Il discorso

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Gilbert

Amore, era questo che provava per Anna, quello che aveva sempre provato, dal primo istante in cui l'aveva vista.
Colpo di fulmine? Chissà, non sapeva se crederci, al contrario, sapeva che erano, lui ed Anna, due spiriti affini.
Si, adesso anche lui usava quel modo di dire.
La guardò e rimase a guardarla per molto tempo, era come una visione paradisiaca, come contemplare un angelo.
Pensando questo Gilbert chiuse gli occhi e si addormentò.

Anna

Gilbert si era addormentato, lei non riusciva a dormire, aveva sentito lo sguardo di lui su di lei e si era sentita un po' imbarazzata, ma sapeva che a lui piaceva 'ammirarla'.
Era ancora tra le sue braccia, lui era senza maglietta e lei indugiò con lo sguardo troppo a lungo sui suoi addominali scolpiti.
Qualcosa si stava smuovendo.

"No no no, calmati Anna" disse a se stessa.

Loro non lo avevano mai fatto, per lei sarebbe stata la prima volta e per questo voleva aspettare, lui era stato d'accordo.

"Ti aspetterò quanto vuoi, quando ti senti pronta dimmelo" le disse quando ne parlarono.

"Dimmelo" pensò...fosse facile.

In quel momento si sentiva pronta, ma forse no, era sicura solo di una cosa, era tremendamente eccitata e non ci poteva fare granché, era umana e lui era un pezzo di figo.
Decise che per non pensarci doveva alzarsi e andare in un'altra stanza.
Senza svegliarlo si districò dalle braccia di lui e facendo il più piano possibile andò verso la porta, peccato però che la porta cigolasse.

"Porca miseria" disse con un filo di voce.

Provò ad aprirla più piano che poteva, ma niente, in quel silenzio quel cigolio era come un urlo.
Si arrese e aprì di scatto facendo un rumore assurdo, ma sorprendentemente il ragazzo nel suo letto rimase immobile e continuò a dormire.

"Giusto, ha passato la notte sul treno, non avrà chiuso occhio" realizzò.

Certa di non poterlo svegliare, chiuse la porta senza troppi accorgimenti e scese le scale.
Una volta giù trovò Marilla e Matthew seduti sulle loro sedie a dondolo, cigolavano anche queste.

"Ehi" disse per far capire che era lì.

"Ciao Anna" risposero all'unisono i genitori.

"Come sta Gilbert?" chiese Marilla.

"Sta bene, ma é stanco, infatti adesso dorme nel mio letto" rispose la ragazza.

Marilla si rabbuiò.

"Che cosa?" chiese Anna.

"Niente bambina" rispose lei.

Anna non ne era sicura, ma lasciò correre per il momento.
Aveva fame, non sapeva in quale senso. *scusate*
Prese il barattolo di Nutella e dei pancakes che aveva preparato il giorno prima.
Mentre mangiava non poté fare a meno di pensare al dio che era addormentato sul suo letto solo un piano sopra di lei.
I suoi pensieri poco casti furono interrotti da Marilla che entrava in cucina.

"Anna ti devo parlare"

"Lo so, ti ho vista prima"

"È un argomento che prima o poi si deve affrontare con i figli, anche se é abbastanza imbarazzante per entrambe le parti"

"Oh dio, Marilla non farlo"

"Devo bambina".

E così iniziò a parlare di precauzioni, di bambini, di ciclo e chi più ne ha più ne metta.

"Marilla ti prego smettila, so già tutto, a scuola abbiamo studiato educazione sessuale proprio per questo, non tocca più ai genitori parlare di tutto ciò in un certo senso"

Crazy In Love   //SHIRBERT//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora