CAPITOLO DECIMO

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Tredimento. Di nuovo.

-Ottimo!- dico - Allora qual'è il programma?- fingo allegria ma non mi riesce molto bene.

-Farete quattro ore ciascuno con Effie per la presentazione e quattro con me per i contenuti- risponde Haymitch. -Tu cominci con Effie, Katniss.-

Faccio segno di sì con la testa. Non riesco davvero ad immaginare cosa avrà da insegnarmi Effie per le prossime quattro ore, facendomi sgobbare fino all'ultimo minuto.

Andiamo nella mia stanza e mi fa mettere un vestito da sera blu scuro lungo fino ai piedi, e un paio di scarpe argentate con il tacco alto dieci centimetri, che non indosserò durante l'intervista, e mi istruisce sul modo di camminare. Le scarpe sono la parte peggiore. Non ho mai messo i tacchi alti e non riesco ad abituarmi a camminare praticamente in punta di piedi, barcollo. Effie, però, li usa a tempo pieno e, se ci riesce lei, sono fermamemte decisa a riuscirci anche io. Il vestito pone un altro problema.

Continua ad impigliarsi nella punta delle scarpe, così lo tiro su, com'è ovvio, ma subito Effie cala su di me come un falco strillando:

-Non sopra le caviglie!-

Quando alla fine imparo la tecnica della camminata,  rimangono ancora da perfezionare il modo di sedersi, il portamento (a quanto pare, tendo a piegare la testa), lo sguardo, i gesti delle mani e il sorriso. Il perfezionamento del sorriso significa soprattutto che devo sorridere di più. Effie mi fa dire cento frasi banali, iniziando con un sorriso, sorridendo o concludendo con un sorriso.

All'ora di pranzo ho i muscoli facciali indolenziti, contratti per lo sforzo.

-Bene, questo è il meglio che posso fare.- dice Effie con un sospiro. -Però ricordati, Katniss: tu vuoi piacere agli spettatori-

-E non credi che sarà così?-

-Non se li guardi con aria truce.  Quel modo di fare conservalo per l'arena. Devi pensare che sei tra amici!- rispomde la donna.

-Scommettono su quanto vivrò!- esclamo -Quelli non sono miei amici!-

-Bè prova a fare uno sforzo!- scatta Effie, severa. Poi si ricompone e mi sorride radiosa.

-Vedi? Così. Io ti sorrido anche se tu mi irriti-

-Afferrato. Complimenti, sei molto convincente,  quasi quasi ci credevo- dico. -Vado a mangiare-

Mi tolgo le scarpe scalciando e mi dirigo a grandi passi verso la sala da pranzo, sollevandomi il vestito fino alle ginocchia.

Gale e Haymitch sembrano di ottimo umore, quindi penso che la sessione sui contenuti sarà più piacevole rispetto alla mattinata. Non potrei sbagliarmi di più.

Dopo pranzo Haymitch mi porta in salotto, mi fa sedere sul divano e mi guarda male per un po'.

-Allora?- chiedo alla fine.

-Sto provando ad immaginare come fare con te.- dice -Come pensarti. Sarai affascinante? Distaccata? Veemente? Per adesso, brilli come una stella. Ti sei offerta volontaria al posto di tua sorella. Cinna ti ha fatto apparire indimenticabile. Hai ricevuto il punteggio più alto del l'addestramento. La gente è curiosa, ma nessuno sa chi sei. L'impressione che farai domani determinerà ciò che potrò ottenere per te in termini di sponsor.- Haymitch conclude il suo piccolo monologo.

Avendo guardato le interviste dei tributi per tutta la vita, so che c'è del vero in ciò che dice. Se interessi al pubblico perchè sei divertente o brutale o eccentrico, ottieni benevolenza.

-Qual'è l'approccio di Gale? O non mi è permesso chiedere?- dico.

-Non abbiamo ancora ben chiaro cosa dirà, più tardi metteremo a punto le ultime modifiche e decideremo. Di sicuro non sarà ombroso o ostile quando aprirà bocca- mi dice alzando un sopracciglio.

I 74° Hunger Games: GalenissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora