Le ore passarono così in fretta, avere la pace interiore, nessuno che sta lì a commentare le tue disgrazie, nessuna paura di poter fare del male a qualcuno. Tutto così Normale. Si poteva dire, che stavo vivendo normalmente. Magari avevo ancora problemi da risolvere. Jo, Papà, Hector, Rosaly. Ma nulla, quella mattina, mi avrebbe reso infelice. Giuly. Solo il suono del suo nome mi faceva sorridere.
Mi ero svegliato ormai da un pezzo, mi mancava solo una cosa. Alzarmi dal letto. Avevo un appuntamento, ma per troppa, veramente troppa pigrizia, mi riadormentai come un sasso. Durante il mio sonno quasi fossi uno di quei vecchietti che si addormentano di punto in bianco, non importa dove, Giuly arrivò e mia madre, inizialmente sorpresa al trovarsi una ragazza sotto casa, iniziò a viaggiare con la sua mente malsana da perfetta mamma che ti mette SEMPRE in imbarazzo.
"Eh...salve, mi chiamo Giuly Lightness, e sono qui per vedere Adam..."
"Oh mio Dio! Sisi, lo chiamo subito, prego accomodati in casa mia cara! ADAAAAAM, SVEGLIATIII HAI VISITE!!"
Solo allora mi svegliai completamente, e purtroppo, solo allora collegai che nel arco di 4 secondi quella donna avrebbe sfondato la porta della mia camera per buttarmi giù dal letto. Così succese. Ero praticamente spoglio. Non ho mai sofferto il freddo, neanche nelle giornate di neve, percui ero solito dormire senza maglietta, solo con il pantalone del pigiama oppure, se la sera prima ero troppo stanco.
"ADAM DARKIN! NON SAI PROPRIO NULLA DELLA GALANTERIA! NON SI FA MAI ASPETTARE UNA DONNA, SEMMAI È IL CONTRARIO!" Disse entrando in camera mia con la stessa calma di un toro se vede rosso, seguita da Giuly che la osservava imbarazzata ma anche divertita, una donna della sua età che si comporta come una ragazzina.
Mi levò le lenzuola di dosso, ed ancora stordito, non feci nulla se non mettermi seduto e mi stropicciai gli occhi. Poi mi alzai lentamente e mi recai nel bagno per darmi almeno una sciacquata alla faccia.
"Mi dispiace, il nostro ragazzo è proprio uno scansafatiche e pigro.."
"Ahahaha,ha ragione, infatti sono qui per aiutarlo a studiare"
"Va bene, allora vi lascio fare le vostre cose" disse mamma prima di andarsene dalla camera. Uscii dal bagno, ed in camera era rimasta solo Lei, che mi guardava fissa, mi perlustrava bene bene, poi di colpo arrossì tantissimo e abbassò la testa. Pensai di avere qualcosa che non andava, magari ancora del dentifricio sulle guance o i capelli spettanti.
"..N-non dovresti coprirti...sai fa freddo senza maglietta.."
Arrossì tantissimo, poi si girò e fece toccare le punte dei piedi. Onestamente, ero quasi felice che lei avesse notato tutti gli effetti delle fughe tra i palazzi dalla polizia. Quasi un Parckour.
"Si, fa freddo...ma vedo che a te non dispiace..anzi"
"Ma che dici??.copriti che iniziamo a ripetere..stupido "
Presi una maglietta dal cassetto dell'armadio che però mi permetteva di vedere dietro attraverso uno specchio. Notai che quando mi girai per prendere la maglia, lei tornò a fissarmi. Indossai la maglietta, Giuly era seduta alla scrivania, la guardava come un bimbo guarda una scatola di giocattoli. Prendeva tutto ciò che le capitava davanti agli occhi, dagli schizzi dei disegni, ai bracciali sparsi qua e la. Poi però, i suoi occhi scoprirono la lettera con il ciondolo li vicino. Iniziò a leggere la lettera e non potei fare nulla perché me ne accorsi troppo tardi.
"Questo è il ciondolo che ti ha regalato? E adesso dov'è tuo padre?"
"Non..no..lascia perdere..non dovevamo studiare?"
Sembrò rattristata dalla mia risposta, ma chi era diventato triste ero solo io. Così iniziammo a ripetere, ma la scena era quella del professore che spiega (lei) e la classe che non capisce un emerito..(io). Decise di cambiare metodo. Si mise difronte a me, e mi parlava come fanno 2 amici al bar. Purtroppo, non ottenemmo il risultato che volevamo, ma..
Lei, si avvicinò a me, facendomi vedere il suo viso così semplice quanto pieno di particolari. Iniziò a parlare di cose sulla chimica, ma il mio cervello pensava solo ad una cosa.
I suoi Occhi
Nocciola, Verdoni, Lilla, Celesti, sfumati tra mille colori che tu devi ammirare prima di arrivare alla pupilla, quel semplice punto nero così difficile da raggiungere. Non ricordo quanto tempo rimasi a cercare, cercare l'unica imperfezione in quei 2 universi. Questa volta però, non ero io incantato dei suoi occhi, ma lei, come se si fosse bloccata sui miei. Fu allora che notai che io e lei ci eravamo così avvicinati che le punte dei nostri nasi si toccavano. Fu allora che notai che eravamo a una distanza tremendamente vicina
"..Giu..Giuly.."
"..Adam..io.."
Il suo sguardo non si staccava dal mio. Sentivo solo il mio cuore esplodere e tremare, forse riuscivo a sentire pure il suo, tremolante come il mio. Eravamo vicini, il profumo dei suoi capelli era diventato la mia aria, il respiro si fece quasi affannato. Lei chiuse gli occhi e cercò di avvicinarsi ancora di più. Solo lì, mi accorsi cosa stava succedendo." Potevo mai baciare quella ragazza? Ci saranno conseguenze legate a questo? È giusto?" Avevo la possibilità di essere felice, anche solo per un istante.
Mi tirai lievemente indietro, forse per paura di mille conseguenze inaspettate che sarebbero accadute a quel gesto. Lei riaprì gli occhi e si rese conto anche lei di ciò che stava succedendo
"Adam..."
"Giuly..non.."
"Oddio scusa scusa..non ho..Oh mio Dio.."
Si alzò di scatto, fin troppo- preoccupata, neanche se avesse commesso un reato.
"Ora è meglio che..vada..mi dispiace Addy"
"No Giuly..aspetta io.."
Troppo tardi, ormai era già fuori dalla mia stanza, fuori da quel sogno, lontano da me.
"Sei, un fottuto idiota Adam!!"
Avevo sbagliato ancora, questa volta, però, non potevo incolpare nessuno se non me stesso. Non era colpa di Giuly, ne' di Luke, ne' della "Voce". La colpa era soltanto mia. Fu solo allora, che mi accorsi di una cosa che però sapevo inconsciamente. Avevo lasciato andare Giuly, ma non sarebbe mai sparita dai miei pensieri. Ormai era chiaro a tutti tranne che a me stesso.
" Io.. mi sono innamorato..di lei".
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The Dark Side of Love
Fantasy"Avete presente quella sensazione che vi spinge a fare qualcosa , ma poi per paura di ciò che potrebbe succedere la scartate come idea? Beh...fate bene ad avere paura, Evitatela. " Adam Darkin è un ragazzo come tanti altri, vive a Toronto ed ha app...