Capitolo 82

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Quel pomeriggio di Luglio inoltrato, Kageyama si stava dirigendo verso il diners della famiglia Hinata, il TwoSun.



Era rimasto per un paio di giorni chiuso in casa a deprimersi, divorato dal rimpianto che gli attanagliava lo stomaco per non aver espresso ciò che provava verso il rossiccio quando ne aveva avuto la possibilità.



Di conseguenza, Oikawa gli aveva praticamente ordinato di uscire da quelle quattro mura ed andare al TwoSun a prendere una bibita o altro -non che importasse molto, alla fin fine l'obiettivo principale era quello di trascinare fuori di casa il corvino- insieme al castano.



Certo, non era stata una mossa propriamente furba: provare a non pensare un secondo più del necessario al rossiccio e ai sentimenti che nutriva verso di lui, andando dove? Nel diners dei genitori della causa principale di tale malessere.



Però, si diceva, era un posto tranquillo ed ospitale, così come i proprietari; magari si sarebbe rilassato.



Camminava, alternando un piede dinanzi all'altro, sull'asfalto cocente, su cui battevano i potenti raggi solari estivi, ed un calore fastidioso lo faceva sospirare in modo affaticato.



Doveva ammettere, era sicuramente una bella giornata, ma lui era più un tipo da freddo-glaciale-con-i-pinguini-che-girano-per-casa.



Però, già l'aver preso una boccata d'aria e l'aver spostato l'attenzione sulle alte temperature estive che gli provocavano un insistente dolore alla testa, proprio all'altezza della fronte perennemente corrucciata, lo fece sentire un po' meglio.



Perciò, sarebbe stato capace di approfittare di quella sensazione di pace e quiete che dominava in quel momento dentro di sé, per ritornare a casa a stenderai sul suo letto e rientrare a far parte di quel limbo vorticoso di sensi di colpa ed altre stupidaggini che lo tormentavano inutilmente.



Senza che se ne rendesse conto, era arrivato a destinazione: furono le vetrate con la scritta in corsivo bianca 'TwoSun' che spiccavano su di esse a farglielo notare.



Con uno sbadiglio e le mani nelle tasche attraversò la soglia dell'entrata, la cui porta era stata lasciata socchiusa, prendendosi qualche istante per godersi l'atmosfera accogliente che caratterizzava quel posto.



Dalla porta socchiusa filtrava un leggero spiraglio di luce che, insieme ai raggi solari provenienti ed attutiti dalle vetrate, donava al diners un'aria confortevole e rilassante, illuminando alcuni tratti del pavimento e qualche pianta situata nel locale per dare colore.



L'odore di cornetti e dolcetti appena sfornati, esposti come trofei nella vetrinetta del bancone, lo fece sospirare felicemente, mentre un piccolo sorriso si stagliava sul suo volto.



Il palleggiatore del Karasuno scosse freneticamente il capo per riprendersi dallo stato di trance, ed iniziò a cercare con uno sguardo parecchio annoiato la chioma castana del suo amico.



Notò il suo senpai intento a mangiare una ciambella con foga, una guancia ripiena di cibo, con gli occhi castani puntati sullo schermo del telefono e le sopracciglia corrucciate in un acciglio.



Tobio si avviò al tavolo occupato da Oikawa, prendendo posto nel divanetto di fronte a quello su cui era seduto l'altro alzatore, divisi da un tavolo rettangolare, di cui uno dei lati più corti aderiva alla vetrata.



"Allora" iniziò, con tono cauto, Kageyama, unendo le mani sul tavolo ed intrecciando le dita, cercando di attirare l'attenzione del ragazzo più grande.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora