Paura di perdersi

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Gilbert

L'esame era andato bene, Gilbert non aveva avuto il minimo dubbio.
Aveva studiato tanto e questo ne era la prova.

"Sono contento Gil, lo sapevo che il professore ti avrebbe creduto, tu sei un secchione in fin dei conti" rise Guglielmo.

"Ah ah ah" disse ironico Gilbert.

"Dai dai, è un complimento, non tutti riescono ad avere il tuo cervello"

"Beh adesso che la situazione esame si è calmata, voglio andare da Anna. Mi ha mandato un messaggio finalmente in cui mi diceva che aveva bisogno di vedermi" sussurrò quasi nervoso.

"Si vai amico, lei ti ama e ti crederà" rispose sicuro Guglielmo.

Così Gilbert prese un borsone e ci mise dentro il necessario per il fine settimana che, sperava, avrebbe passato da Anna.

Una volta finito salutò Guglielmo e uscì dalla stanza.
Appena mise piede fuori dalla porta delle mani lo spinsero contro il muro e delle labbra si posarono sulle sue.

"Ma che cazzo!" gridò il ragazzo spingendo Shannon lontano da lui.

"Ehi baby" disse lei con un sorriso seducente.

"Ehi baby un cazzo. Non provarci mai più!" continuò a gridare con tono deciso.

"Ma come, non ti è piaciuto?" chiese la bionda con occhi tristi.

"Lo sai che a me non piaci, lo sai che io amo la mia ragazza" le disse incazzato.

"Tanto lei non ti vorrà mai più!" rise lei.

"Il cazzo, ci sto andando adesso, vuole vedermi e mi crederà, brutta stronza!" la insultò per la prima volta.

Avrebbe voluto usare parole più forti, ma non era il tipo di ragazzo che insultava le altre persone, specie le ragazze.
Ma Shannon aveva superato il limite.

"Ah sì? Grazie dell'informazione, le scriverò qualcosa" sussurrò prendendo il telefono.

"CHE CAZZO HAI INTENZIONE DI FARE DI NUOVO?" chiese Gilbert fuori di sé.

"Dirle quanto sei stato bravo con me quella notte" rispose tranquilla lei sbattendo le ciglia.

"Sai che non è vero, sai che non abbiamo fatto niente nonostante mi avessi drogato" sussurrò per trattenersi.

"Si, io lo so, ma lei no" disse ridendo Shannon.

"Adesso lo sa" rispose con un sorriso maligno Gilbert.

"Cosa?" chiese smarrita.

Gilbert girò il suo cellulare e mostrò l'ultimo messaggio nella chat di Anna.
Un audio, l'audio in cui Shannon rivelava la verità.

"CAZZO" gridò sconfitta.

"Me la pagherai" continuò andandosene.

"Si certo" disse Gilbert alle sue spalle.

Anna

"Si, io lo so, ma lei no" sentì ridere Shannon.

Le mani di Anna iniziarono a tremare e lacrime di gioia e sollievo caddero sulle sue guance.

"Anna piangi ancora?" chiese allarmata Diana entrando nella loro camera.

"Si" rispose lei con un sorriso tra le lacrime.

"Racconta" sussurrò Diana sedendosi accanto all'amica.

Dopo averle fatto sentire l'audio, la ragazza abbracciò Anna così forte da farle quasi male.

"Te lo avevo dettoooo" gridò felice.

"Si, dovevo credere a Gilbert fin dall'inizio" disse lei sentendosi in colpa.

"Si, ma non c'è da sentirsi in colpa, la foto parlava chiaro. La prossima volta, però, saprai che ti puoi fidare del tuo ragazzo" 

"Giusto" concluse felice Anna.

Un po' più tardi lei era in stazione ad aspettare Gilbert.
Sentiva le farfalle nello stomaco e non vedeva l'ora di rivederlo.
Erano stati due giorni difficili per entrambi.
Tutti e due avevano temuto che sarebbe finita, ma alla fine tutto si era sistemato.
Il loro era amore vero e sarebbe durato per sempre.

All'arrivo del treno Anna avrebbe voluto solo tuffarsi tra le braccia di Gilbert, ma non ci riuscì, sentiva ancora un senso di colpa che la frenava.
Sapeva che non doveva sentirsi così, non era stata colpa sua, chiunque avrebbe reagito in quel modo, ma non riuscì comunque a corrergli incontro.
Quando il ragazzo fu davanti a lei, Anna vide nei suoi occhi che lui stava provando la stessa cosa.
Neanche una parola uscì dalle loro bocche, si guardarono e basta.

"Ciao amore" sussurrò finalmente Anna.

"Ciao carotina...m-mi dispiace" balbettò lui.

"Ma di cosa? Sono io ad essere dispiaciuta per non aver creduto alle tue parole"

"Sono io che ho creato tutta questa situazione Anna" ribatté lui.

"Ma non dire cavolate, di certo non l'hai fatto apposta" rispose la ragazza.

"Certo che no, ovvio, ma mi spiace comunque" concluse.

"Anche a me amore" sussurrò Anna.

A quel punto finalmente i loro corpi si incontrarono in un abbraccio disperato.
Si erano mancati e avevano temuto di non rivedersi più.
Una nelle braccia dell'altro si promisero, senza parlare, che non si sarebbero mai più fatti dividere da niente e da nessuno.

"Beh Gil io ho bisogno di riposare, in questi due giorni non ho chiuso occhio" disse la rossa una volta che si furono staccati.

"Nemmeno io carotina" rispose il ragazzo.

Si incamminarono verso i dormitori ed entrarono nella camera di Anna e Diana.
La ragazza non c'era poiché era a lezione.

"Ma alla fine l'esame?" chiese ad un tratto Anna allarmata.

"Tranquilla amore, l'ho sostenuto oggi, il professore mi ha dato un'altra opportunità e l'ho passato" disse con un sorriso Gilbert.

"Oh per fortuna" sospirò la ragazza abbracciandolo.

I due si spogliarono e si misero a letto per dormire un po'.
Ora erano felici e spensierati, tutto era passato e nelle braccia dell'altro si sentivano al sicuro.

"Carotina?" chiamò il ragazzo.

Anna aveva gli occhi chiusi, ma non stava dormendo.

"Dimmi" disse senza aprire gli occhi.

"Sai mi sei mancata, ma mi è mancato anche altro e adesso che sei quasi nuda tra le mie braccia...io insomma non riesco a controllarmi" sussurrò imbarazzato.

Anna rise e lo baciò con trasporto.
Non le importava della stanchezza, lo voleva e lui voleva lei.
Aveva imparato che in un attimo la vita poteva portarti via la felicità con la persona che ami.
Fecero l'amore con una passione che non avevano mai conosciuto, alimentata, forse, dalla paura di perdersi di nuovo.

*Questo capitolo non mi convince granché, ma spero che a voi piaccia almeno un po'.
Non sono molto in vena di scrivere in questi giorni, ma lo faccio per voi❤️
Grazie davvero di tutto, i commenti mi mettono allegria e vedere che la storia vi sta piacendo mi fa stare benissimo.
Ora vi saluto, ciao personcine belle*

Crazy In Love   //SHIRBERT//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora