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*Quell'abbraccio ce l'ho ancora tatuato nella pelle.*

  - No...Giovanni...ascoltami, quell'articolo l'ho fatto io...- Alessia stava parlando al telefono con il suo collega di lavoro, erano giorni che ci vedevamo e ogni volta il lavoro la costringeva a lavorare anche da casa.
Io, intanto, cercavo di trovare qualcosa di decente da guardare in TV sorseggiando una lattina di Coca Cola che mi aveva offerto Alessia.
Dopo quel bacio il nostro rapporto era diventato molto di più, anche se nessuna delle due aveva detto la lecita frase "ti vuoi mettere con me?", noi stavamo insieme.
  - Giovanni...ti ho già detto che domani ho il giorno libero!- Alessia si trattenne a non alzare troppo la voce. -Va bene...si senti Paola...okay, ciao.- appena staccò la telefonata fece un sospiro profondo avvicinandosi al divano e poi sedendo facendo un altro respiro.
  - È una bella giornata non trovi?!- intervenni io sorridendo, lei mi lanciò occhiata e io iniziai a ridere.
  - Sei molto simpatica..- mi disse con tono ironico.
  - Lo so me lo dicono in molti- feci un ghigno finalmente ottenni ciò che desideravo, un suo sorriso.
Mi avvivinai a lei e le diedi un bacio sulle labbra, sorrise ancora poi mi prese la mano e dopo averla accarezzata la intrecciò alla sua.
  - Devo lavorare...- si alzò in piedi.
  - Ancora?!- esclamai alzandomi in piedi anch'io, lei mi rivolse un'occhiata dispiaciuta.
  - Va bene...- sussurrai -me ne starò qui a guardare "Willy, il principe di Bel-Air"- triste mi rimisi a sedere sul divano.
Con un sorriso dispiaciuto Alessia mi si avvicinò e mi diede un bacio, poi mi guardò negli occhi ed io non riuscii a non sorriderle.
Il pomeriggio passò lentamente, lei scriveva al computer in un angolo del soggiorno, mentre io cercavo di passare il tempo leggendo libri, riviste o guardando la televisione a basso volume in modo da non dar fastidio ad Alessia.
Qualche ora più tardi vidi Alessia staccare le mani dalla tastiera del computer e posare la schiena sullo schienale per fare una pausa.
Mi alzai dal divano e mi avvicinai a lei, mi misi dietro di lei e poi posai le braccia intorno a lei.
Lei accarezzò le mie mani, poi si voltò di lato e io mi avvicinai dandole un tenero bacio sulla guancia.
Il suo sorriso fece sorridere anche me.
  - Devo andare- le sussurrai e lei annuì silenziosamente.
  - Ci vediamo domani- mi dissi appena arrivai alla porta, le sorrisi e le ricambiò.

Il giorno seguente tornai da lei e finalmente passammo tutta la giornata insieme.
Avverti Matilde che avrei dormito da Alessia e lei fu felice di aiutarmi e di coprirmi ancora una volta.
Alessia mi portò a fare una passeggiata tra le colline, con la mia solita macchina fotografica iniziai a fare scatti su scatti.
Mi piaceva immortalare i momenti che passavamo insieme perché sarebbero rimasti per sempre.
  - Cosa vorresti adesso? - eravamo sedute sull'erba fresca, Alessia era dietro di me, io mi ero appoggiata a lei mentre mi accarezzava i capelli, guardavamo il panorama di quelle colline lontane dalla città e lontane da tutto dove ci sentivamo protette.
  - Non vorrei nient'altro...- le risposi con un sussurro.
  - Sei sicura?- mi chiese incerta.
  - Certo.- affermai -È tutto perfetto così com'è.- le sue labbra si posarono sulla mia testa e mi stampò un bacio.
Lo pensavo davvero, in quel momento era tutto perfetto.
Non avrei voluto nient'altro perché tutto ciò che volevo ce l'avevo già in quell'esatto istante.
Quando tornammo a casa Alessia preparò un buona cenetta.
Appena finii di mangiare mi stesi sul divano, ma Alessia mi trascinò, seguita dalla sua risata che mi contagiava, fino alla camera.
La mattina seguente quando aprii gli occhi notai il lenzuolo, l'unica cosa che ci copriva, posai lo sguardo su di lei e la vidi lì, accanto a me, aveva gli occhi chiusi ed era così bella quando dormiva.
Le accarezzai il viso e dopo poco notai un sorriso comparire sul suo volto, mi prese la mano e le diede un bacio.
Quando notò la sveglia si alzò controvoglia, doveva andare al lavoro, ma avrebbe preferito restare lì, con me.

Le settimane successive le trascorremmo insieme, solo qualche giorno passai il pomeriggio con Matilde.
Non mi faceva pensare la cosa, vedeva che ci tenevo a quella ragazza che mi aveva mandata fuori di testa.
I miei genitori non erano molto attenti, non si rendevano conto che a casa c'ero poco.
Mi sorella invece sembrava un guardiano, un carabiniere, un poliziotto, una guardia armata...era sempre attenta ad ogni mia minima uscita e ogni volta che andavo via di casa la vedevo mentre mi lanciava occhiatine furbe e fulminanti.

Un giorno andai al palazzo dove lavorava Alessia, l'aspettai fuori e appena uscì la vidi parlare con una ragazza, probabilmente una sua collega.
  - Ehi amore...- mi salutò appena mi venne vicina - Che hai? - mi chiese vedendo la mia faccia imbronciata.
  - Chi era?- le domandai seria indicando con un cenno del capo la ragazza con cui poco prima parlava.
Lei si voltò verso quella giovane donna e poi riportò il suo sguardo su di me.
Mi fece un sorrisetto e mi guardò nehli occhi, posò la sua mano sul mio mento.
  - Non fare la gelosa!- scherzò ridendo, non riuscii a trattenere un sorriso.
Lei si guardò intorno, quando fu sicura che nessuno nei dintorni ci stesse guardando mi diede un bacio a stampo sulle labbra.
  - Andiamo stupida!- sorrise, sorrisi anch'io, poi ci incamminammo a braccetto verso la sua macchina.
Infondo si ero gelosa, ma lei non mi dava modo di non fidarmi.

1995 - Io, Te e nient'altro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora