CAPITOLO 2

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Ratto : Ascolta bene, stasera devi andare al porto intorno a mezzanotte, molo 12.

Io : Ok, cosa succederà?

Ratto : Un grosso carico di droga sta arrivando. Dal modo in cui si comportano sembrerebbe un grosso affare.

Io : Che hai sentito?

Ratto : Cocaina. Di alcuni russi. Essendo un nuovo rapporto rende la gente nervosa.

Io : Cosa ti fa pensare che sia qualcosa di importante?

Ratto : Perché i Rossi sono troppo eccitati. Deve essere proprio grosso. Non li vedevo così da un po'. Ma ho la sensazione che possa essere una questione territoriale.

Io : Tipo che questi russi stavano collaborando con una famiglia diversa e stanno cambiando alleanze?

Ratto : Già, una cosa del genere. Sai che quando è così potrebbe essere un casino. Devi essere preparata.

Io : Capisco, sembra buono, grazie.

Gli do i soldi in più che gli avevo promesso.

Ratto : Nient'altro? Questa è grossa, devi ammettere che è grossa.

Io : Stai spremendo la tua fortuna, Ratto.

Torno in ufficio molto eccitata. Non ho avuto nessuna prova concreta della faccenda Rossi e del commercio di droga, e potrei anche vedere quale altra famiglia è coinvolta, se Ratto è la lingua sciolta che mi aspetto che sia. Ormai i rivali di Rossi si stanno già preparando per stanotte e Ratto ha qualche soldo in più in tasca. 

Devo organizzarmi per stanotte. Sistemo la mia fotocamera e riempio il mio zaino.

Il mio editore, Giorgio, sta venendo verso la mia scrivania e sembra turbato.

Giorgio : Cristal?

Io : Sì?

Vedo che ha un pezzo di carta in mano, me lo dà e io lo leggo.

Io : Quindi?

Giorgio : Come "quindi?" è ancora un'altra minaccia di morte. Credo che con questa arriviamo ad un dieci pieno. E questa è specifica : "Lascia in pace David Rossi".

Io : Almeno sappiamo che leggono i miei articoli. Quello è uscito solo la notte scorsa.

Giorgio : Non fare la spiritosa!

Getto la lettera nel cestino sotto la mia scrivania.

Per prima cosa non ho paura delle loro minacce, e poi se volevano uccidermi ci avrebbero già provato

Io : Non è niente. Credono che scapperò come una ragazzina spaventata, non mi conoscono.

Giorgio : Voglio che ti fermi per un po'. Lascia perdere la mafia per un po' di tempo.

Io : Perché? Se sprecano tempo per inviarmi minacce vuole dire che sono vicino a scoprire qualcosa.

Giorgio : Non essere superficiale su questo, Cristal. Lo sai che la mafia è ovunque. Controllano il parlamento, hanno gente nelle forze armate e in quasi tutte le organizzazioni statali. Possiedono persino alcuni editori di giornali. Possono prenderti in qualsiasi momento.

Io : Non preoccuparti, Giorgio. So quello che faccio. E poi è sin da piccola che mi alleno nelle arti marziali e nell'autodifesa.

E anche ad usare le armi e i miei insegnanti dicevano che ero un talento naturale

Giorgio : Sì, ho sentito dire che sei forte.

Io : Potrei stendere qualsiasi persona in questa stanza.

Giorgio si guarda intorno, io rido pensando a come lui sta valutando ogni persona. Gli do una pacca sulla spalla.

Io : Me la caverò!

Giorgio : Dì quel che vuoi ma io mi preoccupo. Sei come una figlia per me!

Io : Grazie, Giorgio, è molto dolce ma io sto e starò bene.

Non sono brava con i discorsi sdolcinati, meglio cambiare argomento va

Io : Allora, stanotte c'è un grosso carico di droga in arrivo, Ratto è venuto con la soffiata.

Giorgio : Non andare!

Io : Starò attenta, ma ci vado.

Giorgio : Allora facciamo intervenire la polizia.

Io : No, questa sarebbe la cosa più sbagliata da fare. Stanotte sarà un esercizio per raccogliere informazioni. Vedrò chi è coinvolto a capo di questo traffico di droga. Da lì, inizia il lavoro. Se qualcuno viene arrestato, il tempo che ho impiegato per investigare sarà stato inutile. Niente polizia.

Giorgio è silenzioso ma mi guarda severamente. Mi alzo, prendo il mio zaino e lascio Giorgio in piedi esattamente dov'era. 

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Ho guidato fino al porto, ho parcheggiato la macchina un po' lontano così che non possa venir scoperta, sono eccitata e nervosa. Mi apposto in modo da non essere vista. Un grande yacht scintillante arriva.

Dev'essere quello, niente grida ricchi russi come un elegante yacht nero scintillante

Non appena lo yacht attracca, due uomini escono dalla barca, si siedono sul bordo di una ringhiera e fumano. Io faccio delle foto. Proprio in quel momento arrivano tre auto nere.

Cosa?! Mi prendete in giro? Ma che fortuna ho?

David Rossi scende dal sedile posteriore della prima auto.

David : ...

Manda un suo uomo verso i due uomini della barca, i quali si alzano e gettano via le loro sigarette. Uno di loro entra nella barca e ritorna con un pacchetto di polvere bianca. L'uomo di Rossi si lecca il dito, lo affonda nella polvere e l'assaggia.

Uomo : ...

Poi vedo una nuova auto che si ferma alla fine del molo. Dall'auto escono Roberto, Stefano e Nicola, sono con due guardie del corpo entrambe bene armate.

Perché i miei fratelli sono qui?

Osservo quello che succede attraverso la mia fotocamera e scatto delle foto, senza riprendere i miei fratelli.

Un uomo esce dall'ultima auto per David Rossi.

Perché hanno portato tre auto?

E perché questo tizio ha una maschera? 

Ah, ho capito...omicidio tra tre, due, uno

In pochi secondi, l'uomo mascherato spara ad entrambe le guardie di mio fratello.

Oh, ma spara a quell'altro non alle guardie di mio fratello!

Boom, caos.

Roberto : Sali in macchina svelto.

I miei fratelli e Nicola tornano nell'auto.

Oh ma che è tutta questa situazione?

Io : Oh, cazzo!

David : Prendila!

L'uomo mascherato si fionda verso di me, io lo prendo e lo stendo a terra con un calcio poi faccio la linguaccia a David. Poi l'auto di mio fratello si ferma davanti a me e io salgo.

Roberto : Ma sei fuori?

Io : Su fratellone lo sai che non perdo occasione se ci sono notizie importanti.

Stefano : Sorella tu sei pazza!

Io : Lo so, comunque perché c'eravate pure voi lì?

Il boss che odio con amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora