Gale si abbassa e scuote il corpo immobile di Haymitch. Non si sveglia. Con il mio aiuto lo portiamo nel suo scompartimento, un braccio sulla mia spalla, uno su quella di Gale e i piedi che strusciano a terra. Intanto Effie sta urlando per tutto il treno in cerca di qualcuno che pulisca il tappeto.
Apriamo la porta e lo adagiamo sul letto.
-Vai a dormire, Catnip. - mi dice Gale -ci penso io a lui.- mi sorride e io esco piena di gratitudine dalla stanza. L'ultima cosa che voglio fare questa sera è spogliare Haymitch e metterlo a letto.
Quando arrivo nel mio scompartimento, il treno si ferma facendo una sosta lungo una banchina per fare rifornimento. Guardo fuori dal finestrino aperto, inspirando l'aria fresca della notte. La luna splende nel cielo senza nuvole, e le stelle illuminano il prato che circonda la piccola stazione.
Abbasso gli occhi e vedo che l'erba è cosparsa di denti di leone. Il treno riparte in fretta ma colgo quell'immagine solo per un istante, mi basta. Peeta. Avevo appena distolto lo sguardo dal volto contuso di Peeta, dopo che sua madre l'aveva picchiato per aver bruciato il pane, quando vidi il dente di leone e seppi che non tutto era ancora perduto. Lo colsi con delicatezza e corsi a casa.
Fu questo piccolo fiore che mi spinse a studiare i libri di piante scritti da mio padre, imparando quali sono commestibili e quali pericolose. Mi spinse ad andare a caccia e per la prima volta dopo mesi riuscii a mettere un po' di carne in tavola, un po' di speranza in tavola.
E tutto grazie a quel dente di leone.
Tutto grazie a Peeta.
Per un po' rimango a fissare fuori dal finestrino: i boschi e i prati che diventano confusi a causa della velocità. In lontananza vedo le luci di un altro distretto. Il 7? Il 10? Non lo so. Penso alle persone che si preparano per andare a letto nelle loro case. Poi immagino la mia casa, con le persiane ben chiuse. Cosa stanno facendo adesso, mia madre e Prim? Sono riuscite a cenare? A mangiare lo stufato di pesce o le fragole? O hanno ancora tutto nel piatto? Hanno visto la sintesi degli eventi di oggi sul vecchio televisore appoggiato alla parete? Di sicuro sono state versate altre lacrime. Mia madre sta tenendo duro, si fa forza per Prim? O ha già cominciato a scivolare via, lasciando il peso del mondo a gravare sulle fragili spalle di mia sorella?
Con queste domande che mi girano per la testa scoppio improvvisamente a piangere. Fiumi di lacrime mi inondano le guance. Lacrime che fino a questo momento sono stata costretta a trattenere. Piango per Prim e mia mamma, ormai da sole, piango per Gale che avrebbe potuto vivere una vita abbastanza felice al distretto, piango perchè so che questo treno mi sta portando verso la morte.
Dopo vari minuti di pianto, mi asciugo le guancie con la manica e cancello quei pensieri dalla testa. Comincio a frugare nei cassetti in cerca di qualcosa da mettere per dormire. Trovo una tuta larga e la indosso, poi mi ficco a letto. Le lenzuola sono di un tessuto morbido e setoso. Una trapunta soffice e spessa dà calore immediato. Si fa strada nel mio petto l'ardente desiderio di essere da un'altra parte, mentre il dondolio del treno mi culla fino al sonno.
Una raggio luminoso filtra dalle tendine accecandomi, quando una serie di colpetti alla porta mi sveglia. Sento la voce di Effie Trinket che mi invita ad alzarmi:
-Su, su, su! Sarà una grande, grande, grande giornata! -
Cerco di immaginare per un istante cosa deve esserci nella testa di quella donna. Quali pensieri riempiono le sue ore di veglia? Che sogni fa la notte? Non ne ho idea.
Frugo ancora una volta nei cassetti alla ricerca di qualcosa da mettere. Indosso un paio di pantaloni neri e una camicia rossa a quadretti neri. Dal cassetto del comodino prendo la piccola spilla d'oro. Prima di appuntarla seguo con le dita il cerchietto d'oro che racchiude la ghiandaia imitatrice e penso ai boschi, penso a mio padre, poi a mia madre e Prim che si svegliano e devono continuare a vivere.
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I 74° Hunger Games: Galeniss
RomansaE se non fosse stato estratto il nome di Peeta Mellark, il ragazzo del pane? Cosa sarebbe successo se Effie Trinket avesse pescato un altro nome dalla boccia di vetro? Magari quello di Gale.