tredici;

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«Per un attimo ho creduto che la professoressa Kang volesse trattenerci per un'altra ora» Namjoon, stremato, si avviò verso il cortile dell'università, fuori dall'aula, insieme a Taehyung

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«Per un attimo ho creduto che la professoressa Kang volesse trattenerci per un'altra ora» Namjoon, stremato, si avviò verso il cortile dell'università, fuori dall'aula, insieme a Taehyung.

«Farmacologia* sarà il nostro secondo incubo dopo Biochimica*, me lo sento» sospirò Taehyung, aggiustandosi lo zaino sulla spalla.

«Si può morire per il troppo studio?» disse Namjoom, prendendo dalla tasca le chiavi della macchina.

«Probabilmente sì, io mi sento già per metà nell'oltretomba» disse il fotografo.

Namjoon rise fortemente, fermandosi in mezzo al cortile. «Allora tu rimani qui? Sei sicuro di non volere un passaggio?»

«Sicuro, devo passare in biblioteca tra una mezz'oretta per aiutare Taemin con la ripetizione» sospirò il ragazzo.

«Taemin hai detto-» Namjoon portò un indice al mento, facendo finta di pensare «Ah sì, quello che ti fa il filo da tre mesi»

Taehyung arrossì improvvisamente. «N-non è vero, vuole solo un aiuto, t-tutto qui»

Namjoon fece finta di credergli. «Cosa farai mentre aspetti che arrivi?»

«Pensò che-» Taehyung fu interrotto. «Che leggerai un libro-» continuò Namjoon, sospirando «come sempre» finì.

Taehyung sorrise dolcemente, dando poi un piccolo abbraccio all'amico, salutandolo con gentilezza.

Si aggiustò la borsa con i libri sulla spalla per la sesta volta in quella giornata, per poi sedersi su una panchina più isolata rispetto alle altre ossia la sua preferita.

Si accomodò, sfilandosi la borsa e aprendola per prendere il libro che stava leggendo in quei giorni. Il segnalibro a tema Hunger Games che torreggiava tra le pagine.

Erano ormai dieci minuti che il ragazzo leggeva quando fu riscosso da una voce.

«"I dolori del giovane Werther"? Che c'è, hai problemi di cuore?» disse il corvino leggendo il titolo del libro.

Taehyung alzò lo sguardo dal suo libro di Goethe*, incontrando quello di un certo ragazzo molto familiare.

«J-Jungkook-» Taehyung schiuse la bocca, chiudendo lentamente il libro. «Cosa ci fai qui?»

Jungkook buttò il mozzicone di sigaretta che stava fumando, sedendosi affianco al ragazzo con gli occhiali.

Le loro gambe si sfioravano e Taehyung iniziò a sudare i palmi delle mani, come ogni volta che era in ansia.

Jungkook rivolse lo sguardo avanti a sé, verso il vuoto. «Sono venuto a chiederti scusa-» Il corvino si girò verso Taehyung «Mi dispiace per come ti ho trattato settimana scorsa»

Taehyung lo guardò con stupore, non sapendo cosa rispondere esattamente. D'altrolde, il fotografo l'aveva già perdonato, come aveva detto già a Namjoon.

THE GUY WITH THE PICTURES | KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora