9. L'ho scritta per te.

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Febbraio.

Fa strano come nella mia vita io non sia mai stato una persona romantica, e in realtà neanche in questo momento mi sento così, solo che da quando questa relazione va avanti mi sento come se qualcosa stesse cambiando.

Rannicchiato sul suo divano, con i ragazzi in video chat, mi rendo conto che alla fine forse qualcosa sta davvero cambiando, perché mi sento come se il mondo fosse una gigantesca palla rosa in cui sono immerso fino al collo.

Finiamo la call, prometto di lavorare al testo, più di quanto io non stia facendo già, abbiamo passato ore e ore a parlare di come il mio scrivere musica nell'ultimo periodo sia cambiato, come alcune delle cose che scrivo si siano fatte più dolci e tutti si sono impuntati sul rendere l'ultimo pezzo scritto il nostro nuovo singolo. E sì, ne sono felice ma al solo pensiero che Cesare lo possa sentire mi sento male.

La porta si apre facendo entrare in casa l'aria fresa del pianerottolo, mi volto di poco per capire chi alle nove potrebbe mai arrivare a casa di Cesare per poi capire che si tratta proprio di lui.

‹‹Cosa ci fai qui così presto?›› chiedo chiudendo il testo che sto cercando di aggiustare prima che possa curiosare tra le mie cose.

‹‹Sorpresa›› dice soltanto mentre Chewbe scodinzola in cerca di attenzioni. Gli passa una mano sulla testa per poi abbandonare il borsone ai piedi della porta ‹‹cosa stavi facendo?››

‹‹Nulla›› dico nel panico totale e forse questo non fa altro che alimentare la sua curiosità.

‹‹Nulla, davvero?››

‹‹Giuro›› rido per poi alzarmi dal divano e abbracciarlo.

Prendo il computer, lo nascondo nel mio zaino, mi sistemo nella felpa che ho rubato dal suo armadio e mi dirigo verso la cucina, dove Cesare ha già iniziato a cucinare qualcosa.

‹‹Sai qualche volta potremmo anche mangiare qualcosa d'asporto›› dico e lui si gira minacciandomi con il coltello che ha in mano ‹‹scherzavo›› alzo le mani.

‹‹Domani se hai proprio voglia ti concedo di ordinare la pizza››

‹‹Oh, ma che onore›› dico sedendomi su uno degli sgabelli del bancone ‹‹lo chef che propone?››

‹‹Pollo e zucchine››

‹‹Oh, proprio il mio piatto preferito››

‹‹Da quando mangi con me gommo è sparito, dovresti ringraziarmi›› dice iniziando a cuocere il pollo nella padella.

‹‹Mi fai morire di fame, ovvio che gommo non esiste più›› dico portandomi una mano sulla pancia che piano piano ormai sta davvero scomparendo.

‹‹Un giorno ti trascino in palestra›› dice poi fissandomi con lo sguardo serio, impallidisco al sol pensiero e lui lo sa ed inizia subito a ridere. Prendo le tovagliette, dispongo i piatti e rubo l'ultima Fanta dal frigorifero.

‹‹Davvero?››

‹‹Ogni tanto ci sta›› dico versando il contenuto della lattina nel bicchiere.

‹‹Stavo pensando›› dice mentre addenta il pollo ‹‹dato che sono a casa ed è venerdì, possiamo finalmente ascoltare la ragazza di cui sei ossessionato››

‹‹Non sono ossessionato›› sbotto, facendo l'offeso.

‹‹Ma se l'hai cercata anche su Instagram›› ride.

‹‹Volevo solo sapere che aspetto avesse›› dico, portandomi il bicchiere alle labbra ‹‹anche se, come del resto immaginavo, non ci sono sue foto›› rido pensando a come quel profilo rispecchia davvero lei.

riptide || celsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora