❄︎ 11• Sotto attacco ❄︎

82 11 87
                                    

Dopo l'incidente coi Nomu avevo avuto tempo di riprendermi, fortunatamente -e sì, la scottatura sul fianco era, purtroppo, rimasta-, per poi concentrarmi il più possibile sullo studio per gli esami finali della prima parte dell'anno. Anche se, ad essere onesta, non riuscivo minimamente a rendermi conto che eravamo già a metà del nostro primo anno alla UA!
Certo, non posso dire che sia andato tutto estremamente per il meglio, ma non era stato nemmeno lo schifo più totale, la via di mezzo per sopravvivere e divertirsi con i nuovi amici nel mentre.
Di sicuro un proposito che avevo per la seconda parte dell'anno -o, mal che vada, l'anno seguente- era sicuramente di tentare di riavvicinarmi a Shoto e Tsuki. Ero riuscita a ristabilire un minimo di rapporto con mia madre, Fuyumi e Natsuo, quindi speravo in bene.
Di Touya non ebbi più notizie: non si fece rivedere né fece altro. Il che era comunque comprensibile, parlando di un villain che in teoria era un ragazzo creduto da tutti morto. In ogni caso, non sapevo cosa provar per lui. Ovvio, ero felice perché era vivo, -ancora non riuscivo a crederci, era stata una notizia inaspettata, per quanto gradita, nonostante fosse un villain- ed ero l'unica a sapere che lo fosse e ad essere a conoscenza che fosse un criminale.

"Oi, Miya" mi chiamò Katsuki scuotendomi dai miei pensieri.
"Sì?" risposi girandomi verso di lui. Era appoggiato con un braccio allo stipite della porta e aveva un'espressione neutra, né imbronciata né felice, esattamente come era sempre con me.
"Rischiamo di far tardi e ti sei bloccata a guardare quella cravatta da almeno un quarto d'ora, vuoi perdere il pullman e fartela a piedi?" domandò roteando gli occhi verso l'alto, mentre io sistemavo la cravatta e davo una veloce pettinata ai capelli.
"Scusami, stavo pensando. Tra quanto dobbiamo essere a scuola?" chiesi infilando le scarpe come ultima cosa.
"Tra una mezz'oretta. Muovi il culo che ci aspetta Yari, dai" disse infine cominciando a scendere le scale con il borsone appresso.
"Simpatico come al solito" mormorai prendendo il mio borsone, felice del viaggio che stavamo per intraprendere.
Dopo gli esami finali, sia scritti che pratici, la nostra classe -assieme all'altra sezione del corso per eroi- avrebbe partecipato a un'escursione estiva in una foresta.
La principale motivazione della mia eccitazione era che sarebbe stata una sorta di vacanza con i miei nuovi amici.
Insomma, ero già sicura che mi sarei divertita!

Scesi di sotto trovando Katsuki appoggiato alla parete di fianco alla porta con sguardo annoiato.
"Alla buon'ora! Andiamo, dai" borbottò riprendendo il suo borsone e aprendo la porta per poi uscire.
Diedi un bacio sulla guancia sia a Mitsuki che a Masaru per salutarli e poi feci un breve tratto in corsa per recuperarlo dopo aver ascoltato tutte le raccomandazioni del caso.
"Fa piano prima che ti dia fastidio la bruciatura" mi disse prendendo il mio borsone.
Ah, già, una cosa di cui non ho parlato è il fatto che durante gli esami a causa di un colpo mi era peggiorata lievemente, ma niente di insopportabile.
Annuii.
"Puoi stare tranquillo, non mi da più problemi. Sono sana come un pesce!" risposi con un sorriso incoraggiante.
Lui non mi diede risposta ma ad occhio era possibile vedere che si era palesemente tranquillizzato.
Facemmo un breve pezzo di strada continuando a camminare per poi girare a sinistra, così da passar davanti a casa di Yari.
Infatti, non più di una decina di metri dopo, spuntò dal cancelletto chiamandoci.
"Miya, Katsuki! Eccomi!" esclamò lei raggiungendoci come ogni mattina.
"Ciao Yari" la salutai con un sorriso, mentre Kacchan si limitò a fare un cenno con la testa e incoraggiarci ad andare.
"Voi partite oggi, vero?" ci chiese mettendosi alla mia sinistra mentre ci incamminavamo definitivamente verso scuola.
"Sì! Voi, invece? Quando partirete?"
"Pochi giorni dopo il vostro ritorno" affermò "e mentre siete via partiranno quelli del secondo anno".
Annuii e continuammo il nostro percorso verso la scuola chiacchierando e scherzando tra di noi.

Quando arrivammo, al posto di entrare in classe, ci fermammo davanti al pullman che avrebbe dovuto portarci nel luogo della gita.
"Allora vi saluto, fate i bravi e state attenti!" ci raccomandò. Si guardò intorno e appurò che nessuno ci stesse ascoltando, e poi parlò nuovamente. "Scherzavo, fate pure casino e scatenatevi".
Scoppiai a ridere annuendo. "Kacchan ne farà di sicuro. Io sarò un perfetto angioletto" dissi ridacchiando mentre con le mani facevo cenno all'aureola.
"Oi! Cosa intend-" si bloccò quando Yari gli diede un colpetto sulla fronte. "Ciò che intendeva, ed ha ragione"
Lui mise il broncio e fece per replicare, ma Aizawa-sensei ci richiamò annoiato per farci salire tutti sull'autobus.
Salutammo -salutai, Kacchan non si scomodò- Yari e ci dirigemmo a riporre i borsoni nello scompartimento apposito sotto al pullman.
Mentre i ragazzi si buttavano come elefanti, nonostante le urla di Iida, a prendere i posti sul mezzo, noi ragazze ci prendemmo il nostro tempo per sistemare anche la loro roba buttata al vento e salire in fila indiana.

𝐓𝐡𝐞 𝐃𝐚𝐲 | Mʏ Hᴇʀᴏ AᴄᴀᴅᴇᴍɪᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora