Non ci mise tanto ad arrivare, probabilmente mentre mi chiamava era già in cammino, altra ragione per cui non si sarebbe tirata indietro. Stavano succedendo troppe cose illogiche e confuse tra loro, ma riuscivo a essere felice, perché sentivo dentro un emozione che provavo solo quando pensavo a lei. La conoscevo da poco, ma ogni momento in cui era con me sembra non finire mai. Mentre pensavo a tutto ciò che lei ha di bello, dalla fantasia, torno alla realtà. La vidi arrivare da lontano con quel suo andamento spedito ma elegante. Abbozzai un sorriso senza alcun motivo, forse per far sembrare che le cose andavano bene, quando erano tutt'altro che buone.
"Ciao Addy.."
La seguii con lo sguardo, si sedette vicino a me e guardando avanti, poi gettò un sospiro, si voltò verso di me e sorrise. L'aria fresca le faceva muovere i capelli davanti al viso, cercava inutilmente di aggiustarli, arrossì e sorrideva imbarazzata. Inutile dire che tutta quell'atmosfera era quasi un film. L'unica cosa che pensavo era "Questa ragazza..è...Wow"
Non mi venivano nient'altro che belle parole da dire.
"Vedo che sei di poche parole oggi..vabbe' parlo io allora"
Volevo provare a fare qualsiasi cosa che non stare zitto, ero bloccato. Così aspettai che lei iniziasse per poi rimare tutto il tempo in silenzio.
"Potrei iniziare da oggi..da quella scenata con Christopher..ma..io...non voglio credere alle voci che dicono..tu..non puoi averlo aggredito così senza un motivo.."
Voci? Già giravano delle voci sull'accaduto? Fantastico..
"Ah..e comunque complimenti..
L'hai spedito in infermeria con una probabile rottura della spalla...
Non sapevo che fossi così forte ahah"
Mi strinse il bicipite scherzando, nonostante il discorso più che serio. Non potei fare altro che gettare una risata malinconica ma che mi sollevò e spezzo la serietà, poi però fu ripresa..
"Ascolta Adam, so che tu sei buono, sei molto meglio di certe persone che conosco, ma, con tutte le ragioni possibili ed immaginabili, non c'é motivo di appendere al muro una persona. In più, la stessa persona con cui ti sei andato ad incasinare, è uno stretto amico di Luke, già non vai d'amore e d'accordo con lui,..quindi ti prego.. non fare altre pazzie altrimenti potresti passare solo i guai con Lui e la sua banda.."
Ed eccolo ancora. La ragione di tutto, il maledetto Luke che per giunta, ora mi cerca con la sua banda. Mi sento quasi vittima di una mafia, altra ragione per odiare questo tipo. Ormai solo nominarlo mi faceva perdere le staffe. Stavo pensando così tanto a quel tipo che non mi accorsi che Giuly mi stava ancora parlando.
"Adam mi stai calcolando almeno??
"Oh sisi..scusa..e che.."
"No tranquillo..ho capito..volevo essere d'aiuto ma..a quanto pare...ascolta, questo è un biglietto da visita di uno psicologo, va da lui. Ne hai bisogno, almeno per sfogarti un pò, giacché stai vivendo un periodo confuso, lui penso possa schiarirti le idee.."
Uscì un biglietto dalla tasca e me lo diede, poi si alzò e se ne andò con uno sguardo rattristato poiché pensava di non essere ascoltata.
"Stupido, stupido, stupido, l'unica persona che mi è vicina, e la lascio andare via. Facendo il punto della situazione..
A scuola sono considerato un bullo che minaccia e aggredisce le persone senza un motivo.
L'unica persona che mi è vicina è una ragazza che mi invita ad andare da uno psicologo perché pure lei mi considera problematico. E, ciliegina sulla torta, "qualcuno o qualcosa" nella mia testa ha una propria volontà, folle e sadica, ed è in grado di fare gesta orribili, come farmi passare come un mostro, ed è in grado di Uccidere! Forse è vero, forse non sono più lucido di mente. Devo andare da 'sto tipo e farmi controllare, prima che venga rinchiuso in un manicomio.
Si poteva dire che quella giornata era uno schifo, tanto vale farla finire."
Seguii le istruzioni scritte sul biglietto. Era ormai sera, quando arrivai in centro, davanti a questo studio. Non sapevo cosa mi aspettasse ancora, ma tanto, non poteva andare peggio di così. Entrai,e dentro sembrava tutt'altro che lo studio di uno psicologo. Sembrava un laboratorio di chimica, pareti bianche e fredde, sedie in plastica attaccate al muro, come quelle in ospedale. Molto ambigua come sala d'attesa. Preso ad osservare lo strano ambiente, mi sorpesi quando:
"Posso esserle utile?"
Domandò una voce femminile proveniente da dietro una scrivania alla destra dell'entrata.
"Salve..mi chiamo Adam, Adam Darkin..e vorrei vedere il signor..."
"Dottor Wigturt, Hector Wigturt..un attimo che lo avviso.."
Spinse il bottone di un aggeggio che doveva essere una di quelle radio che usano per parlare a distanza nello stesso edificio e chiese a questo enigmatico Hector se stesse aspettando il mio arrivo. Lui rispose con un tono sorpreso e disse di farlo subito entrare. Così la segretaria sorrise gentilmente e mi indicò dove andare. Proseguii il corridoio fino ad arrivare al suo studio. Accolto dalla penombra, l'unica luce che illuminava la stanza era una lampada su una scrivania dove un uomo stava scrivendo qualcosa. Lui aveva lo sguardo chino sul foglio, dalla poca luce si riusciva solo a vedere una capigliatura spettinata, dei capelli marroni, occhiali blu scuro. Smise di scrivere e alzo lo sguardo su di me mostrando il resto del viso. Gli occhiali circondavano un paio di occhi profondi dello stesso colore dei capelli. Aveva una barba con dei baffi molto curati. Piano piano sorrise e la sua espressione si fece quasi confidenziale:
"Adam Darkin, finalmente ci incontriamo..come sta suo padre? Come le è sembrato il suo regalo di compleanno?"
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The Dark Side of Love
Fantasi"Avete presente quella sensazione che vi spinge a fare qualcosa , ma poi per paura di ciò che potrebbe succedere la scartate come idea? Beh...fate bene ad avere paura, Evitatela. " Adam Darkin è un ragazzo come tanti altri, vive a Toronto ed ha app...