Futuro= ansia, change my mind

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Qui non avremo sempre lo stesso narratore, cosa che mi dà un minimo di libertà in più. Lascero più spazio ogni volta che cambierò narratore. Buona fortuna ad indovinare chi sta parlando!
*risata sadica*
*si schiarisce la gola*
*si ricorda che è meglio tenere il sadismo da parte, ci servirà più tardi*
*sorride*
Me ne vado, a voi il capitolo!

Guardo la mia migliore amica. Si sta mangiando le unghie, mandando a quel paese il suo meraviglioso smalto blu. E non solo, a momenti non avrà più unghie da mangiarsi e attaccherà le dita. Lei ricambia la mia occhiata, e leggo nel suo sguardo la stessa ansia che mi attanaglia lo stomaco. Guardo l'altra mia amica, che sta guardando fuori dalla finestra attraverso le tende nere. Possibile che sia tutto nero qui dentro?
"È qui fuori" dice. "Siete sicure che non sia uno scherzo?".
Scuoto la testa. Le mie unghie sembrano quasi calamitate verso la mia bocca, ma non rovinerò la mia manicure dai colori pastello. Mi rifiuto di farlo.
"Iris, sei pronta?" mi chiede Lau, mentre Vicky si avvicina di nuovo alla finestra con la sua macchina fotografica in mano.
"Mi hai promesso quella foto, White" dico, uscendo.
Le voci del Campo narrano che Liam, il mio ragazzo figlio di Demetra, voglia chiedermi di sposarlo. Il problema è, appunto, che sono solo voci, e che lui non ha ancora fatto nulla che lo lasciasse intendere. Lancio un'occhiata di sfuggita alla 11, sulla cui porta si trova Marc.
Tutto il parlare di futuro degli ultimi giorni mi ha messo addosso davvero tanta ansia, e la possibile proposta di Liam non aiuta. Insomma, Annabeth e Percy si sposeranno tra un paio di giorni, e Marc stesso ha offerto l'anello a Laura giusto ieri.
"Iris" mi saluta Liam, porgendomi una mano e distogliendomi dai miei pensieri. Mentre mi fa il baciamano (non so perché ma adora corteggiarmi, e di sicuro io non mi lamento) non posso fare a meno di notare come le tasche dei suoi jeans sembrino desolantemente vuote. Improvvisamente, dalla casa 7 si alza della musica. Liam mi si avvicina e mi mette una mano sul fianco, mentre con l'altra stringe la mia.
"Sei impazzito?" mormoro. "Lo sai che sono una frana!".
Lui mi fa l'occhiolino. "Fortunatamente io me la cavicchio".
Decido di lasciarmi guidare da lui, e mi risulta abbastanza facile. La cosa non mi impedisce di pestargli i piedi un paio di volte, ma quelli sono dettagli. 
La musica finisce, mentre lui si allontana leggermente da me. Lo vedo muovere la mano, e poco dopo alcuni iris (i fiori, ovviamente) mi fioricono accanto. Solo in quel momento, alla base degli steli, scorgo una scatola. Le piante si muovono, sollevano il piccolo oggetto e lo mettono in mano al figlio di Demetra. Si è inginocchiato. O miei dei, si è inginocchiato. Aiuto. Sto andando nel panico.
"Iris..." inizia. Trattengo il fiato. "Non sono bravo a fare dei gran discorsi, quindi forse è meglio se te lo chiedo e basta: vuoi sposarmi?".
Mi tremano le ginocchia. I miei polmoni sembrano decisi a non accogliere aria al loro interno. Un po' di acqua mi arriva in faccia dal laghetto delle canoe, per poi asciugarsi immediatamente. Il mio corpo ricomincia a rispondere ai miei comandi.
"Sì" mormoro. Liam si alza lentamente. Mi prende la mano e mi infila l'anello, con una piccola pietra di un colore indecifrabile. Mi guarda, mi sorride, e mi bacia. Quando ci stacchiamo, mi stringe a sè, avvicina la bocca al mio orecchio e mormora: "Farò finta di non aver capito che le tue amiche ci stanno spiando".
Ridacchio. "Forse è meglio".

Salto addosso a Vittoria, mentre cerchiamo di non metterci ad sclerlare (verbo inventato da me tempo fa, sclerare+urlare. Molto utile per descrivere la maggior parte delle reazioni di Percy e Jason).
Quando Iris entra finalmente nella 13 e si chiude la porta alle spalle, le saltiamo addosso. Dopo una buona decina di minuti passata a sclerlare tutte quante insieme, la porta si apre. Ci voltiamo, mentre Nico ci guarda male.
"Che sta succedendo qui?" domanda.
"Ehm..." fa Vittoria, mentre mi guardo attorno. Essendo noi tutte ragazze, possiamo restare tutte nella stessa casa. Il che ci ha portate a rimanere spesso a chiacchierare fino a tarda notte (e ad addormentarci qui di conseguenza), come dimostrano i tre letti uniti e totalmente disfatti. Insomma, abbiamo leggermente approfittato dell'assenza di Nico.
"Noi... Noi andiamo, eh?" fa Iris, prendendomi per il polso e trascinandomi fuori.
"Bell'anello, Iris!" esclama il figlio di Ade mentre ci allontaniamo.
"Cerchi ispirazione, Nico?" replica la figlia di Iride, mentre Nico si imbroncia e si chiude dentro.
Ridacchio. Per una qualche regola non scritta, Will vuole che sia Nico a fare la proposta. Inutile dire che Nico non sembra molto intenzionato a farlo.

Osservo Laura e Iris uscire dalla 13, e la porta chiudersi di scatto subito dopo. Quando noto che si stanno dirigendo qui, seguo Jason nel nascondiglio.
"Seriamente ha detto così?" chiede Laura, entrando.
"Sì, te lo giuro. È stato adorabile".
"Sempre meglio di qualcun altro, che ci ha messo solo sei mesi a studiarsi una proposta perfetta" fa mia sorella, calcando la voce su qualcun altro. Sento dei passi avvicinarsi al letto sotto il quale siamo rifugiati. Una mano solleva il lenzuolo che ci nasconde.
"Ciao Percy. Jason..." fa Laura, mentre il suo viso fa capolino.
Le sorrido. Lei mi guarda male. Torno serio ed esco.
"Era un nascondiglio perfetto" borbotta Jas.
"Seh, certo, e Lau come ha fatto a trovarci?" replico.
"Lau è una ragazza speciale e molto sveglia, quindi con lei i nascondigli perfetti sono inutili" fa il figlio di Giove, abbracciando la mia adorata sorellina. Poi le dà un bacio su una guancia e se ne va.
"Ci si vede, cuginetta!" esclama, mentre Laura replica "Non chiamarmi così!".
"Ruffiano" borbotto, guardando la porta. Poi, un libro mi piomba in testa.
"Ahi! Laura, ma sei impazzita?" esclamo, massaggiandomi la parte lesa e guardandola.
"Volevate spiarci" fa lei.
"Cosa? No, noi... Stavamo solo cercando una cosa... Che ci era caduta... Non ci saremmo mai permessi di spiarvi..." mi fermo, perchè le sopracciglia delle due ragazze salgono un po' più in alto ad ogni parola che dico. "Ok, ok: volevamo sapere come fosse andata con Liam".
Iris rotea gli occhi, mentre Lau mi guarda male. Anzi, malissimo.
"È andata benone" fa la figlia di Iride, avvicinandosi a me. Poi si volta verso l'amica. "Ora devo andare, anche le mie sorelle saranno in modalità stalker, vorranno sentire il racconto. Ci vediamo domani".
Quando esce, mi volto verso Laura, che mantiene il suo broncio per circa trenta secondi prima di sciogliersi in un sorriso, venirmi ad abbracciare e correre a chiudersi in bagno subito dopo. Sospiro, roteando gli occhi, e mi siedo sul letto a giocare con Vortice nell'attesa che esca.

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