«Ma che diavolo-» Taehyung si guardò intorno. Girò la testa a destra e a sinistra appurando che quella, decisamente, non era casa sua.
Si guardò le mani, le braccia, si toccò le gambe, quasi a verificare che fosse tutto reale e non una proiezione onirica degna dell'"Interpretazione dei Sogni" di Freud.
«Okay Taehyung, concentrati e cerca di capire» mormorò a se stesso.
Il ragazzo si alzò e realizzò una prima consapevolezza: quei vestiti che aveva addosso non erano suoi.
Portò la t-shirt al naso per verificarne il profumo, in cerca di qualche indizio, e immediatamente un profumo familiare arrivò al suo naso, facendo tornare alla mente una serie di ricordi confusi della sera precedente.
Taehyung chiamò alla mente una delle sue tante nozioni di medicina: l'olfatto, tra tutti i sensi, era quello più veloce quando si trattava di richiamare dei ricordi.
«Jungkook» disse nel vuoto.
Quello non era un profumo qualsiasi, era il profumo di Jungkook.
Catrame, scotch, libri ingialliti e ormoni maschili. Erano decisamente vestiti di Jungkook.
Il fotografo si avvicinò alla porta, a piedi nudi, dirigendosi verso la cucina, da dove provenivano dei rumori.
«Ti prego non dirmi che siamo andati a letto, non dirmi che siamo andati a letto, ti prego-» ripetè come un mantra mentalmente.
«Ti sei svegliato finalmente, Snorlax»
Taehyung si pietrificò sull'uscio della cucina, cercando di capire come diavolo avesse fatto il corvino a sentirlo arrivare visto che era girato verso i fornelli.
«H-ho dormito molto?» Taehyung esitò, la voce impastata per la gola secca.
Jungkook rispose senza nemmeno girarsi. «Abbastanza»
«Jungkook» Il fotografo richiamò il corvino che era ancora impegnato sui fornelli.
«Dimm-»
«Puoi dirmi cosa è successo ieri sera?» Taehyung quasi incespicò nelle sue stesse parole tanto che le disse velocemente.Jungkook si girò con calma, posando una tazza di latte caldo sul tavolo, invitando il ragazzo a sedersi per fare colazione.
«Certo, allora, vediamo.. eri ubriaco, decisamente ubriaco-» Iniziò il corvino. «Hai detto che non potevi tornare a casa perché avevi discusso con tuo padre, così ti ho portato qui-»
«E?» Taehyung alzò le sopracciglia per invitare l'altro a continuare.
Jungkook, con un po' di sano sadismo, decise di usare il tono di voce più tranquillo del mondo, come se non fosse successo nulla di nota, sedendosi intanto al lato opposto del piccolo tavolo, di fronte al fotografo.
STAI LEGGENDO
THE GUY WITH THE PICTURES | KOOKV
Fanfictionkim taehyung, studente di medicina che lavora nel tempo libero in uno studio fotografico, una sera si ritroverà, per caso, a fotografare con la propria polaroid un ragazzo dai capelli corvini che lavora in un pub. peccato che il ragazzo in questione...