Capitolo 68

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-Hyunjin-

Hyunjin: " Hajoon, chi è quello? "

Hajoon: " Uhm.. beh lui è Dojoon, un mio amico.. "

Scese dalla macchina e mi abbracciò forte, non ricambiai, ero un po' a disagio.

Hajoon: " Sei diventato un pezzo di vetro cuginetto? "

Hyunjin: " MA OH. "

Ricambiai finalmente la stretta e poi mi allontanai leggermente presentandogli I.N.

Hajoon: " E così lui sarebbe il tuo ragazzo? "

Hyunjin: " Già, proprio così. "

Sorrise per poi chiamare Dojoon, quel ragazzo era impacciato e molto in imbarazzo, portava con sé una chitarra che teneva sulle spalle che aveva preso nei posti a sedere dietro alla macchina.

Dojoon: " C-ciao a tutti.. Io sono Dojoon, piacere. "

I.N li guardava scettico, non si fidava di loro ed era convinto che avessero solo secondi fini. Dopo poco, feci strada a tutti salendo nella nostra camera di hotel e aprii la porta d'ingresso così da far entrare tutti. Una stanza era ancora chiusa, quella di Felix e Changbin. Hajoon e Dojoon si sedettero sul letto uno di fianco all'altro

Hajoon: " Comunque Hyunjin. In verità io non ho bisogno di soldi o quant'altro, questo era solo un pretesto per incontrarti. Se non fossi stato qui in Giappone, avrei preso l'aereo per venirti a trovare in Corea, perché uhm.. Semplicemente mi mancavi ecco. Mi mancava il mio piccolo cugino. "

Dojoon: " Mi parlava sempre di te e del fatto che voleva rivederti al più presto, ma aveva paura che dopo tutto questo tempo, non lo avresti calcolato, quindi era pronto ad inventarsi qualsiasi bugia pur di vederti. "

Hajoon arrossì leggermente ed io a quel punto sorrisi come un bambino, sembrava fossi ritornato piccolo.

Hyunjin: " Hyung, credevi davvero servissero con me queste scuse? "

Gli corsi incontro e lo abbracciai fortissimo, era troppo strano infatti ciò che mi aveva raccontato, era sempre stato un tipo responsabile e soprattutto non mi avrebbe chiesto soldi. Infatti c'era qualcosa che mi puzzava in questa storia. Hajoon rise alla mia reazione e diventò rosso ancora di più

Hajoon: " Mi sei mancato peste. "

Mi scompigliò i capelli e poi allentò la presa dell'abbraccio per alzarsi.

Hyunjin: " Che facciamo? "

Hajoon: " Avevamo pensato di portarvi ad Osaka, è una città molto simbolica sia per le persone che ci abitano e sia per le tradizioni ed i monumenti storici, accettate di venire? "

I.N: " Eccome. Il punto è che ci sono anche altri nostri due amici, quindi come facciamo? "

A quelle parole uscirono dalla stanza Felix e Changbin tutti assonnati, il biondo stringeva a sé un cuscino con tutti i capelli scompigliati ed il moro si stava sistemando la propria maglia che si era alzata leggermente nel mentre della dormita.

Hajoon: " Cambio di programma, andiamo in treno cambiatevi tutti. "

A quelle parole Felix e Changbin sgranarono gli occhi.

Hyunjin: " Vi spiegherò dopo, giuro. "

Passati venti minuti tutti eravamo pronti e quindi ci incamminammo per andare in stazione ed una volta preso il treno iniziammo a parlare tutti insieme. Dovevo ammettere che mio cugino era proprio un tipo stravagante, non me lo ricordavo così spigliato.

Hajoon: " Bene, andiamo in quel parco di ciliegi, c'è una fila di Torii che portano poi all'ingresso del grande tempio, mi raccomando, rispettosi.  Qui in Giappone è tutto il rispetto reciproco. "

Dojoon, l'altro ragazzo, ci prese i biglietti che pagò lui stesso e poi parlò in giapponese alla guida che ci diresse verso queste impalcature rosse fuoco, chiamate Torii. Iniziammo a camminare, Felix a braccetto con Changbin ed io mano nella mano con I.N.

Felix: " WOW. Changbin, ti saresti mai immaginato tutto questo? Guarda dove siamo finiti, che roba. "

Changbin: " Faccio fatica a crederci anche io. "

Hyunjin: " Siamo quasi arrivati. Guarda che bella vista. "

I.N sporse un po' il viso, era una immensa distesa color rosa, data dai petali caduti dei ciliegi in fiore. Una vista quasi magica. Qualcosa di spettacolare.

I.N: " Mettiti lì, ti faccio una foto. "

Mi indicò di sedermi su un tronco ed io mi misi in posa sorridendo. Scattò la foto.

'' Non sapendo che quella foto, sarebbe stata l'ultimo, l'ultimo nostro ricordo. ''

I giorni della vacanza passarono molto in fretta e facemmo subito ritorno a casa. Io nella mia, I.N nella sua e i due innamorati insieme. Mio cugino mi promise di venirmi a trovare ancora, ma molto più avanti. Tornato a casa, cercai il mio diario, stranamente non era nel posto in cui l'avevo lasciato come al solito, così cercai e ricercai, ma nulla. Misi a soqquadro la casa, ma nulla, di nuovo. Iniziavo ad andare in panico, tutti i miei segreti erano racchiusi lì, in quell'ammasso di carta. Non mi ricordavo proprio, a dire il vero, di averlo spostato.

Ero impulsivo. Troppo. Così senza pensarci, corsi verso casa di I.N e provai a citofonare più volte, ma nessuno rispose. Avevo bisogno di conforto, avevo bisogno del mio ragazzo. Ero nervoso, non sapevo cosa fare, avevo controllato davvero dappertutto. Poi però, mi ricordai che in Giappone, I.N si era dimenticato le chiavi di casa sua sul comodino dell'hotel dove alloggiavamo e quindi le avevo messe nel mio zaino. Ritornai a casa e recuperai le chiavi di casa sua. Entrai e non c'era nessuno. C'era solo il telefono di I.N appoggiato al comodino, quasi in bilico, come se qualcuno lo avesse lasciato lì di corsa. Mi avvicinai piano, anche se non trovavo giusto il fatto di controllare il telefono al mio ragazzo. Misi la password che sapevo grazie a lui e iniziai a vedere le diverse pagine che aveva lasciato aperte, me ne saltò all'occhio una, era con uno sfondo blu. Ci cliccai sopra. Era come un sito, di quelli che si possono creare da soli.

Aguzzai la vista e lessi " Blog -IL MIO DIARIO- "
Dopo mi saltarono agli occhi un po' di commenti sottostanti ad una foto

X: " Ecco come passa il tempo lo sfigatello di Hyunjin. "

X: " Ma lo vedete? Che fallito. "

X: " Si dovrebbe dichiarare aiuto ahaha. "

X: " Gay di merda. "

X: " Che schifo davvero, mi fa ribrezzo. "

X: " I.N come hai fatto a fingere tutto questo tempo. Ci vuole un premio per te, davvero ahaha. "

In quel momento mi si gelò il sangue, quando capì che la foto che c'era lì, era la foto di una pagina del mio diario. Mi si rigelò il sangue quando collegai che quella foto era sul telefono di I.N. Non volevo crederci, non volevo credere che quella fosse la mia scrittura, non volevo credere che quelle fossero le pagine un po' ingiallite del mio diario, non volevo credere a nulla. Caddi sulle mie ginocchia in preda al panico, lasciai cadere il telefono a terra e iniziai a piangere, piangere in modo disperato. In quel momento pensai le peggio cose, era stato I.N a mettermi in ridicolo davanti a tutti? Perché lo aveva fatto? Come lo aveva fatto? Per quale scopo?

I.N: " Hyunjin, che ci fai qu- "

-IL MIO DIARIO- HyuninDove le storie prendono vita. Scoprilo ora