Se c'era una cosa che io e Tonya amavamo fare insieme era andare in spiaggia e guardare il tramonto. Anche se ormai era un panorama a cui eravamo abituate, ogni volta era sempre diverso e ci faceva sentire in pace con noi stesse. Come se finalmente quel cielo ci desse un po' di serenità.
«Come ti è sembrata la festa al locale?» mi chiese Tonya tra un sorso di birra e l'altro.
«Mi è sembrata bellissima! Tutto perfettamente riuscito» risposi mentre mi accendevo la mia sigaretta.
«Già se non fosse per quel coglione di JJ, ma perché deve comportarsi così? Mi dispiace averti costretta a portarlo fuori ma doveva uscire dal mio locale» quando Tonya si incazza è un po' difficile non avere paura del suo tono.
«Beh, comunque è stato Nick a picchiarlo e distruggere il retro del locale. Certo, non so cosa ci facesse JJ alla festa ma comunque non aveva cominciato lui» dissi un po' indifferente.
«E tu gli credi? Nick è di buona famiglia, è un bravo ragazzo», alzai le sopracciglia per lo stupore perché Nick non era affatto l'angioletto che tutti credono e come tratta le ragazze ne è la dimostrazione, «e poi JJ è un pazzo, fa sempre casini o comunque cose strane, tipo ora!» puntò lo sguardo dietro di me e vidi JJ su uno scoglio che guardava le onde del mare diventare sempre più violente senza muoversi di un millimetro.
«Tonya, ma dai! Sta semplicemente fermo a guardare il mare!» dissi non nascondendo un po' di fascino che mi trasmetteva. Il fatto che lui da solo andasse a rifugiarsi qui come spesso facevo anch'io. Non lo so, mi faceva sentire meno strana.
«Già, peccato che è già ubriaco fradicio. Guarda le bottiglie di birra attorno a lui» ah sì, il piccolo particolare che alle otto di sera fosse già sbronzo mi sfuggiva.
«Comunque io devo andare ad aiutare mio padre al The Beach, ci vediamo domani mattina, puntuale!» mi stampò un bacio in guancia e corse via.
Rimasi un po' lì seduta, non avevo voglia di tornare a casa. Ero stanca e volevo solo sentirmi più leggera. Chiusi gli occhi e cercai di immaginare che tutti gli sforzi che facevo al lavoro sarebbero serviti per il mio futuro.
«Buonasera, signorina!» aprii gli occhi e trovai JJ al mio fianco. Inizialmente ne ero infastidita perché aveva interrotto il mio flusso di pensiero.
«Ehi, ciao»
«Ti volevo ringraziare per esserti presa cura di me ieri. Vuoi un po' di birra?» mi porse una bottiglia in mano ma io la rifiutai.
«Dovresti smetterla di bere così tanto» gli dissi seria.
«E perché, scusa?» chiese divertito.
«Forse perché finisci sempre nel mettere nei casini le persone?» la sua faccia divenne inespressiva e si voltò dall'altro lato.
«Dio, mi dispiace principessa per averti incasinata così tanto. Il tuo mondo di fate e unicorni è troppo bello per uno come me?» adesso la sua fronte era corrugata ed era diventato rosso dalla rabbia.
«Scusa ma tu che cazzo ne sai?»
«Ah e perché tu che cazzo ne sai? Sai perché bevo? No, tu non sai un cazzo. Stai zitta la prossima volta»
«Come? Mi dici di stare zitta?» istintivamente avrei voluto dargli uno schiaffo ma mi frenai.
«Sì dato che dici solo stronzate» continuò lui.
«Ah, bene allora la prossima volta che hai bisogno di una babysitter vattene a fanculo, JJ» mi alzai, lo guardai nel modo più odioso possibile e me ne andai senza voltarmi indietro.
Che razza di presuntuoso e stronzo era? Lui che ne sapeva di mia madre, di mio padre, di tutti i sacrifici.
E aveva la faccia di trattarmi così, di dirmi di stare zitta quando io volevo soltanto dargli un consiglio.
Che idiota che ero, pensare di potere avere un dialogo costruttivo con JJ Maybank.
Dimenticavo quanto fosse ottuso e aggressivo. Sempre sulla difensiva, sempre sulle sue. Nella mia vita ho sempre aspirato ad avere persone che mi facessero sentire sempre in una giornata di sole, quando guardavo lui invece mi si gelava il cuore.
Non ci avrei mai avuto più a che fare con un tipo così.
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A place to rest;
Teen FictionJJ era un tipo strano, si diceva che dove ci fosse lui non ci potesse essere pace perché il suo unico scopo era solo fare casino. Eppure a volte la notte mi capitava di vederlo inerme e arreso alla vita di fronte al mare e mi chiedevo cosa avesse in...