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*Amavi guardare i film in televisione, ci mettevamo sul divano, ci stringevamo e ogni volta finivano per addormentarci. Quando mi svegliavo avevi sempre la testa appoggiata alla mia spalla, ti stampavo un bacio sulla fronte e ti tenevo la mano.*

  - Non succederà nulla tra di noi!- continuai a ripetere a Matilde.
  - Abbassa la voce...!- mi ordinò posando l'indice sulla bocca, osservai la commessa guardarci male.
  - Dico solo...- la mia amica stava continuando a guardare i vestiti senza darmi attenzione, le posai una mano sulla spalla e la feci voltare. -Dico solo che non accadrà mai ciò che pensi tu!- esclamai tenendo un tono di voce basso.
Lei alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
  - Sei sempre la solita pessimista...- mi fece notare tornando a guardare le t-shirt esposte.
  - Sono solo realista.- incrociai le braccia imbronciata.
Qualche attimo dopo uscimmo dal negozio, senza accorgercene ci scontrammo con due ragazze.
  - Scusate!- disse subito la mia amica la quale fu la prima a urtarle.
Alzai gli occhi verso le due ragazze e li sgranai quando vidi Alessia.
  - Ehi- mi salutò sorridendo.
  - ehm ehi- balbettai io in imbarazzo.
Ci furono secondi di silenzio strazianti e la mia amica prese la situazione in mano scusandosi ancora con le due ragazze e trascinandomi via.
  - Era lei?- mi chiese appena fummo fuori.
  - Stai zitta.- la sgridai, solo dopo aver camminato per qualche minuto e avermi chiesto, per la quinta volta, se fosse lei la "famosa ragazza", le risposi.
  - Sì è lei!- gridai e lei fece un sorriso tutta felice.
  - Allora è ovvio che succederà qualcosa!- esclamò continuando a sorridere -È così evidente!- aggiunse poi.
La guardai in malo modo e quando se ne accorse tornò seria.
  - Fidati della tua cara amica!- posò il suo braccio intorno alle mie spalle.
  - Non mi fido più di te da quando mi hai detto che avevi i biscotti...- le dissi riferendomi a ciò che successe quella stessa mattina.
  - Oh...quante volte te lo devo dire! Scusa! Ho avuto fame questa notte...ma non credevo di averli finiti tutti!- mi rispose ridendo, la sua risata contagiosa mi fece sorridere e subito dopo tornammo a casa.

Quel fine settimana andai da Alessia che mi portò in una collina, dalla quale era possibile ammirare tutto il panorama.
Alessia aveva preparato dei panini così sistemammo una copeta sul prato e poi ci sedemmo sopra gustandoci il nostro pranzo.
Portai la macchina fotografica e immortali molti momenti di noi, feci tante foto alla ragazza e feci qualche scatto anche al panorama pazzesco che si vedeva da lì.
  - Si sta bene qui...- le dissi guardandomi intorno e sentendo una pace per le mie orecchie, abituate al rumore della città.
  - Lo so...- sussurrò lei.
  - Soprattutto...quando si è in buona compagnia si sta bene- le feci notare e lei si voltò con un sorriso incantevole.
  - Hai proprio ragione.- mi guardò negli occhi, i suoi brillavano, la luce del sole rifletteva nei suoi occhi color smeraldo.
Passamo tutto il pomeriggio lì, raccontandoci e conoscendoci.
Senza accorgersene il sole se ne stava andando e il cielo si colorò di un rosa intenso.
Guardai Alessia, la quale ammirava il meraviglioso tramonto, le feci un'altra foto senza che lei se ne rendesse conto.
Continuai a fissarla, perché nonostante di fronte a me avessi un tramonto spettacolare, io preferivo ammirare lei, la quale per me, era uno spettacolo.
Lei si voltò verso di me e mi fissò negli occhi pronunciando un timido sorriso.
Quando lei si alzò intenta a rimettere a posto io mi alzai di scatto e le afferrai un polso istintivamente.
  - Aspetta.- le sussurrai e lei si fermò fissandomi gli occhi e cercando di capire cosa stessi per fare.
Mi avvicinai a lei delicatamente, lei non indietreggiò.
Potei sentire il suo respiro da quanto ero vicina, le nostre fronti si toccarono e senza pensarci troppo posai le mie labbra sulle sue.
Lei non se ne andò, lei restò, lei rimase.
La sua mano delicata si posò con leggerezza sulla mia guancia mentre io le cingevo i fianchi e l'avvicinavo sempre di più a me.
Subito dopo guardò attenta il mio volto, passò le sue dita sulle mie labbra ed io la strinsi a me.
Quell'abbraccio così forte che racchiudeva il senso di tutto, di due persone che si trovano, di due persone che si scelgono, di due persone che si scoprono e di due persone che iniziano ad amarsi.

Per tutto il tragitto in macchina sorridemmo senza dire nulla, ripensando a quella serata perfetta, a quel momento magico che avremmo preferito durasse per sempre.
Quando potevamo ci stringevamo la mano e il suo tocco delicato mi faceva sentire così bene.
Mi feci lasciare a qualche minuto di distanza da casa mia, ma prima di scendere dalla macchina, mi voltai verso di lei e sorridendole le stampai un bacio seguito da un "buonanotte" che lei ricambiò sorridendo.
Entrata in casa i miei genitori mi domandarono come mai avessi fatto così tardi e perché fossi rimasta da Matilde fino a dopo cena.
Dopo aver risposto alle loro domande decisi di andare a letto perché ero distrutta dalla giornata.
Mi addormentai ricordandomi di lei e di quel bacio che mi sarei portata nei miei ricordi per sempre.

La mattina dopo andai subito a casa di Matilde per raccontarle tutto.
  - Te l'avevo detto!- esclamò lei -Io ho sempre ragione!- aggiunse guardandomi negli occhi, io inziai a ridere e anche lei non riuscì a trattenersi.
Quel pomeriggio restai davvero con Matilde, passammo un'intera giornata insieme e ne fui molto contenta visto che erano giorni che ci vedevamo raramente.
Mi raccontò anche che aveva avuto qualche discussione con Giulio e rimasi male perché non ne sapevo nulla, mi disse però che avevano risolto e che avrebbero continuato quella discussione il giorno successivo.
Le diedi coraggio anche se lei era una ragazza forte, molto più forte di me.
Quando tornai a casa Veronica mi squadrò da testa a piedi.
  - Che voi mostriciattolo?- le dissi scocciata.
Lei si limitò a farmi una faccia brutta e poi non mi rivolse la parola che faceva ormai da giorni.
Continuavo a domandarmi se quando saremmo cresciute avremmo continuato ad avere quel rapporto turbolento.
Non volevo essere in cattivi rapporti con lei, infondo era sempre mia sorella e nonostante fosse una ragazzina odiosa...le volevo bene.

1995 - Io, Te e nient'altro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora