Shut Up Mouse

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6:30 del giorno dopo/Mi svegliai perchè la sera prima avevo lasciato la finestra aperta, e quindi uno spiraglio di luce entrava in camera mia. Mi sedetti sul letto e mi stropicciai gli occhi, nonostante mi svegliassi sempre stanco mi piaceva svegliarmi presto, il mondo aveva ancora gli occhi serrati, perciò tu potevi vedere ciò che gli altri non potevano vedere; come l'alba o gli uccelli che scappano, o come i pipistrelli che se vanno, o come gli adulti stanchi della loro vita vanno a lavoro. Mi incamminai verso la cucina e notai sul tavolo un biglietto:

"Oggi all'uscita ti verrà a trovare un amico di tua zia, trattalo bene. La colazione è già pronta❤

MAMMA"


Molto strana come cosa. Mia mamma che mi preparava la colazione? Bah... Presi la cosa così com'era e mangiai ciò che lei mi aveva preparato: una tazza di latte con un paio di biscotti e tre pankcakes. Dopo aver mangiato mi vestii, aggrappai lo zaino ed uscii. Guardai l'orologio e notai che mancava ancora quasi un'ora prima che la scuola aprisse, allora andai verso il parco. Era completamente vuoto, e ci credo, il sole stava sorgendo ora. Mi sedetti su una panchina, quando sentii una goccia bagnarmi il viso. Poi due. Poi tre. Finchè non iniziò a piovere. Feci una smorfia offesa contro il cielo e mi coprii col cappuccio della felpa. Poi però iniziò a piovere più forte e a quel punto ero completamente fradicio, camminai verso la scuola a fatica perchè la pioggia era veramente fitta e non si vedeva nulla. Poi scorsi una figura dai capelli lunghi fino a poco dopo le spalle che decorava con una passata la quale aveva due orecchie in cima. Era vestita con una gonna a bretelle e ed una maglietta che le scopriva la pancia; la riconobbi subito, era la mia ragazza. Ma... Insieme a lei... C'era un altro ragazzo? E... Si stavano baciando....? Mi avvicinai per vedere meglio, ma fù un errore perchè mi si spezzò il cuore.

<C-Clara?>

<GIORGIO?! Cosa ci fai qui?! Non dovresti essere ancora a casa?!>


<L-lo sai che io vengo sempre prima... POTEVI EVITARE DI SPEZZARMI IL CUORE?!>


<HAHAHAH Dio Giorgio fai ridere! Non pensavo che un asociale come te avesse un cuore!>


A quel punto iniziai a sentire alcune goccie scendere sul mio viso, oltre la pioggia intendo.


<Ma t-tu... i-io->


<I-i-i-io t-t-t-tu? Ora balbetti anche?! Ma cioè scusa fai davvero schifo! Comunque ti avrei lasciato oggi quindi non fare storie ed esci dalle palle>


<Ma... Tu hai il mio...>


<Il tuo portafoglio? Sì ce l'ho io e non ho intenzione di ridartelo>


<Mostro>


<COSA HAI DETTO GIORGIO?!>


<MOSTRO!>


<QUESTO NON DOVEVI DIRLO!>

Lei si avvicinò a me con fare minaccioso, lanciò la sua borsa per terra e mi spinse contro il muro con un braccio, intanto, il ragazzo con cui ero stato tradito era probabilmente entrato a scuola visto che mancavano circa 5 minuti allo scocco della campanella. Lei mi diede uno schiaffo sul viso, io sgranai gli occhi ed iniziai a piangere ancora più velocemente, uno di quei pianti silenziosi, che solo dentro di te riesci a sentire. Dopodichè mi prese per il colletto della maglietta e mi scaraventò a terra, io al contatto indesiderato col terreno feci un verso di dolore che lei ovviamente commentò in modo maligno. La cosa andò avanti per cinque minuti, finchè non scoccò la campanella e quella stronza non dovette andare in classe. Mi alzai a fatica, piangevo ed avevo la parte sinistra del volto abbastanza rossa, per via dello schiaffo. Penso fosse l'unica cosa che si potesse notare, l'unica visibile. La giornata di scuola passò per il resto quasi tranquillamente, apparte qualche offesa e commentino sul fatto che ero di nuovo singol. Finalmente suonò la campanella dell'ultima ora ed io mi precipitai alle scale, ma ovviamente con la mia sfiga, inciampai. Ormai era suonata la campana perciò tutta la scuola vide l'accaduto. All'inizio silenzio, poi tutti risero. In realtà i ero anche fatto male, quindi non riuscii subito ad alzarmi, ma quando ebbi abbastanza forze per poterlo mi feci spazio tra la folla che rideva della mia caduta ed arrivai alle porte, ancore chiuse. Io in quel momento me ne fottei altamente della campana dell'uscita e spalancai le porte. Appena uscii non notai che piovesse ancora, perchè ero troppo occupato ad ansimare per la corsa. Alzai lo sguardo e sgranai gli occhi. Vidi un ragazzo vestito con una camicia blu e dei jeans strappati, i suoi capelli erano marroni con delle sfumature ciano che risaltavano sullo schermo del telefono che ovviamente il ragazzo guardavo con aria abbastanza disinteressata. Poi roteò gli occhi, si guardò un po' in torno e poi mi notò e sorrise. Io feci uno sguardo abbastanza confuso e lui si avvicinò a me.


<Ciao! Sono Alex, l'amico di tua...>


Poi sussorò, per non farmi sentire, ma io sentii comunque:


<Era nonna o zia? Merda faccio davvero schifo...>


Feci finta di non sentire e gli risposi cordialmente


<Io sono Giorgio!>


<So chi sei mica sono scem- Volevo dire... Tua madre mi ha già detto chi sei, tranquillo non c'è bisogno che tu ti presenta>


Poi sorrise. Un sorriso sforzato e probabilmente costretto. Poi suonò la campana, un brivido mi percorse la schiena poco dopo: quando sentii la voce della mia ragazza parlare di me e come distruggermi. Mi nascosi dietro ad Alex e gli strinsi la maglietta, forse era esagerato, ci eravamo appena conosciuti, ma avrei fatto di tutto pur di evitare lei e la sua comitiva.


<Ma cosa stai facendo Giorgio?!>


<ZITTO!>


<Allora signorino innanzitutto tu zitto a me non me lo dici, perchè io ho 19 anni e tu ne hai 16, poi->


<No tu non hai capito?!>

 Lo girai indicando il livido della mattina. Lui sgranò gli occhi e cambiò immediatamente tono.


<Volevo dire... Stai traquillo... C-Ci sono io!>


 Probabilmente si sentiva in colpa per come aveva reagito....? Non lo sapevo, e certamente non glielo avrei chiesto. Pioveva ancora, tutti gli alunni che uscivano dalla scuola avevano un ombrello, ma non io. Faceva davvero freddo, avevo i capelli fradici e mi nascondevo dietro ad Alex impegnato a fissare il telefono per nascondermi dagli sguardi dei miei "amici", poi ad un certo punto Alex urlò:

<CAZZO è VERO!>


<C-Cosa?>


 Risposi tremando.


<Io ho un ombrello accanto al mio zaino laggiù!>


<POTEVI PRENDERLO PRIMA COGLION->


<Zitto topo>


<Topo?>


<Sì... La tua voce è da topo>


<S-Stai male>


<Grazie... Comunque ti conviene lasciarmi altrimenti l'ombrello lo rivedi l'anno prossimo.>


Mi staccai e lui prese l'ombrello, lo aprì e me lo porse. Tutto questo fissando lo schermo del telefono acceso su non so cosa. Lo afferrai senza pensarci due volte e lo strinsi forte a me, tremando. Alex alzò la sguardo dal telefono con un'espressione stufata e posò esso nello zaino. Poi mi guardò tremare e roteò gli occhi, si vedeva che era davvero scocciato dal fatto ma mi disse di sbrigarci ad arrivare a casa perchè altrimenti mi sarei preso un bel raffreddore, io annuii. Ma... Mi sembrava come se in quel ragazzo ci fosse qualcosa che non andava... Come se fosse obbligato a fare ciò che stava facendo.

💙𝙸𝚏 𝚕𝚘𝚟𝚒𝚗𝚐 𝚢𝚘𝚞 𝚒𝚜 𝚊 𝚌𝚛𝚒𝚖𝚎 𝙸 𝚊𝚖 𝚐𝚞𝚒𝚕𝚝𝚢🖤TheBadNautsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora