Capitolo 28

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Il giorno dopo avevano gli allenamenti mattutini alle 07.00; di conseguenza, il pomeriggio avrebbero fatto un orario meno lungo rispetto al solito.



Shoyo arrivò 20 minuti prima, preoccupandosi che avesse fatto tardi, arrivando invece in anticipo.



In attesa dei senpai, si sedette sulle scale dinanzi la porta d'ingresso, sbadigliando di tanto in tanto.



Poggio il capo al muro, provando ad usare quei venti minuti com particolare produttività, ovvero per dormire qualche altro minuto in più.



Improvvisamente udì dei passi, ma ciò non gli diede comunque la forza di volontà necessaria a fargli aprire gli occhi ed alzarsi.



Aveva troppo sonno.



"Ehy" si limitò a dire una voce maschile e, anche senza vederne il proprietario, Hinata capì subito a chi apparteneva; sorrise lievemente.



"Svegliati, dormiglione" fece la voce, sedendosi accanto al centrale, con le mani nelle tasche.



Hinata aprì lentamente gli occhi, trovandosi vicino una figura dai corti capelli corvini e dagli occhi blu come mirtilli.



"Buongiorno, Shoyo" disse Tobio, mentre i raggi solari illuminava il suo volto e i suoi occhi, rendendolo ancora più affascinante di quanto già non fosse.



"Buongiorno, Kaaags!" mugolò il più basso con una strana contentezza, buttandosi addosso al più piccolo.



Circondò il collo del corvino con le braccia, reggendosi sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza, e lo abbracciò, strofinando il suo capo contro quello di Tobio.



"Ohi, cos'è tutto questo affetto? Il sonno ti ha dato alla testa o cosa?" domandò ridendo, Kageyama, portando un braccio a cingere la vita del piccoletto per avvicinarlo a sé.



"E anche se fosse? Non ti piace?" chiese, riferendosi alle attenzioni che gli stava dedicando quella mattina.



"Non ho detto questo" borbottò, distogliendo lo sguardo e facendo ghignare il più basso.



Quest'ultimo gli lasciò furtivamente un bacio sulla guancia, ma, non appena provò ad allontanarsi per gustare la reazione che avrebbe avuto il corvino, si ritrovò a qualche centimetro dal volto di Kageyama, che non aveva mai tolto il braccio da dietro la sua vita e, di conseguenza, non gli aveva reso possibile allontanarsi.



Ora era Tobio che rideva all'espressione di Hinata, il quale era stato preso con le mani nel sacco.



Kageyama stava per stampargli un bacio sulle labbra, ma il centrale spostò il volto, girandosi di lato indignato.



"Eddai, non dirmi che ora sei arrabbiato" fece il palleggiatore, sorridendo teneramente al broncio che gli stava dando il più basso.



"Oggi vogliamo uscire?" propose Shoyo, con gli occhi illuminati, dimenticandosi in un batter d'occhio del perché si era 'arrabbiato'.



"Non posso, sono in punizione. Oggi Miwa vuole che vada con lei e mia madre a ritirare il vestito per il suo diciottesimo, dato che fa la festa sabato*. Però mi annoio, lei è davvero lenta e pignola su queste cose, e rimanere chiusi in una boutique per chissà quanto tempo e con questo caldo, non ci tengo proprio. Quindi, dopo milioni di suppliche e lamentele, l'ho mandata a quel paese, mamma allora si è arrabbiata e ha detto che per una settimana, se non per la scuola e per le attività del club, non dovrò uscire" sbuffò annoiato Tobio, estraendo la mano dalla sua tasca e aggiustandosi qualche cioccia che gli ricadeva sul volto.



"Mhmh... quindi oggi rimarrai solo a casa perché non puoi uscire?" rielaborò Shoyo, per vedere se aveva capito male.



"Esatto".



"Perfetto!" esclamò il rossiccio, sotto lo sguardo confuso del corvino.



Stava quasi per chiedere spiegazioni, quando sentirono dei passi in lontananza; si sistemarono, sedendosi composti sulle scale.



"Secondo te i-" provò a dire il più basso, quando la sua voce venne sovrastata dal libero, Nishinoya.



"SHOYOOO!" esclamò, saltellando allegramente verso i due kohai, con le braccia in aria.



"Kageyama, Shoyo, buongiorno a tutti e due!" aggiunse, posando le mani sui fianchi.



"Buongiorno!" disse all'unisono la coppia dei due bislacchi.



"Vi siete accampati qui fuori ieri sera per fare così presto?" scherzò Tanaka, mentre tutta la squadra raggiungeva la stanza del club per cambiarsi.



SKIP TIME







🙋🏻‍♂️


"Bel servizio Yamaguchi!" gridò Noya, alzando un pollice in direzione del pinch server.



Stavano effettuando i servizi come al solito, cercando di migliorare traiettoria e potenza.



Ovviamente il libero era in difesa dall'altra parte del campo per riceverli tutti.



"Asahi, puoi fare di meglio! Non esitare, mollaccione!" lo rimproverò, il nanetto dal ciuffo biondo, che tendeva ad essere sempre più severo con quel capellone.



"Vedere Nishinoya che si lamenta con quel finto gigante si Asahi è davvero una barzelletta" mormorò Daichi, con in sottofondo qualche risata di Suga al commento del capitano.



C'era però qualcosa di strano.



"Shimizu, non ti sembra che... Hinata sia più silenzioso del solito?" chiese Hitoka, preoccupata per il suo amico.



"Lo hai notato anche tu?" fece la manager più grande, mentre teneva tra le mani il suo quadernino.



"Dopo gli andrò a parlare" disse la bionda, insospettita.



Effettivamente Shoyo stava assumendo un comportamento strano, cosa che avevano notato un po' tutti.



Non sembrava preoccupato.



Meglio dire... pensieroso.



Tobio, invece, era preoccupato.



Decisamente, preoccupato.



Per il piccoletto, ovviamente.



E ciò era visibile dai suoi servizi che, per la troppa potenza, erano costantemente fuori.



'Starà forse pensando a qualcosa riguardante ciò che mi stava per chiedere prima che arrivassero gli altri?'



*Miwa è nata a Novembre, ma per esigenza della trama la facciamo nascere a fine Maggio🤧

SPAZIO AUTRICE DISAGIATA
Vi lascio con un po' di ansietta ohohoho.
Non è nulla di che, però vi assicuro che i prossimi capitoli saranno più belli. Scusate per l'orario da schifo, giuro che non aggiornerò mai più a quest'ora perché è orribile lol. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se è così e se vi va votatelo per sostenermi❤️ Al prossimo capitolo, ciauu💞


love u all



-Kalluto

My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora