~Parigi 5~

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GIORGIO POV
Se prima le strade erano deserte, ora lo erano il doppio. Camminavo per Parigi alle 3 di notte, con i pensieri che mi invadevano la mente...
"mia madre mi vuole bene, ma è omofoba, come la prenderà?"
"Se la mia EX lo venisse a sapere? A quel punto ne prenderei di tutti i colori"
"Ora Alex sa che sono BI, e se lo dicesse a qualcuno?"
Poi iniziai a piangere, sempre più forte, finché non mi sentii il cuore il gola. A quel punto capii che dovevo calmarmi. Ma non ci riuscivo, i problemi erano così tanti... Dopo poco respirare divenne un po' piú difficile, poi divenne veramente difficile, così tanto che dovetti fermarmi in un vicolo dietro all'hotel. Appena mi sedetti arrivarono le vertigini, seguite da nausa e mal di testa. Era questo ciò che mi succede a quando stavo troppo male, l'ultima volta era successo quando i miei divorziarono, e mio padre mi minacciò di morte.
Ripensare al passato fù una pessima mossa, le emozioni aumentarono, come le lacrime, la nausea e le vertigini. Poi iniziai a vedere sempre più scuro, quasi nero. Ma non perché avessi gli occhi chiusi, perché li avevo aperti; era la parte che odiavo di ciò, immaginatevi di avere gli occhi aperti e non poter vedere.
Con la mano sinistra mi tenevo la testa mentre con la destra la pancia, perché a quel punto sentivo l'aria mancarmi esageratamente. E tutto ciò perché? Perché avevo baciato colui che amavo. Pensai ad Alex, e piansi ancora più forte, a quel punto sentivo dolore emotivo e fisico, pensavo che sarei morto da un momento all'altro. Quella era la sesta settima volta che mi succedeva ma... Normalmente quando arrivavano i sintomi rimanevano così, invece quel giorno aumentavano, al contrario dell'ossigeno che diminuiva. Alzai la testa verso il cielo e guardai la luna, o almeno, ciò che potevo vedere con la vista oscurata.
Cosa avrei dovuto fare? Chiamare Alex era fuori questione perché era lui causa di ciò e, se lo sarebbe venuto a sapere, sarebbe morto interiormente. Dovevo trovare una soluzione il prima possibile altrimenti sarei svenuto. Posai una mano al petto facendo respiri più lunghi e profondi, certo non era come stare bene, ma almeno non aumentavano i sintomi. Dopo un po'  ripresi a respirare e la vista torno , ma mi girava la testa. Sembrava di dover patire le pene dell'inferno. Quando notai che stavo tremando e probabilmente avevo la temperatura alta non riuscii più a stare seduto e mi sdraiai completamente a terra. Stavo veramente male. Non ne potevo più. Allora feci una mossa che molti possono definire da egoisti, ma me ne fottei dei sensi di colpa di Alex e decisi che dovevo chiamarlo. Mi tocca le tasche in cerca del mio telefono, appena lo trovai feci un piccolissimo sorriso, lo portai con la mano tremante davanti al mio viso e cercai Lui. Lui che mi avrebbe salvato.

Alex❤️

Alex vieni perfavore...

Cosa succede?

Vieni nel vicolo dietro l'hotel e basta

A guardare lo schermo luminoso del mio telefono iniziai a lacrimare ancora di più.

Pensavo che sarei morto lí, quando vidi una figura il lontananza, chi era? Ma certo Alex! Sorrisi quando si avvicinò a me chiedendomi cosa cazzo mi fosse successo. Io non risposo e alzai leggermente da terra tremante buttandosi sulle braccia del maggiore. Probabilmente non era un bello spettacolo per lui, ansimavo per via del corto respiro e sudavo e tremavo contemporaneamente.
Gli sussurra una richiesta di salvezza, poi non ricordo più nulla.

....


<A-alex>
<Ehi ti sei svegliato>
<Perché siamo all'hotel? Io ricordo solo che stavo soffrendo in un vicolo>
Ricordavo giusto l'indispensabile, quindi volevo risposte da Alex,ma non le ricevetti.
<A proposito, cosa è successo ieri? >
Piano piano, la visione sfocata di schiarì. Ero seduto sul letto , con l' azzurro a gambe incrociate davanti a me.
<Io... Ehm.... Ieri.... >
<Tu ieri? >
Mi spronava a parlare, ma io cosa avrei potuto rispondergli? "no sai stavo per morire perché ti ho baciato"
<GIORGIO PARLA CAZZO>
Era la prima volta che alzava così tanto la voce con me, e anche lui di accorse di ciò che aveva fatto allorà si scusò.
<Allora A-Alex... Devi sapere che io... Soffro.... Soffro di attacchi di panico. >
Gliela dissi così la notizia, tutta intera, ma era chiaro dal suo sguardo che voleva sapere di più, allora parlai
<Mi succede quando troppe emozioni si s-sovrappongono.... Perdo il controllo totale o parziale di me stesso ma... Non avevo mai avuto un attacco così forte... Non so perché... >
Ciò non era vero. Sapevo perfettamente perché, cioé Alex. Quel ragazzo era in grado di mandarmi in tilt, ma avevo paura della mia EX, avevo rancore contro la madre omofoba, rabbia contro il padre crudele, imbarazzo per l'amato. Era questo ciò che scatenò tutto ciò che successe quella sera.

Io e lui rimanemmo a letto a coccolarci per un po' perché il giorno dopo sarebbe tornata mia madre, e di conseguenza saremmo tornati anche noi a casa.
Io avevo ancora la febbre, quindi chiesi più volte al maggiore di starmi lontano, ma lui rifiutava ogni singola mia richiesta continuando a stringermi contro il suo petto. Verso le 5 del pomeriggio notammo che finalmente la mia temperatura corporea si era stabilizzata, purtroppo tra poche ore saremmo dovuti tornare a casa quindi non mi godei l'ultimo giorno a Parigi. Ma c'era anche un altro motivo, Dopo quel bacio, io ed Alex stavamo insieme?

💙𝙸𝚏 𝚕𝚘𝚟𝚒𝚗𝚐 𝚢𝚘𝚞 𝚒𝚜 𝚊 𝚌𝚛𝚒𝚖𝚎 𝙸 𝚊𝚖 𝚐𝚞𝚒𝚕𝚝𝚢🖤TheBadNautsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora