Mamma

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Giovanni's POV

Leggo il messaggio.
Guardo Martino.
Leggo il messaggio.
Guardo Eva.
"Eva, c'ho na cosa urgente da fare, torno subito dopo ti chiamo!"

E me ne corro via.
Anche se sono stato solo un ora con Martino.
So benissimo che qualcosa non va.
Niccolò che lascia Martino?
Una barzelletta.
Peró ora che sono in auto mi ricordo una cosa.
Anche io pensavo che Eva non mi avrebbe mai lasciato, invece l'ha fatto. E ci sono rimasto demmerda.
Ma Niccolò ama troppo Martino. Non che Eva non mi amasse... forse ero io a non amarla abbastanza..

Finisce sempre così. Io amo troppo poco Eva. Perciò è lecito che io soffra. Eva si merita molto. E io a volte mi sento incapace di donarglielo.

Arrivo all'ospedale e mi fiondo in camera di Niccolò.

"Ma che cazzo fai?"
"Come?"
"Perchè hai lasciato Martino?"
"Cosa?"
"Lo sapevo!"
"Nono ora tu me spieghi!"
"Il tuo telefono.. dov'è?"
"Qui... no non qui!"
"I tuoi giusto?"

Nel preciso istante entra sua madre.

"Buongiorno!"
"Ha lei il telefono di suo figlio?"
"Come?"
"Risponda alla mi domanda, per favore!"
Anche se la rabbia è palese devo comunque essere cortese con chi di anni in più di me ne ha molti.
"Si!"
"E posso chiederle per quale motivo ha scritto quel messaggio a Martino?"
"Che messaggio?"
"Gio cosa ha scritto?"
"Signora, lo ha scritto lei, non menta!"
"Mamma?"
"Si!"
"Gio DIMMI COSA HA SCRITTO!"
"Ha lasciato Martino da parte tua!"
"Cosa?Mamma!"
"Lo sai benissimo Niccolò che è per il tuo bene! Ho aspettato fin troppo, sapevo che sarebbe andata a finire male! Non si sa prendere cura di te è meglio così, poi-!"
"BASTA! Non ti sei preoccupata nemmeno di chiedere la mia opinione! IO LO AMO CAZZO! E ora starà malissimo! Gio.. portami via!"
"Si!"
"Si un corno, lui rimane qui!"
"Mi scusi, ma credo lei abbia rovinato giá abbastanza il rapporto con suo figlio... io non vorrei dirlo, ma se vuole scusarsi, viene con me dall'infermiera a chiedere di dimetterlo!"
Niccolò annuisce e subito sua madre mi segue.
Non so cosa abbia spirito quella donna a fare un gesto simile, ma almeno avevo ragione.

Ci mettiamo più del dovuto.
Sono le sette.
Niccolò mi urla di sbrigarmi.
Scrivo un messaggio agli altri di andarsene e lasciare che Niccolò spieghi tutto a Martino.

Siamo davanti a casa sua alle sette e dieci.
Prima che Niccolò possa uscire dall'auto gli prendo il braccio.

"Ha pianto tutto il pomeriggio!"
"Io uccido mia madre!"
E se ne va.
Se ne va finalmente da chi lo aspetta più di chiunque altro.

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