Capitolo 4

790 23 2
                                    

*POV ANNA*

Mentre ero sommersa nei miei pensieri, sentii delle labbra calde e soffici che sfiorarono le mie.
All'inizio non capivo cosa stesse succedendo ma appena realizzai che qualcuno mi stava baciando, e di sicuro era qualcuno che non conoscevo, mi allontanai di scatto. La prima cosa che vidi fu un ragazzo dai riccioli d'oro, sorpreso anche lui dell'accaduto.
Ero imbarazzatissima ma appena vidi il suo volto rosso per la vergogna mi scappò un leggero sorriso.
Il suo volto, però, si trasformò da imbarazzato a incuriosito in un secondo.
<<Ci conosciamo?>> mi chiese. Se fosse stata un'altra situazione avrei riso ma non mi sembrava il momento.
<<Beh, io no>> furono le uniche parole che il mio cervello riuscì a formulare.
Dopo avermi guardata per bene, il suo volto sembrò sconvolto e all'inizio pensai di avere qualche insetto addosso.
<<Oh mio dio, tu sei Anna>> disse con una faccia sconvolta.
<<Si sono io, svelato il mistero>> dissi alzando un sopracciglio divertita. <<E lei è? Sa com'è, vorrei capire con chi mi sono baciata. Non mi capita tutti i giorni di essere presa così alla sprovvista>>
<<Beh io...ecco...sono il figlio di Caterina de Medici, il famoso primogenito. Piacere Francesco de Valois, futuro re di Francia>> disse lui visibilmente imbarazzato.
Le uniche parole che mi vennero in mente furono "Oh dio mio" ma non mi sembrava proprio il caso di pronunciarle. La situazione era già imbarazzante di suo, perchè peggiorarla?

<<Ah si mi hanno parlato di voi>> dissi ridacchiando.
<<Posso dire lo stesso di voi>> disse con sorriso leggermente amaro.
<<Perchè mi avete baciata? Se posso chiederlo.>> dissi incuriosita. <<Perchè non credo che vi sareste voluto presentare così>> affermai cercando di diminuire l'imbarazzo che si era creato.
Se in quel momento avesse potuto, probabilmente si sarebbe scavato una fossa da solo.
<<Vi ho scambiata per un'altra persona, il modo di vestire e l'acconciatura mi hanno confuso.>>
Ora si spiegava tutto.
<<Avete avuto modo di parlare con vostra madre?>> chiesi dispiaciuta. Mi dispiaceva rovinare tutto quello che lui aveva progettato.
<<Ho avuto modo di conversare civilmente>> disse ironicamente e io risposi con lo stesso tono.
<<Presuppongo che la conversazione non sia stata delle migliori.>>
Avevo intenzione di fargli capire che metterlo in quella situazione non era quello che volevo.
<<Sappiate che non ho alcuna intenzione di mettervi in difficoltà>> dissi seriamente dispiaciuta.
<<Non vi preoccupate, l'unica qui ad avere le colpe è mia madre>> mi rispose gentilmente.
A quanto pare, qui al palazzo era una qualità molto comune.

Dopo minuti interminabili di silenzio, fu Francesco a spezzare quel momento imbarazzante.
<<Dobbiamo andare o si chiederanno che fine abbiamo fatto>>
Aveva ragione. Il tempo era volato ed il cielo era già buio.
<<E poi vi devono ancora conoscere tutti là dentro, non li facciate aspettare. I reali non apprezzano il ritardo>> continuò.
<<Voi andate, io vi raggiungo tra qualche istante>> lui mi guardò confuso. <<Dopo quello che è successo non dovremmo camminare insieme>>
Lui annuì e si recò all'interno del castello.

Aspettai pochi minuti prima di entrare nella sala da pranzo.
Era arrivato il momento di conoscere davvero tutti i reali del castello.
Non ero pronta, ma probabilmente non lo sarei mai stata, quindi decisi di entarare.
In fondo prima sarei entrata e prima tutto questo sarebbe finito.

Ero arrivata davanti all'ingresso.
Mi fermai per respirare profondamente: in quel momento avrei dovuto determinare la mia immagine al palazzo ma sapevo di dover essere coraggiosa, malgrado il mio cuore battesse all'impazzata e le mie gambe tremassero.
Proprio nell'istante in cui stavo per entrare, sentii una voce maschile che non conoscevo, fermarmi d'improvviso. Quando mi voltai vidi un uomo decisamente elegante e di bell'aspetto.
Ero quasi certa si trattasse di un nobile francese, dato che tutti loro avevano sempre un aspetto impeccabile e si atteggiavano come se fossero i consulenti del re, e in effetti un po' lo erano.
<<Buonasera signorina, cosa ci fa qui davanti alla porta? Le è passato l'appetito?>> disse con un sorrisetto sul viso.
A quanto pare il mio volto sconcertato si vedeva a miglia di distanza.
<<In un certo sento si, salterei la cena volentieri oggi e tutti i giorni che resterò al palazzo>> risposi sinceramente.
<<Ma signorina, come può dire questo. La compagnia non è di suo gradimento? Questo mi offende profondamente.>> disse con livello di ironia nella voce fuori dalla norma.  <<Mi dia la possibilità di presentarmi e se le sembrerò abbastanza simpatico si fermerà a cena e sarà mia ospite.>>
<<Veramente sono già ospite della regina>> risposi ed ero sicura di averlo preso stupito.
<<Della regina Caterina? Davvero?>> a quanto pare non credeva alle sue orecchie.
<<Si proprio lei. Mi chiamo Anna Orsini molto lieta. Lei invece è?>> chiesi, iniziando ad acquistare sicurezza.>>
"Se ne vale la pensa saperlo" pensai. D'altronde c'è un proverbio conosciuto che recita: "tutto fumo e niente arrosto". Magari era proprio quella la situazione.
<<Sono Lord Narcisse, nobile reale a servizio della corona nonché stretto alleato del re>> rispose fiero.
<<Ora se per lei va bene direi di entrare, abbiamo già aspettato abbastanza>> dissi iniziandomi a preoccupare dell'orario.
<<Certo signorina, ogni suo desiderio è un ordine>>
<<Ma lei è sempre così?>> dissi alzando un sopracciglio.
<<Così come?>> chiese incuriosito ma divertito.
<<Lusinghiero>>
<<No, solo con le donne più belle e attraenti, e lei ha entrambe le qualità>>
Che ruffiano.
<<La ringrazio, ma è arrivato il momento di entrare>> dissi con un tono sbrigativo.
Terminai così il discorso ed entrammo insieme nella sala dove erano già tutti presenti. Ero molto in ansia ma la conversazione con quell'uomo mi aveva un po' calmata.

Unexpected|| Francis de Valois Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora