Questioni di crescita

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Quando il sole batte sulle tende rosee e antiche della casa Sava, si capisce che è ufficialmente iniziata una nuova giornata..

"Cazzo! Mè só bruciato!"

....demmerda.

"Ele dove cazzo sei?"
"Sono da Edo perchè?"
"Credo di aver bruciato la pentola preferita della mamma, non che la mia mano!"
"Complimenti!"
"Grazie.. cosa faccio?"
"La mamma capirà, sa benissimo che le tue doti culinarie fanno abbastanza schifo, perció ora torna a fare quello che stavi facendo, senza combinare ulteriori danni e LASCIA DORMIRE TUA SORELLA!"

E riattacca.
Filippo rimane con il telefono in mano, spaesato, fissando la cucina, che più che una cucina sembrava un campo da battaglia.

Dopo aver pulito faticosamente la cucina con un panno bianco del diciotto avanti cristo, si rilassa sul divano, sperando disperatamente che il ragazzo con cui scriveva il giorno prima gli rispondesse.

Ma l'amore è ceco.
Una persona non ama un'altra in base al colore dei capelli, al modo di vestire o a cosa ha lì sotto, ama la personalità, ama i difetti e i pregi, ama tutto.
E Filo ormai sapeva ben distinguere l'amore dall'affetto.

Passa alcuni minuti fissando la loro chat, poi improvvisamente, come se fosse impossessato da qualche spirito strano, scatta in bagno, per guardarsi allo specchio.

"Saró brutto?"

Don Din.

"Filo, conosci qualcuno che organizza qualche festa stasera?"

Proprio in quel momento gli arriva questo messaggio da Elia, un segno forse?
Ma lui non aspettava Elia, quindi in quel momento il messaggio era di futile importanza.

"Filo sei online, rispondi!"

Ancora niente. Troppo impegnato a guardare i suoi capelli arruffati allo specchio.

"FILIPPO SAVA!"
"Maró mortacci tua, chevvoi?"
"Allora?"
"Non lo so, ma credo nessuno!"
"Che tristezza! Mi spieghi perchè Filippo Sava è triste?"
"Nulla, sto apposto!"
"Ok vabbè, per tirati su, vieni da Sandro stasera?"
"Sandro?"
"Si il nuovo bar in centro!"
"Adesso vedo!"
"Ci siamo tutti!"
"Ok!"

E se ne torna allo specchio.

"Ma che cazzo ho fatto!"

"Elia scusa, ero preso male, certo che vengo oggi! Orario?"
"Alle sette!"
"Perfetto, ci vediamo lì!"
"Ecco il Filippo che adoriamo tutti!"
"Ahah ok dai, a dopo!"
"Si ciao!"
"Ciao!"

Non so cosa gli fosse preso, ma in quel momento riteneva giusto essere cortesi e scusarsi, forse perchè aveva capito qualcosa?
Ma non importa, importa che ora Filippo sorride allo specchio, si guarda e ride, si sente bello ora, lo è davvero.

Torna in camera da letto, fa colazione e si guarda un film in santa pace, senza nessuno a irrompergli in casa abusivamente.

Forse peró un po' gli manca. Sentire il campanello all'improvviso, conoscere persone nuove praticamente sempre, sbuffare all'arrivo degli amici con mille problemi, senza di cui peró non saprebbe cosa fare....perció, ora che tutto è cambiato, vorrebbe tornasse come prima.

Gli manca sapere le mille cazzate fatte dagli altri....era diventato ormai uno sport.

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