Non è questo l'importante

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Anna

"Allora alla fine Gilbert ti ha risposto?" chiese Diana.

"Non ancora" rispose preoccupata Anna.

Erano le sette e trenta del mattino e il ragazzo aveva il suo esame di lì a un'ora.
Anna continuava a chiamare e a mandare messaggi, ma a tutti i suoi tentativi non otteneva risposta.
Aveva anche tentato di chiamare Guglielmo, ma niente, nemmeno lui rispondeva.
Era disperata, se Gilbert avesse fatto tardi alla festa e stesse ancora dormendo, magari ubriaco, sarebbe stata la fine.
Quel suo esame era troppo importante, se non lo avesse sostenuto quella mattina, avrebbe ritardato di un anno la sua laurea e, con questa, anche la loro vita finalmente insieme.
Proprio in quel momento il suo telefono squillò e Anna stava per tirare un sospiro di sollievo, ma, quando guardò il telefono, le si mozzò il fiato.
Una foto.

Anna spalancò la porta della sua stanza con gli occhi gonfi e rossi, aveva un viso disperato, il trucco sbavato e le lacrime le scendevano copiose lungo le guance.
Diana era stesa sul suo letto a leggere.

"Diana" disse Anna.

L'amica si girò verso la ragazza e spalancò gli occhi alla vista della sua espressione.

"Che diavolo è successo?" quasi gridò.

"Diana la mia vita è finita, non sarò mai più felice, ti prego aiutami, mi sento morire" sussurrò tra i singhiozzi la rossa.

"Che diavolo è successo?" ripeté.

"Guarda" rispose Anna e girò lo schermo del suo telefono verso di lei.

"Non ci posso credere" sussurrò Diana scioccata.

Gilbert

Quando aprì gli occhi Gilbert sentì subito un forte mal di testa, un anello gli stritolava il cranio.
Aveva bevuto? Non se lo ricordava nemmeno.
Cercò di alzare la testa per prendere il suo telefono e guardare l'ora, quando capì che non era nel suo letto.
Si guardò in giro per la stanza e realizzò di essere nel dormitorio delle ragazze.
Ma che diavolo ci faceva lì?
In quel momento, da una porta, che doveva essere quella del bagno, uscì una ragazza, la ragazza della sera prima.
Era appena uscita dalla doccia, aveva i capelli bagnati e solo un asciugamano a coprirla.
Lui la guardò confuso, non riusciva a capire, non ricordava un bel niente.

"Ehi buongiorno" gli sorrise lei.

"Che cazzo ci faccio qui?" chiese.

Stava iniziando ad incazzarsi, non sapeva un bel niente di quello che era e quello che stava succedendo e questo lo faceva andare su tutte le furie.

"Hai dormito con me piccolo" gli rispose semplicemente la bionda.

"Non dirai sul serio" esclamò quasi in affanno.

Stava iniziando a realizzare.
No, non poteva averlo fatto.
Non poteva.

"Non posso averlo fatto" sussurrò dando voce ai suoi pensieri.

"No infatti" sussurrò la ragazza.

"Cosa?" chiese lui.

"Purtroppo non è successo niente, nonostante la droga che c'era in quel bicchiere di alcool che ti ho dato ieri sera, tu non hai voluto farci niente con me stanotte. Sono rimasta delusa, ma comunque non è questo l'importante" svelò lei.

"Cosa cazzo stai dicendo? Mi hai drogato? E cosa intendi con 'non è questo l'importante'?" quasi gridò Gilbert.

Adesso era incazzato davvero, quella ragazza aveva superato il limite.

"Non è importante quello che è successo, ma quello che pensa che sia successo la tua ragazza. Anna giusto?" chiese con un sorriso maligno.

A Gilbert venne un mezzo infarto a quelle parole.

"DIMMI ADESSO CHE CAZZO HAI FATTO" le ordinò gridando.

"Solo questo" disse e gli mostrò una foto.

Nella foto si vedevano lei e Gilbert nello stesso letto.
Il problema era che il numero al quale la foto era stata inviata era quello di Anna.

"Che cazzo hai fatto" sussurrò il ragazzo in preda al panico.

Quando, dopo due minuti buoni, Gilbert riprese la ragione, afferrò subito il suo telefono e chiamò Anna.
Il telefono squillò e squillò, ma Anna non rispose.
Una volta che la chiamata si fu interrotta, il ragazzo guardò in cagnesco la bionda.

"Adesso tu sistemi tutta questa cazzo di situazione. Non puoi rovinare la mia relazione, non puoi" ordinò Gilbert.

"Certo che posso e penso che ormai io l'abbia fatto e che non si possa più tornare indietro" rispose la ragazza facendo spallucce.

"No, la mia ragazza crederà a me, non a te" disse lui, ma, in realtà, cercava di convincere se stesso.

"Certo" rise la bionda.

"Perché lo fai?" le chiese.

"Perché mi piaci e ti voglio per me" rispose semplicemente lei.

"E tu credi che dopo aver rovinato la mia relazione, io mi metta con te?" rise Gilbert.

"Non lo so, ma almeno non starai più con la tua adorata ragazza"

"Tu sei pazza!" le disse mentre prendeva le sue scarpe e usciva da quella maledetta stanza.

Anna

Era distrutta, non poteva e non voleva crederci, ma la foto parlava chiaro.
Diana, come lei, era scioccata e restia a crederci.
Gilbert amava Anna e solo lei, non l'avrebbe mai fatto, nemmeno sotto l'effetto dell'alcool.
In quel momento il telefono della rossa iniziò a squillare e sullo schermo apparve la foto del suo Gilbert.
Continuò a guardarla fissa, ma non toccò lo schermo, non rispose.
Non voleva sentire la sua voce e realizzare che fosse tutto vero, che davvero l'aveva tradita.
Mai e poi mai se lo sarebbe immaginato.

"Non rispondi?" le chiese piano Diana.

"Non lo so" rispose Anna.

"Dovresti, magari è solo un equivoco" le suggerì.

"Un equivoco? Diana ma hai visto bene la foto?" disse mentre le lacrime ricominciavano a cadere.

"Si, ma..." rispose l'amica, ma non seppe come ribattere, non sapeva come giustificare quello che avevano visto.

"Non gli risponderò" disse dura Anna e bloccò il telefono.

*Salve salvino gente.
Non so come abbia fatto a scrivere un capitolo così, mi sono incazzata con me stessa per non averli fatti fare pace subitissimo.
Purtroppo dovrete aspettare, non mi odiate però.
Detto questo, spero vi sia piaciuto e che odiate quanto me la bionda (a cui non ho dato nemmeno un nome, perché io la odio troppo ahah).
Beh visto che sono le 2:16 del mattino vi auguro una buonanotte.*

Crazy In Love   //SHIRBERT//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora