Una raccolta di memorie

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La prima cosa che notai una volta nell'appartamento di Rose fu la frequenza del colore azzurro. Tuttavia non trovai questo dettaglio fastidioso, anzi, le varie sfumature di blu donavano al luogo un'atmosfera piuttosto calma e pacifica.

-Insomma...non ho ben capito quale sia il tuo colore preferito- esclamai sarcasticamente, Rose non potè trattenere una piccola risata.
Allungò una mano ed ccarezzò dolcemente i miei capelli
-Beh,è il motivo per cui mi hai subito attratta- esclamò sinceramente mentre le mie guance si dipinsero immediatamente di rosso.
Un paio di quadri esposti nell'ingresso del suo appartamento catturarono immediatamente la mia attenzione; entrambi raffiguravano lo stesso villaggio marittimo in due diversi momenti della giornata. Il primo illustrava la città illuminata dal chiarore dell'alba mentre nel secondo era in risalto un cielo notturno e le piccole luci di un villaggio ancora sveglio.
Incantata dalla bellezza delle opere d'arte quasi non percepii Rose avvicinarsi alle mie spalle
-Mio fratello è un pittore- esclamò con tono orgoglioso,i suoi occhi brillanti dall'emozione.
-E la città raffigurata è proprio il luogo della nostra nascita. Questo piccolo villaggio ha ispirato numerosi artisti, come ad esempio anche il famoso Monet- affermò infine con entusiasmo ed il suo viso colmo di gioia.

Non l'avevo mai vista discutere di qualcosa con tanta passione,se non delle sue piante...ogni giorno scoprivo un lato nuovo della sua personalità e più la conoscevo più cadevo verso il basso. Il danno era fatto e non c'era più modo per tornare indietro; la ragazza dei fiori aveva stregato il mio cuore lasciando una firma indelebile, un cuore ormai che batteva solo per lei e rifiutava di rispondere a qualsiasi nome che non fosse il suo.

-Tutto bene?- esclamò la ragazza dei fiori avvolgendo le sue braccia intorno alla mia vita stringendomi in un tenero abbraccio.

Potevo sentire la vicinanza del suo corpo dietro il mio, la mia temperatura cominciò ad aumentare e le mie mani, come le mie gambe tremarono lievemente.
-Mh,non mi sembri tanto in forma tesoro. Seguimi, ti offro un bicchiere d'acqua- esclamò guidandomi verso il salone.
Oh ragazza dei fiori, la reazione del mio corpo al tuo tocco non è che una minuscola parte del potere che hai su di me. 

Mi sedetti sul suo comodo divano e sorseggiai in silenzio la mia bevanda mentre analizzai meglio la stanza.
Le pareti erano dipinte di un pallido azzurro, sugli scaffali erano presenti una grande varietà di libri ed alcune piantine da interno ,dal loro aspetto potei intuire che la padrona di casa se ne prendesse cura ogni giorno con amore e pazienza.
La cosa che mi stupì di più fu l'assenza di un televisore, di solito componente fondamentale di ogni soggiorno.

Dopo pochi minuti la ragazza dei fiori mi raggiunse e si sedette al mio fianco. Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro,dall'espressione del suo viso potevo intuire si sentisse sotto una marea di pressione.

Accarezzai dolcemente il suo braccio cercando di rassicurarla, il suo sguardo continuava ad essere rivolto verso il basso senza mostrare nemmeno un piccolo interesse al mio gesto affettuoso.
Proprio quando feci per condurre la mia mano altrove a mia sorpresa interruppe il silenzio
-Mi dispiace...- sussurrò a voce bassa, il mio cuore sprofondò nella paura.
-Cosa?- risposi notevolmente agitata
-Sono...talmente impacciata quando è il momento aprire le porte del mio cuore a qualcuno di nuovo.
Non è colpa tua,anzi,tu sei perfetta- esclamò quest'ultima frase con tono rassicurante poggiando una mano sul mio ginocchio,tutte le preoccupazioni sorte qualche secondo prima svanirono altrove rimpiazzate dal chiasso delle farfalle nel mio stomaco.

Chiusi gli occhi e con un bel respiro cercai di chiarire i miei pensieri ed elaborare una risposta sensata
-Ascolta...so che tutto ciò è accaduto troppo in fretta,se hai bisogno di tempo sono più che disposta ad aspettarti- affermai onestamente con un nodo in gola; avrei aspettato giorni,mesi,forse persino anni per trascorrere solo un paio di minuti al suo fianco.
-Non è questo il problema. Mi preoccupo per te,perché devo  ancora dei demoni del passato con i quali devo fare dei conti..e potrebbe essere un processo molto doloroso,non voglio ferirti- confessò con voce spezzata,i suoi occhi lucidi cominciarono a riempirsi di lacrime.

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