Capitolo 37

265 15 5
                                    

*POV FRA*
Ero nella sala del trono che discutevo animatamente con mio padre, quando vidi una figura conosciuta avvicinarsi verso di noi.
Mi voltai e accennai un sorriso tirato.
<<Vostre maestà>> disse inchinandosi leggermente.
<<Olivia, va tutto bene?>> chiesi incuriosito.
<<Non proprio... avrei bisogno di parlarti, in privato. Hai un po' di tempo per me?>> mi guardò teneramente cercando di convincermi.
<<Certo>> risposi un po' confuso.
Chissà cosa era successo questa volta.
Uscimmo dalla sala e ci fermammo in un corridoio poco distante.
<<Che cosa c'è che non va?>> chiesi visto che lei non proferiva parola.
<<Si tratta di Anna>>
<<Sta bene?>>
Iniziarono a venirle delle lacrime agli occhi.
<<Vedi, io... non so come dirtelo>>
<<Olivia, le è successo qualcosa di brutto?>> chiesi iniziando a preoccuparmi seriamente.
<<Si... ma... ho saputo che Anna è stata davvero violentata da Martin>> disse tutto d'un fiato.
Spalancai gli occhi.
Sbiancai di colpo.
Strinsi i pugni.
Cosa avevo appena sentito?
<<Come...come lo sai tu?>>
Il mio battito cardiaco accelerò tutto ad un tratto e stavo per avere un infarto da un momento all'altro.
La mia Anna... lei era stata...
E non me lo aveva detto?
<<Me l'hanno detto, ma non è importante ora>>
<<Sono solo voci>> dissi nella maniera più gelida possibile.
<<No, non sono voci Francesco>>
<<Mi dispiace, non lo sapevi?>> chiese guardando il mio volto.
<<L'avevo capito perfino io che qualcosa non andava>>
<<Olivia, come lo sai?>>
<<Ho origliato senza volere la sua visita con Nostardamus>>
<<Mi aveva detto che andava tutto bene,e sorrideva anche>> dissi con un tono di voce molto basso.
<<Perchè si sono detti cose del genere?>> continuai a chiederle cercando di capire qualcosa in più.
<<Perché lei è... no, non posso dirtelo io. Devi parlare con lei. Ti dico solo che martin l'ha messa in un bel guaio, e anche te>>
Non capivo, anzi, non volevo capire.
Che fosse? No.
Dovevo andare da lei, subito.
Lasciai Olivia in piedi da sola in corridoio e andai nella direzione opposta.
Non sapevo dove fosse Anna ma doveva pur essere in quel castello, e io dovevo trovarla.
Camminavo velocemente, per non ire che correvo.
Dovevo sentirmi dire che non era quello che pensavo.
Doveva dirmi che non era vero, che quell'animale non le aveva davvero messo le mani addosso e che lei ne era uscita illesa.
Me lo doveva dire.
Dopo minuti eterni di ricerca la vidi sorridente che parlava con il piccolo Enrico nel corridoio principale.
<<Anna possiamo parlare?>> chiesi cogliendola di sorpresa.
Lei si voltò e portò una mano al petto.
Accidenti, quel maledetto sorriso.
Era felice nonostante tutto?
Non appena incontrò il mio sguardo il sorriso le morì sul volto.
<<Che è successo?>> chiese preoccupata.
Mi voltai verso il piccolo Enrico e gli chiesi gentilmente di lasciarci soli.
Lui prese la mano di una domestica e si allontanò.
<<Dobbiamo parlare, subito>>
La presi per il braccio e la portai via nelle mie stanze.
Lei non proferì parola per tutto il tragitto e mi guardava confusa.
Non appena arrivammo chiusi la porta.
<<Sei incinta?>>
Lei mi guardò confusa, scrutava la mia espressione e non riusciva a decifrarla. Poi fece il suo più bel sorriso e rispose.
<<Sì. Sei contento?>>
Mi cadde il mondo addosso.
Mi portai una mano ai capelli e poi al viso.
Non potevo crederci.
Quindi era vero.
Adesso avrei dovuto convinvere con una parte di Martin per il resto della mia vita.
Lei se ne accorse e si avvicinò
<<Francesco...>>
Tentò di prendermi la mano ma io la ritrassi.
Il suo sorriso svanì in un attimo.
<<Non me lo avresti mai detto vero? Quella notte mi hai mentito>>
<<Che- di che parli?>>
<<Dopo tutto ciò che è successo, dopo le mille domande, i mille discorsi, tu non mi hai detto la verità, non ti sei fidata di me. E sentirsela dire da olivia poi... è stata la cosa peggiore. Ma ora quella omissione ti è costata un bambino>>
Lei era visibilmente scossa, anzi, scossa è dire poco.
Mi guardava con gli occhi spalancati.
<<Francesco ma che stai dicendo?>>
Senza darle il tempo di spiegare, mi voltai e lasciai la mia stanza, lasciando lì anche lei in piedi al centro del pavimento.
Ogni giorno con lei c'era un problema, ma questo li superava tutti.
So bene che non ero io ad aver subito tutto ciò che aveva passato lei, ma mi ha mentito. Non si è fidata.
E per di più... sorrideva.
Ma come si fa a sorridere di un bambino concepito in uno stupro. Non capivo davvero il motivo di quel sorriso, era davvero così disperarata dal volerne uno che accettava persino quello di Martin?
Tornai nella sala del trono.
Incontrai anche Olivia per i corridoi che mi rivolse un sorriso pieno di comprensione, ma non mi fermai e continuai per la mia strada.

Unexpected|| Francis de Valois Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora