Capitolo 11: Quinto anno e Teddy

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Harry's POV
Ho appena finito di raccontare del mio quarto anno e dell'estate precedente al quinto, quando sentiamo le voci della mia famigliola, nel salotto.
Ci alziamo ed usciamo dallo studio, ma non faccio in tempo a percorrere un metro di corridoio, che mia figlia mi piomba tra le braccia.

<<'apà! 'apà! - mi urla nell'orecchio - abbiamo salvato un uccellino!
E 'oi è volato via!
L'ha visto anche 'api, vero 'api?!>> dice girando il capo verso Draco, che, insieme agli altri, l'ha seguita.
Lui annuisce sorridendo, e lei torna a guardarmi e ad agitarsi tra le mie braccia tutta felice (in questo momento ho la sensazione che questa storia sia incentrata più su Lily jr che sulla Drarry🤣).

<<Brava la mia piccola eroina.
Quindi ti sei divertita da nonna Molly?>> le chiedo.

<<Si, c'erano anche Hugo e Rose, e 'er la gioia di Jam, non c'era Victorie>> mi racconta.

<<Lily! Non era necessario!>> la sgrida James, facendola ridere ancora di più.

<<Questa bambina è fatta di gioia ed allegria pura>> constata Sirius, ed io sorrido a questa affermazione.

<<Allora, cosa facciamo prima che arrivi l'ora di cena?>> chiedo rivolgendomi ai miei figli.

<<Guardiamo un film!>> esclama Lily.

<<Tutti a favore del film?>> chiedo, e ricevo tutte risposte positive.

<<Allora, a chi tocca scegliere il film?>> chiedo.

<<Tocca a te, 'apà!>> ridacchia Lily.

<<Ma davvero? Benissimo, vediamo un po' che film possiamo mettere>> e detto ciò, mi dirigo in salotto.

***************

Ho scelto un film per i ragazzi, e li ho lasciati soli a goderselo.
Io, Draco e gli altri ce ne andiamo in cucina, a prepararci un tè.

<<Se volete, posso raccontarvi del mio quinto anno>> gli propongo.
Loro sono d'accordo, ma Draco mi guarda incerto sul da farsi.

<<Non è stato un bell'anno.
Almeno durante gli altri anni, i problemi arrivavano alla fine, be, a parte forse per il quarto, questa volta invece, è stato problematico tutto il tempo.
Draco, se non vuoi restare, puoi andare dai ragazzi, non voglio farti stare male>> gli dico.

<<È l'anno in qui lo hai perso, vero? Allora resto, non m'importa>> decide senza lasciarmi il tempo di rispondergli.
Gli altri ci guardano confusi, ma li ignoro.

<<Sicuro?>> gli chiedo per sicurezza.
Lui annuisce convinto.

<<Vi prego di lasciare le domande per la fine, come sempre.
Allora, come vi ho detto, Voldemort era ritornato alla fine del quarto anno, ma il Ministro non voleva crederci, quindi continuava ad ignorare Silente ed i suoi avvertimenti, perché credeva fosse un modo per prendere il controllo del Ministero.
Per accertarsi che non facesse niente del genere, hanno inviato ad occupare la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure, l'Umbridge, un rospo rosa, in poche parole.
La tipa non ci permetteva di praticare la magia in classe, e di allenarci con gli incantesimi.
E se non rispettavi le sue regole, venivi punito.
Allora, ai miei amici venne in mente l'idea di creare una classe segreta di cui io ero il professore, per allenarci per conto nostro con gli incantesimi. Molti ragazzi aderirono al piano. Insegnai loro gli incantesimi che mi erano stati più utili nei momenti di difficoltà, ripassiamo anche i vecchi incantesimi, e gli insegnai anche come evocare un Patronus.
Intanto, iniziai ad avere delle visioni. In realtà era sempre la stessa.
Un corridoio una porta, e poi il "sogno" si interrompeva.
Ero curioso di sapere cosa ci fosse oltre quella porta.
Un giorno, però le cose andarono storte.
Il sogno era lo stesso, ma vedevo tutto dal punto di vista di un serpente, ed attaccai il signor Weasley, che era di guardia.
Il serpente era Nagini, l'animale da compagnia di Voldemort.
Mi portarono subito da Silente, e riuscirono a salvare Arthur in tempo. In quel momento, però, capii che Silente mi stava evitando.
Fino ad allora credevo che non potesse parlarmi perché aveva tante cose da fare, ma non era così.
In seguito diede a Severus il compito di insegnarmi l'occlumanzia, ma la cosa non è durata.
Poi Silente ha dovuto lasciare la scuola, perché l'Umbridge aveva scoperto la nostra piccola associazione segreta, ed aveva incolpato Silente.
Poco tempo dopo, ebbi una visione, nella quale Voldemort torturava Sirius, perché prendesse qualcosa per lui.
Ci intrufolammo nelle stanze della Umbridge per contattare Sirius, per vedere se la visione fosse vera o falsa, ma a rispondermi fu Kreacher, che ci disse che Sirius non era a casa.
In realtà era lì, ma noi non potevamo saperlo.
Dopo esserci sbarazzati dell'Umbridge, che ci aveva beccati, con i Thestral abbiamo raggiunto il Ministero, ed abbiamo raggiunto il punto in cui avevo visto Sirius nella visione.
Ma lui non c'era.
La stanza in cui ci trovavamo era la stanza in cui venivano messe tutte le profezie, ed in quel punto c'era quella che riguardava Voldemort e il ragazzo designato come suo eguale, cioè io.
A quel punto venimmo cicondati da un gruppo di Mangiamorte, tra i quali Bellatrix Lestrange e Lucius Malfoy. Volevano la profezia.
Ci siamo messi a combattere.
Sono arrivati quelli degli ordine ad aiutarci, avvertiti da Severus, che avevo tentato di avvertire prima di scappare dalla scuola.
C'era anche Sirius.
La profezia si è rotta durante il combattimento, che intanto si era spostato in un'altra stanza, in cui c'era un arco con un velo, dal quale sentivo provenire delle voci.
È accaduto tutto velocemente.
Io schiantavo Lucius, e Bellatrix, Bellatrix scagliava verso me e Sirius l'Anatema che Uccide.
Non sono riuscito a fare niente.
È caduto attraverso il velo.
L'ho inseguita, ed ho provato a cruciarla, quella bastarda.
Non me ne pento.
In quel momento è arrivato Voldemort, ed ha provato a possedermi, ma sono riuscito a liberarmene, grazie anche a Silente, che era appena arrivato e poi hanno combattuto.
Silente stava avendo la meglio, e Voldemort voleva andarsene.
Poco prima che riuscisse a scappare, arriva il Ministro, che lo vede, e finalmente ci crede, che è tornato.
Torniamo ad Hogwarts, e Silente mi convoca nel suo ufficio.
Mi spiega perché mi ha evitato per tutto l'anno, e poi prova a parlarmi di quello che è successo al Ministero.
Mi sono messo a distruggere il suo ufficio.
Volevo uscire da lì.
Ma lui mi ha lasciato fare.
Mi sono sfogato, e dopo un po', mi sono riseduto di fronte a lui.
Abbiamo parlato per un altro po', è poi mi ha mandato nella Sala Grande, anche se non ne avevo molta voglia>> termino il riassunto.
Gli sguardi di tutti sono puntati su di me, ma li ignoro preoccupandomi di controllare come sta Draco.
Sembra un po scosso, ma sta meglio del previsto.
Torno a guardare gli altri quando sento un singhiozzo dalla porta, ed intravedo Teddy, che si nasconde per non farsi vedere.

Da un universo parallelo (Harco)(completata, da revisionare) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora