A sorseggiare un caffè c'era Josef, forse l'unico mio riferimento per essere felice o per distrarmi. Lo chiamai quando ero abbastanza vicino da poter avere una conversazione senza dover alzare la voce. Si girò, ma la sua reazione era come quella di chi v evitare qualcuno. Inizialmente non ci feci più di tanto caso, così decisi di arrivare subito al problema per cui era sicuramente così giù.
"Probabilmente saprai già cosa è successo nei corridoi di scuola..."
"Wooh, statti calmo, sei sicuro, di non chiedermi scusa prima di dire la tua?"
"Perché? Perchè dovrei chiedere scusa a te?"
"Cos'è? Hai dimenticato cosa hai fatto a Rosy?
"Aahh..perché non mi rinfreschi la memoria??"
"Beh, lei, mi ha detto che non bastava terrorizzarla dopo che hai picchiato quel tipo, ma hai addirittura minacciato lei.."
"C-cosa?! Lei ti ha detto questo!?"
"Perché non è la verità, eh Adam?
Quando Jo mi chiamava per nome intero, la discussione era più che seria. Gli raccontai le cose come andarono veramente, trascurando il fatto dell'"Aiuto" ricevuto dalla voce. Finita la versione dei fatti, Josef sembrava un pò confuso e indeciso. Poi però, si alzò dalla sedia da dove era appoggiato al bancone del bar. Disse con dispiacere ma senza troppo rammarico:
"Ascolta, la tua versione è più che credibile, ma per come hai ridotto quello là, io....non ti credo....Secondo me ha ragione Rosaly. E soprattutto lei non mi tradirebbe mai, perché poi con uno che non conosce affatto? Mi dispiace, ma non ti riconosco più...sei diverso, fai gesta quasi come non controllassi il tuo corpo..io rivoglio "Ad e Jo" come un tempo, sono disposto a tutto, ma sei tu che ti vai a incasinare con queste situazioni. Non siamo più bambini come un tempo. Devi capirlo..e se c'è bisogno..lo capirai da solo"
Detto questo se ne andò senza darmi il tempo di poter controbattere. Per la prima volta, mi aveva deluso, mi aveva stupito, mi aveva abbandonato.
Dopo aver preso qualcosa da mangiare, uscii dal bar, era ormai pomeriggio, ma le giornate erano fantastiche, nonostante la temperatura rigida, era piacevole passeggiare fuori nei parchi o fare un giro in bicicletta, per tanto, il centro era abbastanza vivo e pieno di rumori di ogni genere. Ma per me, tutto era un caos, le cose mi superavano ed io rimanevo lì, travolto dagli eventi. Potevo farcela se aiutato ma ero solo. La Miseria era l'unica mia compagnia in quel periodo. Non avevo ne famiglia, amici, e perché no, pure qualcosa di tanto unico quanto speciale, Giuly.
Preso nuovamente dalla tristezza, passeggiavo senza meta nelle strade del centro. La chiusura in me stesso, venne stoppata da un particolare evento. Mi resi conto che mi trovavo nella stessa parte dove giorni prima si era commesso l'omicidio, rivedere quelle strade, quei palazzi, ed infine lo stesso viale con ancora i nastri della polizia, portava alla mente alcuni frammenti di quella sera. Le scene avvenivano a flash nella mia mente
Ero terrorizzato, confuso. Non mi reggevo in piedi per i giramenti di testa e mi poggiai al muretto che faceva da bordo al marciapiede.
Fu in quel momento che alzai lo sguardo e notai un Hotel dal lato alla via. Non molto lussuoso, ma non ci si aspetta altro da quel quartiere. Del Hotel, non mi importava nulla, ma la persona che stava uscendo da esso si. Dalla porta scorrevole, uscì l'unica persona che avrei voluto non incontrare mai. Luke.
Non era solo, c'erano anche altri ragazzi, tutti ovviamente palestrati, con quei capelli e vestiti da fighettini e il modo di fare ribelle.
"Quindi è lì che abita quel tipo probabilmente.." pensai, ma i pensieri vennero interrotti dall'incrocio del mio sguardo con il suo, che mi vide appoggiato, quasi seduto sul muretto. Dopo avermi visto mi indicò e venni guardato pure dal resto della banda. Le cose potevano andare peggio ? Oh si..
Appena mi videro, si diressero a passo svelto verso di me. Potevo scappare, ma avrei, probabilmente, peggiorato la situazione, mi sarei sentito come una preda cacciata o in trappola. Arrivati a pochi metri da me. Alcuni rimasero in disparte a guardare. Altri, precisamente 3, compreso Lukas, si avvicinarono, poi Luke disse con voce falsa sorpresa:
"Bene bene bene, guarda chi è venuto sotto casa mia a chiedere perdono"
"Se ti riferisci a me, non avrai proprio nulla"
"Ah si, beh dovresti..è il minimo! Chris non guarirà per adesso, per colpa tua!"
Si avvicinò e mi spinse la spalla facendomi indietreggiare..ma cos'è, una cosa del gruppo sfottere le persone con le spinte? Lo spintone mi fece sentire la stessa senzazione provata con Christopher, un battito che fece vibrare tutto il colpo.
"Chris è il mio miglior amico, sai cos'è un miglior amico eh Adam??"
Un altra spinta più forte. Mentre mi strattonava, i ragazzi con lui ridevano e si avvicinavano sempre più a me, ed i battiti aumentavano.
"L'amicizia è come l'amore, indistruttibile se vera..oh giusto, tu non sai cos'è l'amore..oppure c'è qualcosa con la mia ragazza, eh brutto stronzo"
I ragazzi che si avvicinarono di scatto e mi bloccarono le braccia impedendomi di reagire. Mi avevano preso alla sprovista, quindi non sapevo come liberarmi.
"Senti, lo so che Giuly ti piace, ma mettiti l'anima in pace, lei sta con me ciccio, tu..non sei minimamente come me, insomma guardati. Lei ti piace per com'è eh..beh ti svelo un segreto..(si avvicinò al orecchio)
Di lei non mi importa nulla, è solo una questione per far ingelosire un altra.."
Smisi di cercare di liberarmi, come se le forze mi abbandonarono, quelle parole, erano le più cattive che avessi mai sentito. I Battiti arrivarono a un punto tale che i 2 che stringevano le braccia si agitarono per via dei muscoli che sembravano contorcersi anche loro dalla rabbia. Il ciondolo incominciò a brillare lievemente. Intanto Lukas si staccò dal mio orecchio e si girò mormorando:
" Quindi ora sai la verità..però..non posso lasciare che il mio amico Chris non abbia giustizia"
Si girò di scatto e mi diede un pugno nello stomaco, procurandomi un dolore lancinante allo stomaco e facendomi emettere un grido soffocato dalla tosse. Mi prese per i capelli e mi alzò la faccia, poi con un sorrisetto, mi guardava negli occhi
"Sia chiaro, questo era per lui. Ma se dici qualcosa a Giuly, sarà un incubo vivere per te"
Poi mi lasciarono andare i 2 tipi, facendomi cadere per terra per il dolore. Continavano a deridermi e a prendermi in giro, poi le risate si allontanarono piano piano. Non riuscivo a vedere nulla, avevo solo delle fitte allo stomaco per cui stringevo gli occhi. Solo dopo, a fatica, mi rialzai e andai strascinandomi verso la via di casa. Arrivato ed entrato, camminavo lentamente verso la mia stanza. La casa era vuota, alle volte si sentivano i miei lamenti. Mi aveva dato un pugno, ma era un pugno preso proprio alla bocca dello stomaco, in più, dato da quel tipo pompato, non era facile da sopportare.
Mi misi le mani ai capelli, ero disperato. Nell'arco di mezza giornata erano successe solo cose orribili. La disperazione mi portò a l'ultimo rimedio possibile. Uscii la collana, luminosa come sempre, la strinsi. Chiusi gli occhi e quando li riaprii ero nel solito posto buio con quei 2 soliti ma sempre inquietanti e malvagi occhi viola.
"Vediamo, da dove iniziamo ahahaha?"Ridacchiava mentre la luce dei suoi occhi si faceva più luminosa.
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The Dark Side of Love
Fantasía"Avete presente quella sensazione che vi spinge a fare qualcosa , ma poi per paura di ciò che potrebbe succedere la scartate come idea? Beh...fate bene ad avere paura, Evitatela. " Adam Darkin è un ragazzo come tanti altri, vive a Toronto ed ha app...