❄︎ 3• Ricordi di casa Todoroki ❄︎

118 12 99
                                    

La moltitudine di lacrime che avevano inondato il mio viso da quando mi ero accasciata a terra non appena tornata a casa era da non credere.
Sentivo un enorme vuoto attanagliarmi lo stomaco e un dolore lancinante al petto, la testa cominciava a dolermi lievemente. Katsuki mi prese delicatamente e mi portò sul divano, tirando fuori il suo carattere da fratello maggiore premuroso, e restò accanto a me stringendomi la mano preoccupato finché non riuscii a calmarmi quel poco che bastava per dire qualcosa, anche se costantemente interrotto dai singhiozzi.
Nessuno osò dire qualcosa, qualsiasi cosa. I due fratelli si guardavano negli occhi alternando lo sguardo su di me, Katsuki mi fissava cercando di carpire qualche informazione e io mantenevo lo sguardo basso e sfocato a causa delle lacrime.
Purtroppo non avevo prove per testimoniare il contrario di ciò che Tsuki aveva detto. Touya era morto e tutto ciò mi destabilizzava più di quanto sia possibile immaginare. Avevo circa quattro o cinque anni quando scappai di casa, quindi i ricordi di conseguenza erano minimi e la maggior parte era triste.

Dopo un mio profondo sospiro Izuku tentò di spezzare il silenzio, anche se era già stato martoriato dai miei singhiozzi.
"Te la senti di parlarne?"
Lo guardai brevemente e tornai poco dopo a fissare il divano, perdendomi in vari pensieri.

 "Te la senti di parlarne?"Lo guardai brevemente e tornai poco dopo a fissare il divano, perdendomi in vari pensieri

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Fᴀʟʟɪᴍᴇɴᴛᴏ ⍟

"Non ho tempo da perdere con te!" tuonò mio padre fissandomi con disprezzo. Guardai Tsuki e Shoto dietro di lui, che stava alla porta, con il volto ricoperto da un'espressione sofferente e ansimanti.
"Ma io voglio solamente giocare con Tsu e Sho! Non è giusto che non posso mai stare con loro!" esclamai in risposta incrociando le braccia.
"Non lascerò che perdano del tempo prezioso per il loro futuro con un fallimento come te" disse infine sbattendomi la porta in faccia.
Cominciai a correre piangendo cercando di raggiungere camera mia quando, improvvisamente, sbattetti contro qualcuno.
"Miya! Stai bene?" domandò Touya prendendomi in braccio per controllarmi. Lo abbracciai forte scoppiando di nuovo a piangere. "Dove ti sei fatta male?" mi chiese apprensivo asciugandomi le lacrime.
"N-non mi sono fatta male" singhiozzai. "È stato papà!" dissi in un sussurro, spaventata che potesse sentirmi.
"Papà?" ripeté lui con tono adirato ma confuso lievemente.
"Sì, gli ho chiesto di giocare con Sho e Tsu e mi ha detto di no, poi mi ha detto che sono un fallimento!" continuai singhiozzante. Lui mi strinse forte a sé e cominciò a passare delicatamente la mano sulla mia schiena mentre con l'altra mi reggeva, poi mi posò nuovamente a terra e mi guardò dritto negli occhi.
"Miya, tu non sei un fallimento. Anzi! Sei una delle bimbe più coraggiose che io abbia mai incontrato, parola di Touya!" esclamò asciugandomi le lacrime con un sorriso. "Non far caso a ciò che dice papà, è fatto tutto al solo scopo di fare del male. Non lasciare che il tuo bel visino sia coperto di lacrime a causa sua, ok?" finì.
Io annuii convinta e allora lui mi prese sulle spalle.
"Bene, ora andiamo a rubare del cioccolato dalla cucina, sperando non ci trovi Fuyumi, altrimenti ci congela entrambi!" esclamò cominciando a correre nella direzione della cucina facendomi ridere di gusto.

𝐓𝐡𝐞 𝐃𝐚𝐲 | Mʏ Hᴇʀᴏ AᴄᴀᴅᴇᴍɪᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora