Strangers

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Roma è davvero bellissima a differenza di quello che dicono molte persone, ha un fascino costante, riesce sempre ad essere nuova conservando quella vecchiaia che la fa apparire ogni giorno più bella e affascinante agli occhi di colui che guarda.

Ingrano l'ennesima marcia sfrecciando tra le strade della mia Capitale e cerco di raggiungere prima possibile l'abitazione del nostro amico.

Gian mi aveva proposto una festa inizialmente ma nessuno dei due sembrava alla fine troppo convinto quindi avevamo optato per una cosa intima in spiaggia ed eccoci arrivati quasi a Morena.

Mi godo gli ultimi momenti di pace solo con la strada, il tramonto e una musica leggera di sottofondo, sicuro con l'entrata di Diego tutto questo si sarebbe inevitabilmente rotto...infatti, nemmeno due minuti dopo il nostro amico salta in macchina tutto gasato.

Gian si volta a sorridergli e salutarlo con uno dei nostri strani gesti con le mani <<ma non doveva venire pure quel tuo amico? Lele?>> sembrava pensieroso, probabilmente insicuro del nome

<<Non è stato troppo bene e alla fine non se l'è sentita di venire però domani potremmo andare al campo e fare un po di softair, che ne dite?>> lo sguardo di Diego si alterna su entrambi mentre annuiamo vigorosamente.

Mi mancava sparare un po, la play è bella si ma mai come quelle palline di polistirolo che ti colpiscono e sembrano averti ferito solo per un secondo.

Ancora una volta mi trovo in strada diretto verso la spiaggia stavolta, sentendomi tranquillo dopo quelle ore cosi caotiche.

Spero che con Gian le cose vadano al meglio, mi sale un po il panico...e se la nostra amicizia finisse per uno stupido litigio su chi deve stendere i panni?

L'odore salino i risveglia un po dai miei pensieri facendomi capire di essere arrivati, non ci avevamo messo tanto dopotutto.

Erano ore che i miei amici festeggiavano ininterrottamente ma io non volevo proprio saperne di essere più che brillo quella sera, mi rigiravo da tutta la serata la stessa birra tra le mani senza un apparente motivo.

Diego era da giorni che mi diceva quanto avessi bisogno di una ragazza perchè la mia "vita sessuale" non era per niente attiva e una bella pischella mi avrebbe solo aiutato a non pensare troppo ai miei problemi.
Mi aveva consigliato diverse app con il quale lui faceva conquiste.. Tinder, WeChat e cose simili ma a sto punto una valeva l'altra perciò la prima che mi capitò andò diretta in download.

Era strana, aveva come icon uno sfondo nero e quella che sembrava essere una maschera a forma di gatto...forse effettivamente da Grindr, cosi mi parve di leggere, mi sarebbe venuto più facile approcciarmi.

Ecco che apro l'app inserendo dati falsi solo per non fari riconoscere semmai qualcuna avesse voluto qualcosa di più del sesso ma, la prima cosa che noto, sono la quantità di utenti di sesso maschile che ne facevano parte, escort system?

Scorro tra i vari utenti finchè alcuni di loro non mettono reazioni al mio profilo o mi scrivono in privato.

Elimino quasi tutte le richieste anche abbastanza imbarazzanti e mi concentro su un messaggio da un certo utente anonimo.

"ehi."

Onestamente sembrava l'unico normale ma mai dire mai.
"non mi chiederai anche tu una foto del cazzo o quanto é lungo vero? Sono qui da nemmeno 10 minuti e ho visto cose sconcertanti"
forse ero stato sgarbato a presentarmi subito così ma alcune foto non richieste erano apparse davanti i miei poveri occhi e sembravano destinate a non volerli lasciare mai.

"no, per dio! Si che mi piace il cazzo ma non ci conosciamo nemmeno e poi chi mi dice che tu non sia un maniaco?" Il messaggio da Anon non tarda ad arrivare e la cosa mi stava facendo ridere per la franchezza usata.

"Okay allora dopo avermi detto i tuoi gusti sessuali e aver appurato che non sono un maniaco perché non voglio una foto del tuo coso, mi spieghi dove stanno le ragazze?" non ne avevo trovata una da quando ero entrato in questo sito.

"Ma guarda che questa é un servizio di chat gay....e io che pensavo di aver trovato uno normale!" non appena lessi il messaggio sbiancai, gay? ma che cazzo mi aveva consigliato Diego.

"Chat gay? e allora qual'é il sito delle pischelle? Mi sento un nonnetto ritardato" più leggevo il mio messaggio e più mi sentivo stupido..ma come avevo fatto a sbagliare?

"Forse intendevi Tinder? Lì trovi sia ragazzi che ragazze insomma" ecco la risposta dell'anonimo che insolitamente mi stava tenendo compagnia

"Va bene adesso vado a scaricarla...ma solo io vengo pressato dai miei amici per avere una ragazza quando sto bene così?" forse avevo fatto una cazzata, perché continuare ulteriormente la conversazione?

"Beh i miei amici dicono che ho bisogno di una scopata ma non sanno che sono gay, quindi forse so cosa intendi" ed ecco che a quel messaggio mi venne di alzare gli occhi alla luna che quasi sicuramente stavamo guardando entrambi chiedendomi se la conversazione sarebbe andata avanti più del previsto o chissá.
"Ma io non sono gay" fu l'ultima risposta alla quale venni visualizzato lasciandomi un po' con l'amaro in bocca, sembrava simpatico.
Sospirai pensando fosse, da una parte meglio così, ma cosa c'era di male ad essere amici comunque? E poi se ci fossimo visti non gli sarei nemmeno piaciuto, sono troppo magro perfino per le ragazze, figuriamoci per i ragazzi.
Riposi il telefono in tasca e mi stesi sulla sabbia, concentrandomi sulle onde del mare che mi cullavano nel dolce sonno in cui caddi.
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Eravamo appena arrivati a Milano e la situazione non prometteva per niente bene.
C'erano nuvoloni assurdi e nemmeno la musica delle mie cuffie te riusciva a destare i miei pensieri.
In due giorni eravamo partiti senza nemmeno sapere quando tornare, stavamo vivendo una vita nuova e per quanto io ami la pioggia, quel giorno mi stava infastidendo.
Lele aveva dormito per quasi tutto il viaggio e guardandolo, mi sono chiesto più volte come sarei potuto resistere a quel tempo trascorso insieme, in maniera del tutto indifferente.
Non era cambiato di una virgola se non forse i capelli leggermente più biondi del solito e gli occhi più stanchi, sembrava stesse dormendo poco nell'ultimo periodo.
Mi preoccupa ma più che raccomandarlo nelle mani dei miei amici non posso fare, mi sento sempre così in colpa quando sono con lui.
Finalmente usciamo dal treno e riprendo a respirare, l'aria diventa più respirabile man mano che usciamo dalla stazione, ancora non ci credo.
Per un attimo mi é sembrato come se le rotelle non volessero collaborare o era il tempo ad essersi rallentato ma sembrava tutto confuso...sará la stanchezza.
Il taxi ci porta direttamente a casa, lasciandomi il tempo di osservare quella cittá tanto diversa dalla mia.
Il gusto monumentale, le persone, perfino l'aria sembravano totalmente opposti alle mie/nostre abitudini.
Era tutto un caos robotico, persone che andavano dritte e spedite a lavoro o a scuola, o chissá dove senza chiedere scusa o dicendo di essere di fretta; Roma si é caos ma é amore, é famiglia.
Sospiro per l'ennesima volta nella giornata e mi accorgo di essere giunti finalmente a destinazione, una bella doccia avrebbe aiutato la mia stanchezza.
Saliamo i bagagli fino al nostro piano e iniziando a renderci conto degli spazi..ma adesso la vera domanda era..Chi avrebbe dormito con chi?
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Halo, sono tornata con questo capitolo solo per non farvi sentire troppa mancanza.
Sono stra impegnata con la scuola e ogni volta é un casino, so perdonatemi :(
A me il capitolo non fa impazzire, voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti.
-vostra Vic.

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