4* Jungkook

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Stamattina mi sveglio con il "Buongiorno" di Taehyung, e direi che non è male iniziare la giornata così. Dopo il nostro pranzo insieme non ci siamo più potuti vedere, perché la sera di quello stesso giorno è partito. Infatti è andato a Deagu, dai suoi nonni, visto che sono un paio d'anni che non li vede. Stiamo però continuando a chattare. È bello il rapporto che sta nascendo tra di noi, perché chattando molto in questi giorni mi sono reso conto di essere molto a mio agio con lui e credo possa essere l'unica persona oltre ai miei tre migliori amici, con cui riesco ad aprirmi e a parlare di tutto. Perfino di un argomento delicato, come quello di mia mamma.
Dopo ciò che è successo l'altro giorno, Taehyung mi sta dimostrando quanto tenga a me, e quanto stando lontano da me, sia preoccupato, di un mio possibile altro attacco di panico.

Scendo giù per fare colazione.
Non vedendo nessuno seduto a tavola, penso di essere il primo invece dopo poco, vedo Eunwoo fuori in giardino che sta parlando a telefono.
Quasi subito dopo di me arriva anche uno strano Mingyu sorridente che si siede di fronte a me. Mentre sto per chiedergli il motivo di quest'espressione sul suo volto, arriva la governante Min, che inizia a servirci sulla tavola un'abbondante colazione coreana, quindi mi lascio distrarre dal cibo.
Quasi contemporaneamente vengono a sedersi a tavola sia Jaehyun che Eunwoo.
A quanto pare stamattina nella casa della Itaewon line aleggia il buon umore.
Parlando e scherzando, Eunwoo parla anche dell'evento della EWORLD Entertainment, quindi approfitto per informarmi un po'.
JK: Ma senti, ovviamente ci sarà anche Doyeon e la sua famiglia no?
EW: Ahahahahah e con la sua famiglia intendi suo fratello, giusto?
JH: Aspetta, aspetta, cosa mi sono perso?
JK: NIENTE, NIENTE.
E nel frattempo lancio un'occhiataccia a Eunwoo. Lui in risposta mi sorride.
EW: Comunque si, essendo la mia fidanzata ufficiale, verrà sia lei che TUTTA la sua famiglia. So che ora sono a Daegu dai nonni e dovrebbero tornare il giorno prima della festa ovvero giovedì sera.
Quindi Taehyung verrà. Non sapevo quando sarebbe tornato ma a quanto pare, a dire di Eunwoo, ci rivedremo direttamente all'evento.
Sulla mia iniziativa, anche Mingyu, stranamente, inizia ad informarsi su chi ci sarà venerdì.

Ad un certo punto, Eunwoo cambia discorso come se all'improvviso si fosse ricordato di qualcosa.
EW: Ah Jungkook, potresti mandarmi il tuo piano di allenamento?
JK: Certo hyung. Ma a cosa ti serve?
EW: Oggi viene qui quel modello con cui stavo a telefono, perché dobbiamo decidere ed iniziare il suo piano di allenamento, e pensavo che potevo fargli provare il tuo.
JK: okay, okay, dopo te lo mando.
Dopo neanche due minuti, prendo il telefono per mandarglielo prima che me ne dimentichi.
Nel frattempo Jaehyun inizia a stuzzicare Eunwoo. Mentre io e Mingyu continuiamo a mangiare indisturbati cercando di evitare di incrociare il loro sguardo, per non essere coinvolti nel loro battibecco.
JK: Hyung mi passi il kimchi.
MG: Certo tieni.
Fortunatamente dopo un po' Eunwoo si alza da tavola, mentre noi continuiamo a mangiare cercando di ignorare le teorie e i pettegolezzi di Jaehyung.

Dopo aver finito la colazione torno in camera mia, e mi metto a studiare visto che per la fine della settimana devo consegnare il primo progetto dell'anno, infatti credo che l'assenza di Taehyung in fondo sarà un bene per il mio rendimento scolastico, visto che non essendoci non potrà distrarmi da questo progetto.
Sono stato assorbito dallo studio che ho completamente abbandonato il telefono e solo ora mi sono reso conto che è già ora di pranzo. Ma non ho tempo per pranzare perché mi ero ripromesso di andare a casa. Devo prendere alcuni libri e delle foto dalla mia vecchia camera, e volevo approfittare di questo pomeriggio libero, visto che mio padre non c'è per un viaggio di lavoro. Ma devo assolutamente sbrigarmi perché tornerà nel tardo pomeriggio, ed io non ho alcuna voglia di incontrarlo.

Mi cambio rapidamente e mi dirigo direttamente in garage per prendere l'auto, e penso già alla ramanzina che riceverò dalla governante Min stasera per aver saltato il pranzo.
Appena arrivo fuori casa mia, il cancello si apre in automatico e quindi entro con la macchina dentro, credo che il maggiordomo Hwang mi abbia visto arrivare dalle telecamere di video sorveglianza. Devo assolutamente parlargli e assicurarmi che non dica niente a mio padre della mia visita.

Dopo avergli parlato mi dirigo in camera mia. Ci vengo raramente e ogni volta mi sorprendo di come sia la stessa di sempre. Sembra che si trovi in una capsula del tempo, ciò in parte è stato dipeso da me, visto che ho espressamente ordinato ai domestici di non muovere neanche una penna dal posto in cui l'ho lasciata, e di entrare  in questa stanza il meno possibile. Mi metto subito alla ricerca dei libri per cui sono venuto, poi prendo una sedia e ci salgo su, e prendo una scatola impolverata che stava sulla libreria. La apro e sono felice di vedere che c'è tutto ciò che ricordavo. Infatti ci sono tutte le foto ed i ricordi della Itaewon line delle medie. Quelle del liceo già le ho nella nuova casa ma quelle delle medie e delle elementari erano ancora qui. Per quanto riguarda quelle delle elementari ancora non riesco a ricordare dove le ho conservate, magari dopo chiedo al maggiordomo Hwang di cercarle. Per ora riporto queste a casa, sono sicuro che gli altri ragazzi saranno felici di rivederle. Mi sono ritornate in mente mentre chattavo l'altro giorno con Taehyung. Mi ha raccontato il motivo per cui durante le medie si è trasferito all'estero. In quel periodo appena iniziò la scuola non aveva molti amici, e fu coinvolto con alcuni cattivi ragazzi, che iniziarono a prenderlo di mira e a creargli problemi ogni giorno. Quando il padre scoprì la situazione, fece incriminare i ragazzi, ma ormai Taehyung non stava più bene in quel contesto, quindi decise di cambiare del tutto ambiente. Alla fine col senno di poi si ritrovò contento della sua scelta, si è trovato molto bene all'estero, ha conosciuto molti amici, e in realtà è stato il padre a costringerlo a tornare in Corea, per farsì che venga conosciuto in determinati contesti e giri di clientela, prima che entri a far parte del suo studio legale.

Comunque ascoltando il racconto di Taehyung, mi sono tornati in mente i tempi delle medie, e ho pensato a quanto fossi fortunato ad essere circondato dai miei migliori amici, e ad affrontare tutti i prolemi e i casini insieme a loro. Sono sicuro che quando stasera a casa, gliele farò vedere saranno contenti, di sicuro riaffioreranno molti ricordi.

Dopo aver finito di cercare ciò che mi serviva, esco dalla mia stanza, avviandomi verso le scale però, passo accanto alla porta dello studio di mia madre. Quello era il suo posto sicuro, ci teneva tutte le sue tele, i suoi dipinti, i pennelli, i colori. A volte quando voleva dipingere qualcosa che voleva tenere solo per sè lo faceva lì dentro, così che nessuno potesse vederlo. Neanche io potevo entrarci, ho ammirato quella stanza solo da fuori, in quei pochi secondi mentre mia madre vi entrava.
Senza neanche accorgermene avevo aperto la porta ed ero già dentro.

La stanza appare molto spaziosa e luminosa grazie alla presenza delle grandi finestre e delle pareti bianche, tutte ricoperte dai dipinti e dagli schizzi di mia madre. Nell'angolo vicino alla finestra c'è un cavalletto con sopra una tela incompleta, questa scena mi fa scendere una lacrima sul volto. A mia madre è stata letteralmente strappata via la vita da un bastardo che ora sta conducendo tranquillamente la sua. nell'angolo opposto sono invece accantonate una sull'altra molte tele. La libreria di fronte a me è piena di libri d'arte. Sulla scrivania affianco ad essa mi colpisce subito un cofanetto, è molto particolare, in madreperla. Ma è chiuso da un lucchetto. Tutto ciò fa crescere la mia curiosità. Provo a cercare la chiave. Tra i libri, dietro i dipinti appesi, perfino nel mobile dove tiene tutti colori, gli acquerelli e i pennelli. Non credo che qui troverò questa chiave, forse dovrò trovare un altro modo per aprirlo. Quindi porto con me il cofanetto.

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