Gilbert
Anna era pronta, Gilbert era nervoso, ma soprattutto la voleva con tutto se stesso.
Aveva aspettato volentieri, ma questo non voleva dire che non aveva sofferto ad averla lì sotto gli occhi e non poterla 'avere'.
Aveva i suoi polsi bloccati sotto le mani e il suo corpo sotto il proprio.
Stava esplodendo, voleva assaporarla, viverla, sentirla e voleva prendersi tutto il tempo del mondo.
Ma quello che premeva a Gilbert era soprattutto farla sentire a suo agio, farla sentire amata e desiderata, bellissima, perfetta, insomma farle capire cosa provava quando la guardava e la toccava.
Iniziò liberandole un polso in modo da avere una mano per poterla accarezzare.
Le accarezzò il viso con tanta, troppa dolcezza. Non voleva essere troppo cauto, non voleva passare per eccessivamente sentimentale, ma aveva paura di spaventarla.
Si chinò su di lei ed iniziò a baciarla, le morse le labbra delicatamente e fece scivolare la lingua nella sua bocca calda.
Il bacio si fece subito intenso, volevano entrambi di più e lo chiedevano all'altro con quel bacio così sfrenato e passionale.
Gilbert si staccò dalle sue labbra e scese più giù, baciandole il collo delicatamente.
La guardò e mise le mani sul bordo del suo top nero chiedendo il permesso, lei mise le sue mani sulle sue e gliele guidò nel movimento.
Era rimasta in reggiseno."Dio aiutami" pensò Gilbert.
Ai suoi occhi era perfetta, lo abbiamo già detto? Stava per sentirsi male, ma mantenne il controllo.
Iniziò a passarle i polpastrelli sulla pancia salendo sempre più su, le accarezzò il seno da sopra l'intimo, poi pian piano scese giù verso il bottone dei pantaloni e glielo sbottonò.
Piano glieli sfilò, senza andare di fretta, sembrava quasi avessero rallentato la velocità di riproduzione di quella scena della loro vita.
Adesso era rimasto solo l'intimo.
Voleva strapparlo via a dire il vero, si trattenne a fatica.
Scese dal letto, lei era lì con le guance a fuoco, quasi nuda, che cercava di non guardarlo, era adorabile ed eccitante allo stesso tempo."Sei bellissima cazzo" le disse.
"Ti prego non mi guardare così, sto morendo dall'imbarazzo, poi non sono bellissima".
"Ovvia risposta" rispose.
Si dovette togliere solo i pantaloni visto che la maglietta era già andata da un bel po'.
Lentamente si abbassò i boxer neri.
Vide Anna che cercava di non guardare, ma senza riuscirci, adesso era in imbarazzo anche lui.
Si posò di nuovo su Anna e continuò a baciarla.Anna
Aveva i brividi, l'aveva accarezzata come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua. Le aveva tolto i vestiti così delicatamente che quasi moriva nell'attesa, era stato dolce e fantastico.
Adesso era su di lei senza niente addosso che armeggiava con il reggiseno.
Tac...sganciato."Gli piacerò?" non faceva altro che chiederselo.
"Sarò all'altezza delle altre ragazze che ha avuto?"
"Sarò capace o sarò un disastro?"
"Sarò..."
Anna emise un gemito, Gilbert aveva appena addentato un capezzolo e ora la stava baciando dappertutto.
Era perduta.
Riuscì a percepire le sue mani delicate che le toglievano le mutandine, adesso era completamente alla sua mercé, senza barriere, completamente sua.
Era emozionata, impaurita, felice e...insomma provava di tutto, quasi le veniva da piangere per il sovraccarico di emozioni.
Gilbert prese un preservativo dal portafoglio."Cazzo li portava sempre con sé" pensò.
"Pervertito" pensò ancora e le scappò un risolino.
Gilbert la guardò confuso e lei scosse la testa.
Finito di armeggiare con la precauzione che tanto aveva raccomandato Marilla, le prese le gambe e gliele divaricò.
La guardò a lungo, quasi come se fosse la sua divinità e alla fine la penetrò, piano per non farle male.
Il dolore arrivò comunque, penetrante, letteralmente.
Lentamente però, tra le spinte leggere, quel dolore si trasformò in piacere sempre più intenso e accecante.
Tra gemiti, graffi, carezze e parole d'amore farfugliate, Anna ebbe la sua prima volta con l'amore della sua vita.Qualche tempo dopo erano riversi sul letto sfiniti, ma estremamente felici e soddisfatti.
Gilbert la guardava con l'amore negli occhi e le accarezzava il viso.
Anna si sentiva la stessa, al contrario di quanto dicevano, non si sentiva diversa, nuova e neppure una donna più di quanto non lo era già.
Era la stessa Anna, con un'esperienza bellissima in più."Grazie di essere stato così dolce e cauto Gil" disse al ragazzo.
"Non potevo non esserlo carotina, perché sei tu ad essere dolce" rispose.
"Oh dai adesso sei troppo sdolcinatoo" sbuffò e scoppiò in una risata.
Risero insieme per qualche minuto fino a quando lui non la fece accoccolare sul suo petto e così, abbracciati, sprofondarono in un sonno spensierato.
Gilbert
Aprì gli occhi svegliato dalla luce del sole che entrava attraverso le tende panna delle finestre.
Gilbert era felice, cazzo se lo era."Ehi Anna" disse scuotendo leggermente la ragazza.
"È tardi, dobbiamo fare colazione, abbiamo un sacco di cose da fare prima di partire di nuovo per l'università".
"Oh mio dio no, voglio dormire ancora" si lamentò lei.
Gilbert iniziò a farle il solletico per svegliarla.
"Nooo Gil smettila ti pregoo" disse in preda alle risate.
Ad un tratto la ragazza gli fermò le mani e si mise a cavalcioni su di lui.
"Oh" disse Gilbert.
"Vuoi il secondo round?" chiese maliziosamente.
"Stupido no, volevo solo fermarti" sbuffò.
"Come se non ti piacerebbe" asserì lui.
"Stupido" ripeté la ragazza arrossendo.
"Però baciami un'ultima volta come si deve prima di scendere a mangiare" disse ancora rossa in viso.
Gilbert non se lo fece ripetere una seconda volta e cambiò posizione mettendosi sopra di lei.
Che la baciò come si deve sarebbe dire poco.*Sto scrivendo di getto, la forma non sarà perfetta, ma voglio scrivere adesso finché ho le idee.
Scusate se risulterà spinto, ho provato a descrivere la prima volta come una cosa importante e dolce, se sono stata eccessiva fatemelo sapere.
Come sempre spero vi piaccia*
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Crazy In Love //SHIRBERT//
FanfictionAnna e Gilbert come non li abbiamo mai visti, catapultati nel presente. ** Si baciarono di nuovo e si salutarono. "Beh addio" disse Anna con il suo solito tono melodrammatico. "Addio...per ora" rispose lui. Vide Anna salire sul treno, ormai in proci...