Dove l'unica ragione scompare

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"Prendi un respiro-!"
"Erano sei mesi che non succedeva niente, mi spieghi come per assurdo io possa stare calmo! NON SIETE D'AIUTO!"

Martino si alza e va a parlare con la polizia.
Gli spiega tutto e cerca di trattenere le lacrime, fallendo miseramente alla domanda "Che rapporto ha con Niccolò Fares?"

Cosa doveva rispondere?
"È la mia vita, senza di lui non so cosa farei!"
No troppo.
"È il mio ragazzo, lo amo come nessun altro!"
E se fossero omofobi?

"Ci conosciamo da quando siamo piccoli, abitiamo insieme ed è come un fratello per me, lo dobbiamo trovare!"

I poliziotti cominciano la ricerca, il vicinato si sveglia e arrivano i genitori del ragazzo dai capelli corvini oramai scomparso, da chissà quante ore.

Sale il sole.
Sana e Rami tornano dopo tre ore di ricerca stanchi e sudati.
Martino vorrebbe alzarsi da quello stupido gradino, correre via e cercarlo anche lui, ma non glielo permettono.
Silvia e Luca dopo essere stati di guardia a Martino si fanno il cambio con Gio e Eva, che rimangono con gli oggi fissi sul ragazzo distrutto.

Si fanno le sei del mattino.
Tutti hanno riposato, Martino nemmeno un secondo.
Mai era scomparso nella notte per un lasso di tempo così lungo, perciò l'ansia sale, continuamente, ogni battito di cuore.

Gio continua a strattonare Martino per cercare di portarlo a riposare ma nulla lo potrá distrarre dall'aspettare,che quella bellezza posso attraversare il vialetto ed abbracciare Martino.

Il sole illumina ormai tutta la casa.
La polizia arriva e scuote la testa, come a dire.
"Nulla! Nessun ragazzo dai capelli corvini e un naso prorompente, vestito di blu o nudo si aggira qui a Roma!"

Il cuore di Martino perde un battito.
La sua paura più grande ormai era realtà, la paura di rimanere solo.
Il poliziotto parla ma le sue parole entrano da un orecchio ed escono dall'altro, a Martino non importa sapere i posti dove hanno cercato, a lui interessa trovare il suo ragazzo.

La polizia se ne va.
Martino scoppia a piangere ancora una volta.
Macchia il magliocino azzurro di tristezza e dolore.

"Martino, se propio vuoi cercarlo, dicci dove andresti!"
"Io... io non lo so... credo... credo..!"
"Avevi un compito Martino, tenere d'occhio mio figlio, e tu? Maddalena non avrebbe mai lasciato che questo accadesse!"
"Sta scherzando forse? Martino lo accudisce sempre, non esce quasi mai per stare con lui, gli prepara la cena, lo aiuta sempre, gli ricorda dei farmaci e soprattutto lo ama. Credo che di meglio non possa fare. Perció se lei deve stare qui a a peggiorare la situazione se ne vada, immediatamente!"
Eva strilla le ultime parole.
Martino fissa i genitori infuriati andarsene via in auto.

"Dicevi..!"
"Forse andrei... mi manca.. nono lo so.. andrei... andrei.. nella piscina dove ci siamo baciati la prima volta!"
"Dov'è?"
"Vi fidate di me?"
"Si!"

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