Lies.

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Erano giorni di riflessione.
Non avevo voglia di uscire ne di fare nulla, non vedevo i ragazzi da una settimana buona e al momento mi andava bene cosi.
Sentivo di volere del tempo per me, di stare un po per conto mio e quale migliore posto di casa mia?
Si, ero tornato "a casa" per qualche giorno ma intendiamoci, nessuno sapeva che io fossi qui, ero nella casetta in giardino, quella che di solito usavamo per la piscina.
Ogni singolo secondo l'avevo passato a riflettere, a disegnare e a schizzare qualsiasi cosa.
Ero riuscito anche a bruciare una tela con una sigaretta spenta male.
Mi ero costretto alla solitudine per capire effettivamente quello che provavo.
Mi piace stare con lui, mi sento bene come mai prima d'ora, i miei occhi brillano però...ho paura.
Ho quella stramaledetta morsa di non essere abbastanza e di essere diverso.
Vorrei imparare a fregarmene, a dire "non importa" eppure sono di nuovo qui a pensare che forse sono diverso, e nemmeno un po, in senso positivo.
Esiste davvero qualcosa che vada bene in me? che sia normale?
Ancora una volta la paura riaffiora e io mi sento morire, non sono giusto per lui perché semplicemente non è quello che voglio.
Non voglio legarmi, ne tantomeno con un ragazzo.
Chi è lui per arrivare e sconvolgere tutti i miei piani?
Lancio la cicca lontana da me, arrabbiato piú che mai.
Io non sono gay e Lele non mi piace, mi sono fatto trasportare da questa cosa ma adesso è decisamente troppo, come si permette di controllare la mia vita?
Pausa decisamente finita visto che qualcuno sta per scoprirmi.
Stasera si esce e si va a caccia sempre se prima non mi beccano.
————————
è tutto complicato, oggi piú di ieri.
La mia mente vaga ormai senza sosta e io mi arrendo, non riesco a farla smettere quindi che vada un po dove voglia.
Il problema sorge quando vagando, tocca l'unico tasto che ormai per me è un tabú, Lele.
Mi sento lontano, lontano da lui anni luce eppure non riesco a lasciarlo andare.
Sento questa strana morsa ogni volta che ci provo...saranno i suoi occhi a fregarmi o forse sono solo io che non mi sento bene.
È tutto un po buio ultimamente, non riesco piú a vedere la mia luce.
E se provassi ad andare avanti? anche se forzatamente? Se ci provassi a dimenticarlo?
Ci siamo fatti delle promesse e io le infrangeró, ancora.
Non so se sono pronto ad amarlo perchè prima non riesco ad amare me e per quanto mi dispiaccia, è vero.
Mi alzo dal letto, ennesima notte in cui ho dormito poco e niente.
Il bagno è vuoto quindi fortunatamente posso rifugiarmi li per una doccia veloce.
L'acqua scorre sul mio corpo, facendomi rilassare per qualche minuto.
Cazzata del secolo? Bene Tancredi, potresti averne il primato.
Esco velocemente dal bagno dopo essermi vestito e preparato, ho paura lo ammetto ma questo é l'unico modo.
<<Io esco.>> Stanno mangiando tutti insieme mentre Gian fa un piatto anche per me.
<<Non ho fame>> senza aspettare risposta mi dirigo alla metro piú vicina, scrivendo velocemente a telefono.
Sei libera oggi pomeriggio?
Avrei capito di piú, questo è sicuro.
Milano oggi era particolarmente mite, si stava davvero bene e io invece avevo paura che quella sarebbe stata la quiete prima della tempesta, un po come quella dell'altra notte.
Mi piace camminare per la città, mi piace osservarla con cura e perdermi in ogni dettaglio.
Passanti corrono in tutte le direzioni e io sono l'ennesimo puntino, insignificante di questo mondo cosi vasto.
Semmai mi avessero chiesto quale super potere mi sarebbe piaciuto avere, oltre volare, leggere nella mente sarebbe stato uno dei primi.
La mente umana è strana, elabora, crea, produce per conto suo, tutte cose diverse con i propri gusti e con i propri scopi.
Ma esiste qualcuno identico a me o identico a qualcun'altro? Se somaticamente riusciamo ad essere quasi gocce d'acqua perchè non possiamo mentalmente? E se dovessimo esserlo..mi spaventerebbe o mi piacerebbe?
Troppe domande mi frullano in testa e chiudendo gli occhi nelle mie airpods mi sembra di percepire solo anime, tutte quante bisognose di una sola cosa, amore.
E io? stavo andando incontro all'amore o me ne stavo separando completamente? Decisamente non lo so, eppure qualcosa mi spingeva a proseguire, di cosa avevo bisogno io invece?
Non me lo sono mai chiesto ma adesso sembra tormentarmi come l'inferno, Tancredi di cosa ha bisogno e soprattutto cosa vuole?
Pochi minuti e avrei potuto cambiare drasticamente il corso degli eventi tra me e una delle persone più importanti della mia vita.
Una volta lessi "Non avere paura del cambiamento! Può portarti via qualcosa di bello ma donarti qualcosa di meraviglioso" e forse stavo iniziando a crederci.
Il cancello di Martina scatta non appena suono il campanello, sapeva fossi qui?
Mi prendo un minuto per riflettere e respirare, sono pronto.

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