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«Accomodati pure, puoi appoggiare le tue cose dove vuoi»

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«Accomodati pure, puoi appoggiare le tue cose dove vuoi»

Yoongi fece da Cicerone a Taehyung, come un buon padrone di casa, invitandolo ad accomodarsi nel suo amato locale per lavorare al meglio.

Taehyung lo seguì timidamente, il suo foulard che improvvisamente sembrava inappropriato per quell'atmosfera.

«Jungkook non è ancora arrivato ma sarà qui a momenti-» Yoongi andò dietro al bancone «Intanto se vuoi ti preparo qualcosa da bere o puoi iniziare con qualche scatto»

Taehyung si avvicinò agli sgabelli.

«Grazie Yoongi-hyung ma non bevo alcool, diciamo che non posso-» si schiarì la gola «Potrei iniziare con il farti qualche foto mentre prepari un drink»

Yoongi lo guardò titubante, l'idea di essere fotografato non lo convinceva molto ma, dopotutto, doveva farlo per il suo locale.

«D'accordo» mormorò.

Taehyung prese il borsone e lo poggiò sul tavolo dietro di lui. Prese la sua amata Nikon D850 e la tirò fuori.

Prese anche le luci da set fotografico e le montò con calma, accuratamente. Yoongi lo guardò tutto il tempo con stupore, Hoseok gli aveva detto che l'amico era molto professionale ma non si aspettava tutti quei gadget per delle foto in un semplice locale. Taehyung sembrava il tipo che ci teneva molto a ciò che faceva.

Una volta attaccata la spina al led Taehyung accese la fotocamera per impostare le modifiche più idonee per il posto che comunque non era chissà quanto illuminato nonostante i led di supporto.

«Allora mettiti qui-» Taehyung indicò lo spazio davanti a sé «Io ti fotografo mentre prepari il drink, poi farò qualche primo piano sul prodotto»

Yoongi acconsentì, trasportato dal tono improvvisamente autoritario del ragazzo. Taehyung era estremamente timido e introverso, sempre con il naso nei suoi libri fantasy, ma se doveva fare delle foto improvvisamente acquisiva una sicurezza del tutto nuova e diceva ai suoi modelli come comportarsi, cosa fare e come farlo.

Yoongi iniziò la preparazione di un Cuba Libre*, versando nel bicchiere con il ghiaccio del rum bianco.

Taehyung scattò prima una foto il cui il barista era concentrato sul bicchiere, con i capelli davanti agli occhi che interferivano con l'azione.

Successivamente scattò una foto con uno zoom sulle sue mani piene di anelli mentre tagliava il lime da mettere nel cocktail. Una volta che Yoongi ebbe finito Taehyung scattò delle foto al prodotto, attento a far intravedere le numerose bottiglie di alcool alle spalle del bancone.

Il ragazzo con gli occhiali una volta finito con il cocktail si girò per comunicare le prossime foto al barista  ma si bloccò vedendolo mentre asciugava alcuni bicchieri con un straccio, portando il braccio ogni tanto ad asciugarsi la fronte.

Taehyung rimase colpito da quella scena e decise di scattare qualche foto a Yoongi così, anche se probabilmente non le avrebbe mai usate per delle sponsorizzazioni. Ma a Taehyung piaceva così. Amava fotografare le persone quando non erano in posa, quando semplicemente si comportavano come sempre, quando magari erano concentrate sul loro lavoro. Per Taehyung, quelle, erano le foto più naturali, perché le persone sembravano umane nella loro quotidianità.

Le pose, i trucchi, tutto il resto per lui era superfluo. Non c'era nulla di meglio di uno scatto rubato.

«Ma allora hai proprio un fetish per le foto fatte di nascosto» Una voce alle sue spalle interruppe bruscamente i suoi pensieri facendolo sobbalzare come un ladro colto con la borsa taccheggiata in mano.

Taehyung si girò, trovandosi di fronte Jungkook che lo guardava con un cipiglio quasi divertito.

«Allora?» Jungkook incrociò le braccia al petto.

«Ecco i-io-» Taehyung si schiarì la gola, nel tentativo di acquistare un po' di sicurezza «Non facevo foto di nascosto, Yoongi sa che lo sto fotografando, gliel'ho chiesto»

«A me non l'hai chiesto la scorsa sera» Jungkook si avvicinò a lui con gli occhi assottigliati, pronto per scoprire cosa nascondesse quello strano ragazzo.

Taehyung portò una mano agli occhiali per spingerli sul ponte del naso. «Quello era diverso-» alzò un dito indicando la faccia del corvino «Quello era il momento in cui l'artista viene investito dal piacere dell'arte, il momento in cui sale l'ispirazione»

Jungkook fece scontrare la lingua contro l'interno della guancia. «E dimmi, quale momento dell'ispirazione prevede che tu te ne vada in bagno con le mie foto?»

Taehyung arrossì nel giro di pochi secondi. «Non è c-come pensi-» prese a giocherellare con le proprie dita «Non sono quel tipo di ragazzo»

«Aish, sembri un bambino quando fai così»

Taehyung alzò la testa per guardarlo negli occhi, distogliendo subito dopo lo sguardo, non riuscendo a reggere quel contatto. Il ragazzo con gli occhiali non sapeva se l'ultima affermazione del corvino fosse un complimento o un tentativo di offenderlo.

«Jungkook sei arrivato-» Yoongi poggiò una mano sulla spalla del corvino «Allora possiamo iniziare, vai al pianoforte»

Jungkook fece come richiesto, stranamente agitato all'idea di essere fotografo mentre cantava.

Salì gli scalini per posizionarsi sul palco, sullo sgabello del piano.

«Cosa devo cantare?» chiese Jungkook. Le mani erano a pochi centimetri dai tasti bianchi e neri, come se fremessero dalla voglia di iniziare a suonare.

«Uh! Canta "Nothing like us" di Justin!» urlò Taehyung. Il fotografo iniziò a saltellare allegramente.

Jungkook gli lanciò subito un'occhiataccia.

Taehyung, sentendosi un idiota abbassò lo sguardo a terra maledicendosi in tutte le lingue possibili. In quel momento rimpiangeva di non conoscerne qualcuna in più, magari l'aramaico antico.

«Non parlavo con te, quattrocchi» disse il corvino. Jungkook successivamente guardò Yoongi. «Allora?»

Yoongi ridacchiò. «Quello che vuoi» Il barista alzò le mani in segno di resa.

Jungkook annuì, per poi aggiustare il microfono.

«Canterò "Perfectly Wrong" di Shawn Mendes»

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*Cuba libre: cocktail a base di rum bianco, cola e lime.

THE GUY WITH THE PICTURES | KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora