1* Jungkook

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Anche quest'anno, come ad ogni inizio semetre universitario, mio padre mi convoca nel suo ufficio con il solito intento di convincermi ad ereditare il JK group. Io non voglio assolutamente entrare in questo mondo, non è ciò che desidero nella mia vita. Non mi interessano le lotte di potere, i sotterfugi e i matrimoni di facciata. Anche il matrimonio tra i miei genitori era finto, non si sono mai amati, il loro era solo un matrimonio d'affari deciso dai miei rispettivi nonni, dato che la famiglia di mia madre possiede il più grande e famoso ospedale di Seoul mentre la famiglia di mio padre possiede il JK gruop, ovvero una potente società farmaceutica. Fortunatamente nella famiglia di mia madre non ho problemi riguardo all'eredità dato che la sua è una famiglia numerosa, infatti io sono solo l'ultimo dei tanti nipoti a cui il nonno potrà lasciare la gestione dell'ospedale, quindi lascerò ai miei zii e ai miei cugini le lotte per il potere. Nel caso di mio padre la situazione è ben diversa dato che io sono l'unico erede. Il mio sogno è però quello di diventare un artista come mia madre, infatti è proprio per questo motivo che mi sono appassionato all'arte. Amavo, quando da piccolo si metteva davanti alla grande finestra del salone e col suo cavalletto iniziava a dipingere. Dipingeva sempre la stessa vista, quella che ammirava sempre dalla stessa grande finestra, ogni volta aggiungendoci qualche particolare, inserendo nel quadro i sentimenti e le emozioni del momento. Io l'ho sempre guardata affascinato un po' in disparte, un po' da lontano per non interferire col mondo che si era creata intorno a sè. Mio padre sapendo il forte legame che univa me e la mamma, della nostra passione in comune e di quanto abbia sofferto perdendola, così improvvisamente in quel maledetto e tragico incidente, mi ha permesso di studiare presso la facoltà di arte all'università; ma con la condizione che una volta laureato entrassi a far parte della società di famiglia. Diciamo che su questa condizione ci sto ancora lavorando.

Nonostante la pesante litigata con mio padre, un po' sono rincuorato dal fatto che anche Mingyu di sicuro non se la sta passando meglio di me, infatti stamattina mi ha detto di dover andare a pranzo con suo nonno. Quando tornerà a casa sarà sicuramente di cattivo umore. Fortunatamente stasera è una serata speciale. Infatti scaricheremo la tensione, facendo festa tutta la notte. Stasera infatti c'è il famoso party di inizio semestre organizzato dalla Itaewon line nel nostro enorme palazzo. Questo è il party a cui tutti vorrebbero essere invitati, ci saranno tutti gli studenti dell'alta società della nostra università. Sono sicuro che sarà anche per questo secondo semestre un party indimenticabile e di classe visto che lo sta organizzando Eunwoo, soprattutto poi dopo l'esperienza del party del primo semestre organizzato da Jaehyun che è meglio dimenticare.
*squilla il telefono*
JK: Pronto, Eunwoo... dimmi.
EW: Hey Jungkook, dove sei?
JK: Sono in macchina, sto tornando verso casa, perché, cosa è successo?
EW: Niente di grave, ma Jaehyun si è dimenticato di andare a ritirare gli abiti creati apposto per noi dalla casa di moda SM International per stasera.
JK: Beh immagino come si sia svegliato Jaehyun stamattina, ieri notte mi ha chiamato totalmente ubriaco per andarlo a prendere.
EW: Si infatti, allora fammi questo piacere, ci vediamo dopo a casa.
*fine telefonata*

Faccio inversione di marcia, e mi dirigo verso la Casa di moda SM Intenational. Ritiro gli abiti, mentre esco vedo in lontananza una ragazza che da di matto contro un tipo. Mi avvicino preoccupato... la ragazza è Joy, la sorella di Jaehyun. Quindi corro subito verso di lei.
JK: Hey Joy, calmati, che succede?
JOY: È tutta colpa di questo stronzo...
Joy è così incazzata che non riesce più a proferir parola, quindi si gira con fare altezzoso e si avvia verso la mia auto. Mentre il ragazzo se ne va in silenzio senza darmi la possibilità di chiedere cosa sia successo. La faccio salire in macchina e decido di portarla con me a casa.

Arrivati a casa Joy corre subito dal fratello mentre io vado in salone dove sicuramente troverò Euwoo impegnato. Infatti è al telefono ma appena si accorge del mio arrivo, chiude a corto la telefonata. Mingyu, che è entrato nel salone subito dopo di me, invece non alza lo sguardo dal cellulare, ma pensieroso si dirige direttamente in cucina. Sapendo però la giornataccia che anche lui ha trascorso, non gli do peso.
JK: Ecco i vostri abiti, ve li appoggio sul divano. Ti serve un aiuto?
EW: Va bene grazie, non ti preoccupare, è quasi tutto pronto, anzi vai a prepararti.
JK: Si ora vado.
EW: Ah dopo dai un'occhiata a come ho preparato il terrazzo, credo che stasera con tutte le lucine accese sarà perfetto.
JK: Non avevo dubbi che avresti fatto un buon lavoro. Allora vado in camera a prepararmi visto che la festa comincerà fra poco.

Mi dirigo in camera mia per lavarmi e vestirmi. I vestiti, che tutti e quattro indosseremo stasera, li ha commissionati Eunwoo, ha scelto vestiti che ci rispecchiano totalmente, il mio è total black e mi calza a pennello, ma del resto quando è il soggetto ad essere bello, qualsiasi vestito fa la sua figura.

La festa è iniziata, e dalla balconata del piano superiore che affaccia sul grande salone, vediamo gli invitati arrivare. La sala è quasi piena quindi la Itaewon line può fare il suo ingresso. Ovviamente come è di nostra consuetudine facciamo la nostra entrata ad effetto. Infatti anche all'università siamo noti per la nostra camminata a quattro fatale, insomma troppa bellezza, troppa ricchezza e troppo carisma tutto insieme. Ci disperdiamo nella sala ovviamente per salutare ed accogliere gli studenti universitari dell'alta società e magari perché no qualche new entry. Infatti in lontananza attira subito la mia attenzione un ragazzo, non l'avevo mai visto nella nostra università né tantomeno agli eventi che sono solitamente frequentati dall'alta società. Quindi mi avvicino ad Eunwoo per avere qualche informazione in più.
JK: Eunwoo chi è quel ragazzo misterioso lì in disparte?
EW: Neanche tu lo conoscevi? È il primogenito dello studio legale Kim, figlio dell'amico di tuo padre, nonché mio cognato.
JK: Non sapevo che l'avvocato Kim avesse anche un figlio maschio, e nonostante non so molto degli amici di mio padre, comunque questo ragazzo non l'ho mai visto a nessuna festa o evento.
EW: È ovvio che non l'abbia mai visto, è quasi 10 anni che studia all'esterno, è tornato solo poche settimane fa per concludere gli studi nella nostra università.
JK: Mhh interessante...
Lo perdo di vista per un attimo mentre parlo con Eunwoo e non è più dove l'avevo visto, con la coda dell'occhio lo vedo iniziare a salire le scale. Prendo due cocktail a volo dal vassoio del cameriere e lo seguo su per le scale. Sale fino all'ultimo piano, fino al terrazzo. Appena esco resto incantato, non so se dalla vista del panorama, ma a quello ci sono abituato; se dal gioco di luci creato da Eunwoo o dalla visione di questo ragazzo che con lo sguardo perso ad ammirare Seoul di notte, acquista ancora più fascino. Dopo un primo momento in cui resto incantato a guardalo, con i due cocktail in mano decido di avvicinarmi ma di scatto si gira come se si fosse risvegliato da un sogno, con uno sguardo freddo e ammaliante mi passa di fianco senza neanche guardarmi e si dirige verso le scale.

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