❄︎ 10• Kathara Midoriya ❄︎

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Il giorno dopo la nostra sosta a casa Kaminari, ed anche ultimo giorno di stage lavorativo, fu movimentato e forse definirlo tale era troppo poco.
La mattinata era iniziata con una semplice ronda per la città che si era inoltrata fino al tardo pomeriggio e durante questo arco di tempo avevamo conversato, scherzato e aiutato qualche cittadino bisognoso qua e là.
Ah e sì, eravamo stati fermati anche da diversi fan.

Nonostante tutto, però, ciò che lo rese anormale fu un attacco improvviso da diverse creature, ovvero Nomu, simile a quello che ci aveva attaccato alla USJ. Solo che, questa volta, erano nettamente di più.
Eravamo gli unici hero in circolazione -o almeno, Hawks lo era, io e Kathara ancora non avevamo ottenuto la licenza provvisoria- e di Nomu ne erano a sufficienza per almeno altri due o tre pro-hero.
"Dividiamoci, gli attacchi saranno più efficaci e finirà tutto più in fretta! Kathara, tu pensa a mettere in salvo i cittadini, Miya tu invece aiutami a battere i Nomu!" esclamò Hawks cominciando a combattere.
"Non voglio lasciare Kathara sola!" esclamai congelando nel mentre un Nomu, ancorandolo al pavimento.
"Qua non è questione di volere o non volere! Lavorare come hero significa aiutare e mettere in salvo i cittadini, non comportarci come ne vogliamo noi!".
Continuai a combattere i Nomu senza concentrarmi veramente, il mio sguardo continuava a finire su Kathara per controllare che tutto stesse andando per il meglio e fortunatamente così era. Tramite il suo quirk riusciva a portare in salvo le persone senza che i Nomu potessero etichettarla come nemico, cosa che mi face sospirare di sollievo mentre mi guardavo attorno con lo sguardo in cerca di pericoli.
La mente però si trovava da tutt'altra parte a ripensare, nel momento meno opportuno, ad alcuni ricordi.

 La mente però si trovava da tutt'altra parte a ripensare, nel momento meno opportuno, ad alcuni ricordi

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⍟ Iᴢᴜᴋᴜ, Kᴀᴛsᴜᴋɪ ᴇ Kᴀᴛʜᴀʀᴀ ⍟
ꕥ 𝑲𝒂𝒕𝒉𝒂𝒓𝒂'𝒔 𝒑.𝒐.𝒗. ꕥ

Ero nella mia stanza a leggere un libro per bambini riguardante i pro-hero più forti e in voga al momento -ovviamente prestato da mio fratello- mentre in sottofondo sentivo dalla stanza di Izuku che stava guardando per l'ennesima volta un video su un salvataggio effettuato da All Might.
Guardai stupita e interessata le grandi immagini presenti nel libro, leggendo i nomi di tutti i grandi hero della storia.
Improvvisamente, però, mia madre entrò in stanza con il suo solito sorriso amorevole, mentre una ciocca di capelli le sfuggiva dalla piccola crocchia che si era fatta per stare comoda.
"Mi ha chiamata Mitsuki chiedendo se tu e Izuku volete andare a giocare con Katsuki al parco. Tuo fratello ha già detto di sì, tu cosa rispondi?" mi domandò.
Ci pensai qualche secondo e poi risposi affermativamente, lei annuì e poi, prima di uscire dalla stanza, mi disse velocemente un "allora preparati, uscirete a momenti".
Per ricordarmi la pagina quando avrei voluto continuare la lettura semplicemente appoggiai il segnalibro che avevamo fatto a scuola al centro della pagina per poi chiudere il libro.
Indossai le scarpe e presi la mia bambola preferita per poi andare in salotto, dove mi aspettava mio fratello.
"Kacchan ci aspetta al parco!" esclamò. "Giocheremo agli eroi!".
"Va bene" dissi semplicemente attorcigliando una ciocca con l'indice, l'unica di colore nero.
"State attenti, mi raccomando! E rientrate prima che faccia buio!" ci raccomandò mentre cominciavamo già a scendere le scale e ad incamminarci verso il parco.
"Oi, Deku! Kathara!" esclamò Katsuki mentre ci aspettava seduto sull'altalena.
Lo salutai semplicemente con la mano, avvicinandomi assieme a mio fratello.
"Oggi tocca a Kacchan fare il villain!" esclamò lui. "Io invece farò l'hero! Ti dimostrerò che da grande potrò diventare come All Might!".
"Oi, Deku! Sarò io l'hero numero uno! Sarò io a rendere fiero All Might!" disse Katsuki.
"Per non litigare potreste fare squadra e-" tentai di dire.
"Non farò squadra con lui! Devo essere io il numero uno!".
Nonostante il solito battibecco quotidiano, -dico sul serio, ormai erano sempre e solo quelle le battute che ci si scambiava- cominciammo a giocare e io, come al solito, dovetti fare la civile in pericolo.
Inutil dire che dovetti aspettare a lungo. Ancora una volta ricominciarono a litigare ed io ne ero nettamente stufa, anche perché a causa dei loro litigi alla fine ci stavamo allontanando sempre di più e non sentivo minimamente il legame, anche se a quanto pare fino e sottile, che avevamo poco tempo prima.
E a furia di vederli litigare e allontanarsi mi stavo allontanando anche io, isolandomi un po' in me stessa e desiderando sempre di più di avere un'amica che solo potesse capirmi. Mi sentivo sola e avevo solo bisogno di qualcuno che potesse starmi accanto.

𝐓𝐡𝐞 𝐃𝐚𝐲 | Mʏ Hᴇʀᴏ AᴄᴀᴅᴇᴍɪᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora