Come volare

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Anna

"Amore ho avuto paura" dichiarò Anna.

Erano in macchina con Jerry e Diana e stavano tornando ai dormitori.

"Oh Carotina, anche io" ammise Gilbert.

"Vieni qui piccola" disse mentre apriva le braccia per creare uno spazio in cui lei si poté accoccolare.

Lì la rossa sospirò finalmente calma, quello era il posto più bello in cui poteva essere.
Tra le braccia di Gilbert capiva di essere al sicuro e ogni volta ricordava perché amasse così profondamente quel ragazzo.
Era la sua ancora di salvezza quando tutto andava male, la sua roccia nelle situazioni che la mettevano in difficoltà, la persona su cui contare sempre, l'amore della sua vita e, se ne esisteva un'altra dopo la morte, anche di quella.

"Carotina siamo arrivati" la scosse piano Gilbert.

Sentendosi così al sicuro e calma, finalmente, si era addormentata senza rendersene conto.

"Scusami, mi sono addormentata" sussurrò strofinandosi gli occhi.

"Non preoccuparti" disse dolce il ragazzo baciandola teneramente sulle labbra.

Una volta arrivati nella stanza delle ragazze, si misero immediatamente a letto e, tutti e quattro, caddero subito nelle braccia di Morfeo.

La mattina seguente la sveglia suonò spaventando Gilbert, che aveva ancora i nervi a fior di pelle a causa di quella notte burrascosa.

"Oh Dio, non dirmi che hai lezione" si lamentò con Anna che era sveglia a sua volta.

"No, io no, tranquillo. DIANAAA!" urlò il nome della ragazza.

Diana era un vero e proprio ghiro, dormiva così profondamente da non sentire nemmeno un'ipotetica bomba scoppiare in camera loro, figuriamoci la sveglia.
Quindi era compito di Anna svegliarla tutte le mattine.

"Oddio non gridare di prima mattina!" si lagnò Gilbert.

"Mi spiace, ma Diana non si sveglia altrimenti" si scusò lei.

"Anna non urlare" sussurrò Jerry che era nel letto con Diana.

"Allora sveglia tu la tua ragazza" sbuffò la rossa.

"Diana, amore, hai lezione" sussurrò scuotendo dolcemente la ragazza.

Ma lei non aveva proprio intenzione di uscire dal mondo dei sogni.
Così Jerry capì perché Anna aveva urlato.

"DIANA, TESORO!" gridò.

"Mmmh cosa urli" si lamentò lei.

I tre ragazzi scoppiarono a ridere, mentre Diana si copriva le orecchie con le mani e si voltava dall'altra parte.

Dopo mezz'ora Diana e Jerry uscirono dalla stanza per andare alla lezione che la ragazza aveva quella mattina, lasciando Gilbert e Anna soli.

"Beh io direi di dormire un altro po' " propose la ragazza.

"Ma no, andiamo a fare una passeggiata" ribatté lui.

"Oddio, ma io ho sonno" disse Anna e si schiacciò il cuscino sul viso.

Un brivido la percorse quando sentì le mani di Gilbert posarsi su di lei.

"Mi voglio far perdonare per lo spavento di ieri Carotina" sussurrò seducente il ragazzo togliendo il cuscino dal viso della rossa.

"Mmh okay" sussurrò imbarazzata Anna con le guance leggermente rosse.

Gilbert posò le labbra su le sue.
Inizialmente il bacio fu dolce e casto, ma quando la lingua del ragazzo entrò nella bocca calda di lei, si fece molto più intenso e decisamente sensuale.

"Anna tu sei l'amore della mia vita, non potrei vivere senza te, ricordalo" disse Gilbert con il fiato corto una volta staccatosi da lei, accarezzandole la guancia dolcemente.

La rossa aveva perso le parole e annuì solamente, per poi baciarlo di nuovo ancora più intensamente.
Le mani di Gilbert si posarono sulle sue cosce e salirono per il suo corpo delicatamente, facendole venire la pelle d'oca.

Fare l'amore, unire i loro corpi, li faceva sentire più innamorati che mai.
Affidavano i propri corpi all'altro ed era bellissimo.

Dolcemente, senza fretta, Gilbert entrò in lei facendola sentire come se potesse volare e così dannatamente bene.

"Gilbert anche io non vivrei senza di te" disse senza guardarlo mentre erano stesi una sull'altro e il ragazzo la teneva stretta tra le sue braccia.

"Tu sei tutta la mia vita e ti amo da impazzire" continuò.

Si baciarono un'altra volta per suggellare quel momento e quelle parole che mai si erano detti in modo così diretto e dolce.

Poco dopo caddero entrambi in un sonno profondo e sereno.

"RAGAZZI" gridò Diana.

"COPRITEVI DANNAZIONE" gridò ancora.

"Cazzo" dissero all'unisono i due ragazzi svegliandosi bruscamente e rendendosi conto di essere completamente nudi.

Diana era tornata con Jerry dalla lezione e adesso entrambi erano voltati verso la porta mentre, mortificati, Gilbert e Anna si rivestivano in fretta.

"Scusate" dissero i due.

"Okay, possiamo girarci? Siete decenti?" chiese Diana.

Nel suo tono di voce c'era una nota di divertimento che Anna notò.

"Amica smettila di ridere di me" disse seccata la rossa.

"Non rido di te, rido con te!" disse divertita lei.

"Io non sto ridendo!" la sgridò Anna.

In quel momento le risate scossero i corpi di tutti e quattro.
Dopo quel che era successo Gilbert e Anna stavano ridendo per scacciare via l'imbarazzo, invece Diana e Jerry ridevano perché sapevano che li avrebbero presi in giro per il resto della loro vita.

La mattina passò velocemente tra risate e qualche partita a carte.
La sera, invece, fu più tranquilla e malinconica poiché il giorno dopo i ragazzi sarebbero ripartiti.

*Okay questo capitolo è più inutile di me, ma va bene così!
Comunque sto valutando se fare un salto temporale nei prossimi capitoli.
Far finire una buona volta questa università che tiene i nostri due piccoli separati.
Voi che ne dite?

Alla prossima, vi voglio bene*

Crazy In Love   //SHIRBERT//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora