Solito bar post partita e come mai mi sento a casa.
I miei amici sono la mia casa, la mia famiglia e il mio rifugio sicuro.
A volte vorrei averli conosciuti prima per evitare tanti casini ma anche per commetterne altrettanti con loro.
Non mi giudicano e mi vogliono bene per il me introverso e quasi sempre zitto, quello che non gli va di raccontarsi per paura, fin troppa, di tradirsi e di rimanere male.
E poi c'è il ragazzo nuovo, sorride e ride da mezz'ora con Diego e Lorenzo che continuano a fare battute. Mi sono dato un attimo per osservarlo meglio...la sua pelle è strana, come se fosse caduta ma stesse cercando di tonificarla, segno di un repentino dimagrimento ma con quel piccolo eccesso stava davvero bene; gli occhi gli brillavano quando rideva e si facevano piccoli come due fessure lasciando spazio agli zigomi di sollevarsi e ai denti non del tutto dritti di fare capolino.
Alcuni tatuaggi gli incorniciavano le braccia tra cui uno uguale a Diego, sicuramente lo avranno fatto insieme.
Mi piaceva la sua risata, era contagiosa, trasmetteva allegria e serenità, due cose che a me mancavano da tempo.
Un colpo al braccio mi desta dai miei pensieri facendo notare a tutti quelli che mi stavano attorno il mio momento di assenza.
<<ehi amico, ti stiamo chiamando da cinque minuti buoni, ti degni di rispondere?>> la voce squillante di Gian mi fa riflettere su quanto tempo effettivamente io avessi perso a guardarlo e ne rimasi stupito io stesso.
<<si, scusate, ditemi>> cerco di riprendere il discorso per evitare ancora figuracce
<<Stasera sei dei nostri, mangiamo da qualche parte e andiamo a bere o in qualche disco>> Edoardo si fa avanti a parlare mentre confabulava qualcos'altro con Valerio, il suo migliore amico.
Si conoscevano da tutta la vita praticamente è avevano deciso di intraprendere una strada tutta loro, piena di successi e rivincite.
<<si, certo che sono dei vostri. Secondo te rinuncio al cibo e all'alcol?>> la mia risposta scontata lo fece ridere e mi aggiunsero a una specie di lista che stavano facendo.
Mi rasserenai mentalmente pensando di non essere stato scoperto fortunatamente da nessuno, sarebbe stato un po' imbarazzante se un ragazzo guardasse un altro ragazzo....oltretutto se a malapena lo conosce.
Chissà se stasera ci sarà, magari ci potremo conoscere meglio li visto che finora è stato elogiato da tutti e io invece c'ho litigato.
Mi giro nuovamente e lo trovo a guardarmi, forse i tatuaggi o chissà ma stava guardando me.
Per un breve attimo i nostri sguardi si sono incrociati per poi sciogliersi straniti da quella situazione stessa.
Lele stasera verrai alla festa?
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Un pugno in un occhio avrebbe fatto di gran lunga meno male.
Stanotte non ho dormito e la sveglia suonata dopo appena un ora aver provato a farlo, è una tortura.
Il mio primo pensiero però, appena mi riprendo, va ad un ragazzo a due stanze di distanza da me, il quale spero con tutto il cuore abbia dormito perchè non può continuare a vivere da zombie.
Oggi sono preso proprio male, sicuramente litigherò con qualcuno dei ragazzi e domani torneremo in pace come prima.
Mi alzo svogliatamente dal letto e apro l'armadio scegliendo i capi per quella giornata, felpa dei Ramones e jeans neri strappati la combo perfetto insieme alle mie inseparabili Jordan.
Cercando le scarpe ritrovai le mie anzi nostre scarpe con le rotelle...ci andavamo sempre io e Lele ma ormai sono solo un ricordo.
Ricaccio tutto indietro pensando che più di così la giornata non può andare peggio.
Ecco che ancora una volta mi sbaglio, sento delle urla dalla cucina e mi ritrovo un Diego imprecante che ha bruciato gli ultimi toast del pacco, e ora che si mangia?
Sospiro andando verso il frigo a cercare un uovo o qualcosa simile ma ovviamente non c'è nulla.
Sono a tanto così da una crisi di nervi, meglio andare a fare una doccia, riuscirò quasi sicuramente a calmarmi.
Lasciai scorrere l'acqua a lungo, nonostante la stessi sprecando, per concedermi ancora una volta il mio solito rituale da specchio.
Avevo messo su qualche chilo, sempre pochi che avrei dimagrito subito eppure continuavo a non piacermi.
L'acqua calda mi reclama e io non posso non seguirla.
I muscoli si rilassano e i nervi si sciolgono, il bagnoschiuma sa di buono e per quei cinque minuti mi sono sentito in pace, fin quando l'acqua calda finisce e un getto gelido mi arriva in pieno viso facendomi sobbalzare come mai, si è rotta la caldaia.
Non è mai possibile che capitino tutte queste cose in una stessa giornata, qui qualcuno mi vuole male.
Esco dalla doccia un po' infastidito e passo ad asciugare velocemente i capelli per lasciare il bagno libero ai ragazzi.
La porta scatta lasciandomi uscire dal bagno quando la visione di un Lele assonnato e apparentemente riposato si posa proprio davanti i miei occhi.
Stamattina era più bello di sempre e a me faceva male un po' più il cuore a non potergli dire niente se non un semplice saluto.
<<Buongiorno>> fortunatamente la mia tovaglia era ben legata in vita e potevo muovermi agilmente.
<<Giorno.>> la voce era più profonda e intensa, era più da uomo, sicuramente sarà stato il sonno ma non posso negare i brividi che provai nel sentirla.
<<Mi fai passare o devi rimanere ancora qui a fissarmi? Sei un po' inquietante se fai così con solo un asciugamano in vita>> ridacchiò un pochino alternando lo sguardo dalla mia faccia alla mia vita lasciandomi intendere anche fin troppo.
Questa giornata doveva finire al più presto.
Sono letteralmente fuggito da lui e mi sono chiuso in camera prendendomi il mio tempo per riparare al disastro avvenuto poco prima e riuscire a vestirmi in silenzio.
Io di lá non ci torno, che imbarazzo mamma mia.
Non poteva farmi sempre lo stesso effetto, maledetto lui e la sua voce.
Rimasi sul bordo del letto più di dieci minuti prima di esser pronto a tornare in cucina come se non fosse successo nulla.
Nessuno di loro sapeva nulla ed era meglio cosi. Il divano non mi è mai sembrato così amichevole come in quel momento e i miei soliti giochi mi aspettavano quando ovviamente il re di Mario Kart, visto che era una pippa a giocare, si fece avanti.
Il suo culo perfettamente fasciato dai jeans e la schiena contenuta in una piccola maglia bianca mi stavano letteralmente davanti lasciandomi ben poco all'immaginazione....dove sono finiti i jeans larghi e le maglie il doppio?
<<Perchè sei qui?>> gli chiedo facendogli segno di spostarsi vista la mia visuale paradi...bloccata.
<<Avevo voglia di giocare come te, ora non posso?>> eccolo che torna sulla difensiva, gli tirerei il joystick ogni volta che lo fa.
<<Nessuno sta dicendo niente, se sei agitato però puoi benissimo andartene perchè oggi non è giornata>> mi stava cominciando ad irritare.
<<Non è mica colpa mia se ogni volta che mi vedi hai L'alzabandiera>> blocco il gioco e comincio a guardarlo.
Non ci credo, non l'ha detto veramente, dov'è finito il mio Lele? Quello che si vergognava perfino di dire la parola "sesso" perchè era imbarazzante e troppo poco casta a suo avviso.
<<Attento che se rimani con la bocca aperta entrano le mosche>> la sua risatina in questo momento la trovavo come la cosa più irritante del pianeta.
<<Almeno io apro solo la bocca.>> non so cosa mi abbia portato ad essere così cattivo e sgarbato ma almeno lo avrei zittito un po'.
Lo vidi morderai la lingua e lasciar cadere il discorso, mi sentivo uno stronzo ma mi stava infastidendo.
Spero solo che questa giornata finisca prima possibile.
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Scents.
Fanfictionnon so scrivere le descrizioni, se mi verrá qualcosa in mente ve lo farò sapere :)