La testa non accennava a smettere di pulsare, le informazioni che il villain -non ero nemmeno sicura di come potessi effettivamente chiamarlo, avevo ancora dei palesi dubbi. Anzi, mi correggo, più che dubbi era una sorta di rifiuto che Touya si fosse realmente ridotto così- continuavano a ripetersi ininterrottamente e lo stomaco era chiuso in una morsa infernale.
Volevo chiedere altre cose ma allo stesso tempo volevo sapere il meno possibile.
Però... nel frattempo la consapevolezza che lui fosse realmente mio fratello, che lui fosse sul serio Touya, tutta la situazione e anche il guaio in cui mi trovavo non mi facevano ragionare lucidamente. L'istinto che stava cercando di prevalere era quello di cedere, di farmi abbindolare dall'idea di poter recuperare il tempo con lui e quindi diventare villain."Sei realmente Touya...?" domandai con voce tremante. Sicuramente avevo anche le guance rosse e gli occhi lucidi.
Lui annuì lievemente e anche sotto tutte le sue bruciature riconobbi lo sguardo che era solito fare quando piangevo a causa di nostro padre.
Caddi sulle ginocchia portandomi una mano davanti alla bocca per trattenere i singhiozzi.
"NON È VERO!" quasi strillai, "NON PUOI ESSERE TOUYA! LUI È MORTO, L'HA DETTO TSUKI E LEI NON MENTIREBBE MAI SU UNA COSA DEL GENERE!".
Non vi fu reazione da parte sua, se non il fatto che mi si avvicinò silenziosamente.
Trasalii sul posto, ma ero come paralizzata a terra.
Non fece altro che abbassarmi la manica destra della felpa, alzare la manica della maglietta e andare ad armeggiare col nodo che teneva salda la mia bendatura.
La tolse lentamente, svelando la pelle bruciata, poi accostò il suo braccio al mio.Le bruciature erano entrambe viola, la mia poco meno malconcia della sua.
Sgranai gli occhi al dettaglio al quale non avevo pensato prima, osservando entrambe le bruciature praticamente gemelle.
Era un suo silenzioso modo di levarmi ogni dubbio.
Sempre senza accennare un'altra parola mi ribendò i braccio, i brividi mi assalivano ogni qualvolta che per far passare la benda mi sfiorava la pelle.
"Perché?" riuscii solo a chiedere a voce bassa. "Come ti sei conciato così?"
"Sono scappato non molto tempo dopo di te. Vagante e in fin di vita, spacciato per morto. Tutto ciò finché non mi sono unito alla Lega dei Villain. Non ha importanza, onestamente" si limitò a dire sistemando la manica e rialzandosi in piedi."Veniva da qui! Ho sentito delle urla in quel vicolo!"
"Immagino bene che non ti unirai a noi" disse lui frettolosamente. "Come quando eri piccola, vuoi diventare un eroe a tutti i costi".
"Touy-"
"Dabi. Questo ci rende rivali, Miya"
Abbassai lo sguardo. I passi delle altre persone si facevano solo più vicini ogni secondo di più.
"Manterrò il tuo segreto" mormorai.
Anche se non lo diede a vedere, compresi che ne era stupito. Non ero sicura però di affermare che ne fosse grato.
"Ci rivediamo, sorellina" disse.
Chiamò un nome, che capii esser Kurogiri, e poi lo vidi sparire nello stesso portale che faceva parte dei villain che ci avevano attaccato alla USJ."Ragazzina! Stai bene? Abbiamo ricevuto delle segnalazioni di urla provenienti da qua!"
Alzai lo sguardo incrociandolo con quello dell'Hero che si stava abbassando alla mia altezza.
Mi limitai ad annuire asciugandomi le lacrime ormai impresse sulle guance con le maniche della felpa.
"Ti accompagno a casa, così sarai in sicurezza" continuò prendendomi per mano per aiutarmi ad alzarmi.
Le gambe mi sembravano fatte di gelatina, qualche singhiozzo mi fuoriusciva ogni tanto dalle labbra e non stavo nemmeno prestando attenzione alla strada che stavamo percorrendo o al discorso che l'Hero mi stava facendo.
Avevo la testa altrove, tanto che ritornai coi piedi per terra quando vidi che il mio soccorritore si era fermato a un paio di passi di distanza, emettendo un suono sorpreso.
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𝐓𝐡𝐞 𝐃𝐚𝐲 | Mʏ Hᴇʀᴏ Aᴄᴀᴅᴇᴍɪᴀ
FanfictionDenki Kaminari x oc Miya ha appena finito il suo percorso alle scuole medie, ed è finalmente pronta per iniziare gli anni del liceo. Riesce ad entrare allo Yuuei tramite raccomandazione, anche se, essendo una semplice cittadina, si pone spesso la do...