<Do you ever feel like a misfit?
Everything inside you is dark and twisted
Oh, but it's okay to be different
'Cause baby, so am I>
Chi volevo prendere in giro? Nessuno avrebbe mai potuto sentire le mie parole, forse perchè nessuno voleva sentirle. Perchè nessuno voleva sentire la mia voce soffocata e da bambino di 5 anni. E nessuno avrebbe mai potuto capire come mi sentivo io. Nessuno avrebbe mmai provato un vuoto tale il mio. I miei erano divorziati da poco, ed io vivevo con mia madre. Era una brava donna, ma non riusciva a tenere d'occhio sia me che tutte le faccende di casa, quindi la mia vita era trasandata dai suoi occhi. I miei amici spuntavano solo quando non ce ne era bisogno, e invece quando dovevano incolparmi per qualcosa di cui io ero innocente c'era sempre qualcuno dietro l'angolo. La mia ragazza mi amava, ma sapevo che presto mi avrebbe lasciato, perchè usava i ragazzi come gli assorbenti, una volta sporchi li butta via. Conoscevo solo una persona che pensavo mi volesse bene; il mio migliore amico che mi voltò le spalle non appena si innamorò della prima troia che incotrò ad una festa. Ero in camera mia a cantare, quando, per cercare qualcuno a cui esporre quelle parole di consolazione mi guardai allo specchio. Quello fù un grande errore, perchè chi vidi non era
"Giorgio, quello acceso e amichevole anche se un po' timido"
come tre anni fa, ma
"Giorgio? Quello scemo che sta sempre nel suo? Quello asociale?"
. Queste parole le sentivo tutti i giorno, e facevano male... Sopratutto dette dai propri amici, ai quali iniziavo a distaccarmi sempre di più. Non mi piaceva come mi trattavano, ma a me non piaceva nulla. Non mi piaceva la spiaggia. Non mi piaceva andare in giro. Non mi piaceva scherzare con i miei amici. Non mi piaceva uscire di casa almeno che non avevo un buon motivo. Mi sedetti sul letto fissando un punto indefinito della stanza quando mia madre entrò in camera mia e si sedette accanto a me
<Giorgio dobbiamo parlare di cosa>
<Cosa mamma?> Feci un finto sorriso, una delle cose migliori che sapevo fare.<Del coltello insanguinato che ho trovato per terra in cucina.>
Sbiancai.
"Cazzo, ero sicuro di averlo nascosto bene!"
<M-Mamma i-io posso s-spiegare...>
*SQUILLO DEL TELEFONO*
<Scusa Giorgio devo andare ciao>
Uscì da camera mia sbattendo la porta... Mi ero quasi fatto scoprire, cosa avrei fatto se la conversazione fosse andata avanti? Probabilmente sarei scappato o avrei inventato qualche scusa stupida. Sollevato dal fatto che non mi avesse scoperto presi il telefono per tronare ad ascoltare la musica, ma trovai un sacco di chiamate perse della mia ragazza. Dentro di me caos totale. Se non le rispondevo erano guai, allora la richiamai immediatamente.
<Ehi scusa amore se non ti ho rispost->
<E POI TI LAMENTI CHE IO NON TI RISPONDO?! SONO PASSATI 20 MINUTI!>
<M-Mi d-dispiace...>
<Vabbè... Esci stasera?>
<Dove e a che ora?>
<Vieni locale in piazza, ci sono tutti>
<Tutti tutti?>
<Sì e non fare storie per questo.>
<Scusa ma non posso venire mi fa male la testa>
Mentii.
<Ok allora ciao Giorgio>
<Ciao amor->
*FINE TELEFONATA*
Andai in cucina per la cena quando sentii mia madre parlare al telefono con qualcuno, allora mi nascosi dietro un angolo e ascoltai la conversazione:
<Quindi il tuo lavoro inizia domani mattina, ok?>
<???>
<Ok, ciao...>
Cosa mi significava quella conversazione? Parlava di me? Non lo sapevo, e non potevo saperlo.Dopo cena andai in bagno a cambiarmi per andare a dormire, era maggio, e faceva molto caldo quindi mia madre mi aveva preparato un pijama abbastanza scollato, ma non mi piacevo. Guardavo il mio corpo allo specchio e non mi piacevo. Non ero assolutamente grasso, ero troppo magro! Potevo tenermi un polso con due dita. Non volevo guardarmi ancora allora presi un maglione di mia mamma nonostante facesse davvero caldo. Poi andai a dormire.
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💙𝙸𝚏 𝚕𝚘𝚟𝚒𝚗𝚐 𝚢𝚘𝚞 𝚒𝚜 𝚊 𝚌𝚛𝚒𝚖𝚎 𝙸 𝚊𝚖 𝚐𝚞𝚒𝚕𝚝𝚢🖤TheBadNauts
RomanceSTORIA VECCHIA E CRINGE SIETE STATI AVVISATI. 𝘐𝘰... 𝘝𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘴𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘵𝘶𝘦 𝘭𝘢𝘣𝘣𝘳𝘢 𝘎𝘪𝘰𝘳𝘨𝘪𝘰