*Tu esitavi a prendermi la mano, mentre io la stringevo alla mia e ti sussurravo "Sei mia"*
Quando Alessia riuscì a calmarsi un po' entrammo in macchina e silenziosamente ci dirigemmo a casa sua, o per meglio dire a casa dei suoi genitori.
Mi raccontò che suo nonno combatteva da anni con una brutta malattia, era il padre di sua madre ed era l'ultimo nonno che le era rimasto.
Dopo mezz'ora di macchina arrivammo ad una villetta, distante dalla città e in piena campagna.
Alessia parcheggiò fuori da un enorme cancello e mi disse che sarei potuta entrare insieme a lei.
Il cancello si aprì e segui Alessia per la strdina di sassi bianchi che portava alla casa.
Appena vicine alla villetta trovammo due macchine davvero belle e costose, dalla grande porta di vetro uscì una coppia.
L'uomo aveva i capelli bianchi, ma si portava davvero bene la sua età, era vestito in modo molto elegante e anche la donna aveva una piega appena fatta e due orecchini di perle che la risaltavano.
- Alessia..!- la donna si avvicinò alla ragazza per abbracciarla e compresi che fossero i suoi genitori.
- Alessia...stiamo andando all'ospedale...vuoi venire?- le propose il padre.
- No...preferirei di no, non ce la faccio...- suasurro trattenendo le lacrime.
- Tesoro...non ci presenti...- la madre fece in piccolo gesto con la mano per indicarmi.
- Oh si...lei è Lara- feci un passo in avanti sorrisi lievemente.
- mi dispiace per la vostra perdita...- dissi guardando i due, osservai il padre di Alessia che stava guardando con unl strano sguardo sua figlia.
- grazie cara...- la madre mi fece un sorriso forzato, era distrutta dalla perdita e si vedeva molto bene.
- Annalisa andiamo.- il tono freddo del padre mi fece rabbrividire, notai Alessia che osservava suo padre anche lei con un'espressione strana, c'era tensione tra i due.
- Alessia non fare tardi e torna a casa- l'uomo aprì la portiera dell'auto e salì in macchina chiudendola con forza.
La coppia se ne andò e noi rimanemmo li a fissare l'auto andarsene via, quando scomparve sentì Alessia sbuffare.
- tutto bene?- domandai, lei si mise la mani fra i capelli e mi fissò poi riportò il suo sguardo verso il cancello.
- scusa per mio padre...- aveva capito che io mi fossi accorda della situazione tesa tra i due - abbiamo un rapporto... particolare- si morse il labbro poi si voltò verso la casa.
- ti posso offrire un bicchiere di limonata?- mi domandò cercando di cambiare discorso e di pensare ad altro.
- non vorrei essere di troppo...forse e meglio se me ne vado...- la ragazza si toccò la fronte e annuì.
- si certo...- disse con un filo di voce -ti riaccompagno a casa...- mi disse ma io la fermai -no...non c'è problema, prendo un corriera- feci un lieve sorriso e lei rimase in silenzio annuendo.
- sono stata bene insieme a te- mi disse portando il suo sguardo su di me, sorrisi - anch'io..- sussurrai, poi nel silenzio mi avviai verso il cancello.
Quando arrivai alla strda principale nella quale era parcheggiata la sua auto mi voltai per guardala un'ultima volta, ed era ancora lì, immobile che mi fissava, alzò la mano salutandomi e io feci lo stesso mentre sussurravo "Spero di rivederti" anche se lei non l'avrebbe mai sentito.Tornai a casa che non avevo più soldi e per i prossimi giorni non avrei dovuto chiederne altri ai miei genitori sennò mi avrebbero tartassata di domande su dove, come, quando e perché li avessi spesi tutti in un giorno.
A cena dovetti raccontare la giornata passata "con Matilde", così mi inventai alcune cose e riuscii a scamparla anche se mia sorella mi lanciò alcune occhiatacce.
Andai a dormire dopo essermi assicurata che Veronica si fosse addormentata, così da non essere tormatata dalle sue domande furbe e curiose.- Perché non me lo hai detto prima?! - esclamò offesa Matilde.
La mattina dopo l'uscita con Alessia mi precipitai subito dalla mia migliore amica, le raccontai tutto ciò che era successo nei giorni passati e lei mi ascoltò per tutto il tempo.
Alzai le spalle come per dire "non lo so", le sospiro e mi sorrise.
- E adesso?- mi chiese, io corrugai le sopracciglia con un'espressione interrogativa la fissai.
- Non dirmi che non farai nulla!- si alzò dal letto su cui era seduta e si avvicino allo specchio.
- Cosa dovrei fare scusa?- le domandai, lei si voltò verso di me -Vai da lei no?- disse ovvia.
- Certo e cosa le dico? "Ehi senti che ne dici se usciamo un'altra volta...magari ti porto sfiga di nuovo e ti muore pure il pappagallo!" - conclusi e la mia amica mi guardò cercando di trattenere una fragorosa risata.
- Il pappagallo?- rise lei ed il la fissai in silenzio accennando solo un sorriso ricordando che avevo detto davvero una cazzata - Senti Lara...di certo se resti qui non cambierà nulla e magari non la rivedrai mai...tu vuoi questo?- scossi la testa e lei sorrise - Visto? Allora vai da lei...e poi...e poi si vedrà...- tornò a guardarsi allo specchio prendendo dalla scrivania il suo rossetto.
- E poi si vedrà? - riepetei la sua frase, lei si mise il rossetto e poi sospirò -Se tu vai da lei scoprirai coss succederà, se resti qui a mangiare biscotti credo sia difficile capire come potrebbe continuare la cosa...- mi disse con tono severo in modo da farmi ragionare, guardai la scatola di biscotti che stavo mangiando.
- Va bene va bene...mi hai convinta...ci andrò- lei sorrise soddisfatta del suo lavoro.
- Ti vedi con Giulio?- le domandai.
- Sì, ma tu adesso devi andare!- si avvicinò a me e mi prese per le braccia facendomi alzare dal letto.
- Adesso?!- esclamai sgranando gli occhi.
- Certo, quando credevi che saresti andata da lei? Per Natale?- mi prese in giro Matilde.
Mi spinse verso la porta e sulla soglia di essa mi guardò -Buona fortuna!- sorrise -Grazie davvero gentile...!- le dissi e le fece un ghigno.
Ci salutammo e io uscii da casa sua per recarmi a quella di Alessia.Suonai al campanello e il portone si aprì, entrai nel condominio e salì la rampa di scale.
Arrivai al terzo piano e una delle quattro porte di quel piano era aperta e sulla soglia c'era Alessia, appena mi vide notai la sua espressione sorpresa.
- Lara...- sussurrò, io le sorrisi e mi avvicinai -Entra pure- mi disse mettendosi di lato in modo da farmi passare.
La casa era molto accogliente, il soggiorno era abbastanza grande, con un divano bianco e un televisore di fronte mentre al centro della stanza un tappeto bianco panna e un tavolino basso di vetro.
- Bella casa..- le dissi osservando l'arredamento.
- Grazie..- sussurrò.
Ci fu un momento di silenzio tra noi ma dopo qualche minuto venne interrotto da Alessia.
- Mi dispiace per ieri...- mi voltai verso di lei, aveva un'aria dispiaciuta.
- Per cosa?- le sorrisi.
- Beh non è andata come previsto...e poi mi dispiace davvero molto per mio padre- mentre parlava si avvicinò al divano e si sedette - è così arrogante e...stronzo...- osservai Alessia senza capire - sono anni ormai che non andiamo d'accordo...e credo che non torneremo mai in buoni rapporti- mentre parlava fissava il pavimento.
- Come mai...?- le chiesi solo qualche secondo di silenzio.
Alessia alzò lo sguardo e mi sorrise lievemente, rimase in silenzio.
Mi voltai e iniziai a guardare le foto appese al muro.
Sorrisi quando ne vidi una con lei e due bambini, sicuramente erano i suoi nipoti.
- Ti andrebbe di andare al cinema?- la voce di Alessia mi risvegliò da quel silenzio.
- Certo!- le risposi -Cosa vediamo?- le domandai, lei mi fece un sorriso furbo.
- Non mi dire un film romantico...- la supplicai e lei rise.
- Più o meno...è una commedia appena uscita, "Qualcosa di cui sparlare"- mi disse ed io le sorrisi.
- Va bene accetto- lei si alzò felice dal divano, prese la borsa posò la mano sulla maniglia.
- Aspetta..!- esclamai, lei si voltò verso di me preoccupata -Non ho più soldi..- lei rise alle mie parole -Scusami, ieri ti ho fatto pagare di tutto...- mi sorrise imbarazzata e dispiaciuta -e comunque oggi pago io- le sorrisi e poi uscimmo.

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1995 - Io, Te e nient'altro.
RomanceDue ragazze. Lara e Alessia. Ambiantata nel bel mezzo degli anni 90, Lara è un'adolescente, ancora 17enne, sta per abbandonare l'età della gioventù affacciandosi ai 18 anni e così all'età adulta. Alessia, ormai, è una giovane donna di 25 anni, già...