Erano passati circa 12 mesi da quado Emanuele e Tancredi si erano rivisti l'ultima volta, il più grande non si era fatto sentire neanche una volta, era semplicemente sparito per farsi carico dei sui problemi, da solo.
Sapeva che non doveva farlo, che i ragazzi erano lì per lui come sempre, Gianmarco, a modo suo Diego, e anche il suo piccolo Emanuele.
Si era semplicemente chiuso a guscio per proteggersi un po da se stesso, la riabilitazione andava bene e lui si sentiva diverso e migliore per se.
Egocentrico, un po forse lo era diventato con il tempo ed era la cosa che lo rendeva più fiero di se e di quei mesi di reclusione.
Era pronto a tornare?
Forse...ma senza farlo, non lo avrebbe mai saputo.
Era da un po che Anna, la sua dottoressa, gli diceva di provarci, sapeva o meglio sperava che nessuno lo avrebbe giudicato ma i suoi dubbi, non li comunicò mai al paziente, cercando anzi sempre di tranquillizzarlo.
Termini era fredda quel giorno, era un po come il suo cuore quando aveva lasciato Milano e lui.
Se lo ricorda bene quel giorno, non aveva parlato molto come suo solito del resto però aveva sentito qualcosa che mai si era immaginato in vita, un piccolo senso di ripensamento, di rimorso in ciò che stava facendo perchè aveva trascinato in questo vortice altre persone e lui era stanco di vederle soffrire solo a causa sua.
Aveva silenziosamente seguito ogni loro passo, da lontano e sapeva anche che avevano cambiato casa, "stavamo stretti in quelle mura" aveva detto Diego in una storia facendo finta che tutto andasse bene, Emanuele era più pallido e stanco del solito ma non poteva proferire parola, lui non era da meno.
Sapeva che vivessero con Valerio e Zoe ma nessuno disse nulla più di "Ha voluto prendersi una pausa dai social, tornerà presto" riguardo lui nonostante ne loro ne lui stesso sapessero bene come quantificare questo tempo.
Sperava che tutto fosse cambiato e niente allo stesso tempo, il treno ormai si muoveva e la sua testa gli stava premendo per tornare indietro, non era ancora pronto a vederli.
Arrivò a Milano Centrale e dopo due ore e non riuscì a credere di essere di nuovo lì, immerso nel caos.
Era un po casa anche quella, nonostante fosse legatissimo a Roma.
Riaccese il telefono per capire come arrivare all'abitazione, si era finto una fanpage per tempo non definito, aveva conosciuto molte delle persone che lo sostenevano ma per il bene suo e di quelle ragazze fortunatamente non aveva stretto mai con nessuno.
Era entrato in diversi gruppi e si meravigliava ogni giorno di come le notizie su di loro e le latre persone del web girassero cosi facilmente.
Bingo! ecco l'indirizzo e loro erano a City Life, sarebbe stata una doppia sorpresa.
Si incamminò verso il primo taxi disponibile e si lasciò andare al sedile, esausto senza alcun apparente motivo.
Decise di chiamare la madre, l'unica con cui era stato in contatto tutto questo tempo, nemmeno il padre o le sorelle sapevano realmente dove fosse. Per via di questa situazione, si era riavvicinato molto a lei nonostante avesse ancora qualche problema da risolvere con lei, era pur sempre sua madre.
"Sono a Milano" esordì senza darle il tempo di dire pronto. "sto andando a riprenderlo."
La madre rimase in silenzio qualche minuto e poi disse quello che forse diede la vera carica al nuovo Tancredi "sono fiera di te, amore mio."
Parlarono per tutto il tragitto come non lo avessero mai fatto e Tancredi finalmente riacquistò un po della pace che tanto gli era mancata.
Pagò il tassista scendendo di fronte a quella che sarebbe stata la sua nuova casa aspettandosi nessuno ma all'entrata si trovò una Corinne stranita che credeva di aver visto un miraggio.
<<Tancredi?>> balbettò <<sei proprio tu?>>
<<In carne ed ossa, ciao Cori>> si aprì in un sorriso sincero, le era mancata anche lei nonostante tutto.
La donna non perse ulteriore tempo e corse ad abbracciarlo, avendolo considerato sempre come un figlio insieme agli altri.
<<C'è posto qui per me? diciamo che forse sono venuto per restare>> ridacchiò staccando l'abbraccio
<<Certo, questa è anche casa tua! Mamma mia sono cosi felice, chissà che faccia faranno i ragazzi e i fan, devo informare subito la OneShot!>> era più emozionata di lui, è poco ma sicuro.
Le ricordò di non dire nulla ai ragazzi, gli avrebbe fatto una vera sorpresa, facendosi poi accompagnare nella sua stanza.
Era più grande di quel che immaginava ma era troppo vuota, ci avrebbe pensato con il tempo a riempirla, sicuramente...aveva anche un bagno in camera e quale miglior motivo se non farsi una bella doccia rinfrescante?
Forse ci mise anche più tempo del previsto ma uscito, si sentiva nuovo al cento per cento.
Indossò qualcosa di comodo tipo tuta e felpa, non aveva bisogno di strafare, non con loro almeno e non se la sentiva, avrebbero potuto odiarlo e lui non avrebbe tentennato a girare i tacchi ed andarsene, come aveva sempre fatto.
Codardo, può essere ma non poteva stare con chi non lo voleva, questo era sicuro.
Scese al piano di sotto sentendo un gran frastuono tra chiavi e porte che si aprivano.
Stavano tutti ridendo per qualcosa, Diego, Gian e Valerio avanti e Zoe con Emanuele e un altro ragazzo dietro, io lo vidi subito ma non lui me.
<<Ciao.>> pronunciò facendo cadere un silenzio tombale.
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Scents.
Fanfictionnon so scrivere le descrizioni, se mi verrá qualcosa in mente ve lo farò sapere :)