Il maggiore si avvicinò pericolosamente a me e con la mano sinistra mi accarezzò il viso.
A: <La tua pelle cosí soffice... >
Certo, Alex non era proprio un poeta, ma io arrossii.
A: <T-Ti va di riprendere dove avevamo lasciato? >
Lui guardò altrove, ma io presi il suo viso tra le mani costringendolo a guardarmi. Dire che il nostro sguardo valeva più di mille parole era un offesa, perchè ne valeva più di diecimila. Battei le palpebre due volte, per poi non chiuderli più per poter ammirare i suoi occhi marroncini, le sue labbra sottili, il ciuffo dei capelli color ciano e le ciglia lunghe. In quel momento ricordai tutto ciò che avevo passato; dal divorzio dei miei, fino a ora, stavo per baciare un ragazzo più grande di me, un ragazzo che nonostante mi avesse fatto soffrire lo amavo con tutto me stesso. Lo avvicinai a me finché non sentii il suo respiro sulle mie labbra, il suo caldo respiro. Socchiusi gli occhi per poi chiuderli del tutto quando le nostre labbra non si toccarono dolcemente.
Dio, erano così perfette. Come lui d'altronde.
Poco dopo la mano che teneva sulla mia schiena salì, fino ad arrivare ai miei capelli. Poco dopo strinse alcune ciocche avidamente a sé, ed io a quel gesto feci una faccia cosí compiaciuta, che se Alex mi avrebbe visto probabilmente si sarebbe davvero eccitato.
Ma no, non ci bastava a colmare quel vuoto che avevamo sentito per mesi. Ci staccammo leggermente dalle labbra dell'altro, tenendo gli occhi chiusi. Lui lasciò andare i miei capelli e le posò sulle mie coscie, all'inizio dolcemente, poi più forte. Poi mi prese in braccio a mo' di koala e sbattè la mia schiena contro il muro per non farmi cadere. Tutto questo un mezzo millesimo di secondo. Poi aprii gli occhi e notai che lui mi stava fissando, come se volesse il permesso di fare qualcosa.
La prima domanda che mi saltò in mente fu se avesse voluto farlo con me.
Distolsi leggermente lo sguardo, per poi postarlo sulla collana che portava quel giorno. Era un mio regalo, quando la mise mi promesse che non la avrebbe mai tolta, poi ricordai.Io ero suo, io ero di Alex, ogni centimetro del mio corpo apparteneva al ragazzo che era entrato nella mia vita per colpa di tutte le mie disgrazie. Quindi, se lui avesse voluto farlo, io lo avrei accettato.
Ma (da una parte menomale perché sono minorenne) non fù ciò che accadde.
Si avvicinò alla parete, quindi a me, e mi ribaciò.
All'inizio fù un semplice bacio a stampo, poi schiuse leggermente le labbra iniziando a muoverle sulle mie, inizialmente mi sentii un po' spaesato, poi lo seguii. Lui inclinò il viso, voleva fare di nuovo ciò che era successo a Parigi, ma io non ero sicuro, insomma, l'ultima volta ero quasi svenuto. Poi sentii qualcosa di viscido e caldo penetrare tra le mie labbra, come se stesse cercando qualcosa. A quel punto non resistetti piú, allora sfiorai la lingua di Alex con la mia, poi la accarezzai fino ad attorcigliarla, in quel momento volevo che fossimo una cosa unica, lui strinse la presa su di me, ed io, ancora con la schiena alla parete feci lo stesso. Poi sentii quel corpo estraneo ritirarsi, poi ci staccammo, notando che un filo di saliva ci legava ancora. Io passai una mano sulle labbra come a pulirle e distolsi lo sguardo, imbrazzato.
(ASPETTO GLI SCLERI NEI COMMENTI. Ù^Ú)
Lui sorrise dolcemente e mi posò per terra e, tenendo sempre le. Mani sui miei fianchi mi fece una disse una cosa, alla quale io, non avrei voluto rispondere...
A: <Adesso tu mi spieghi perché sei così magro e perché sei così ferito. Voglio tutto per filo e per segno, ogni minimo dettaglio. >
IO, SVEVA ANDREI NATA IL 15 GIUGNO, ADORO QUESTO CAPITOLO NONOSTANTE LO ABBIA SCRITTO ME MEDESIMA. Ok... Sono un po' fatta, comunque vi volevo chiedere, avevo intenzione di fargli fare cose mlmlmlm più avanti, voi che dite?
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💙𝙸𝚏 𝚕𝚘𝚟𝚒𝚗𝚐 𝚢𝚘𝚞 𝚒𝚜 𝚊 𝚌𝚛𝚒𝚖𝚎 𝙸 𝚊𝚖 𝚐𝚞𝚒𝚕𝚝𝚢🖤TheBadNauts
RomanceSTORIA VECCHIA E CRINGE SIETE STATI AVVISATI. 𝘐𝘰... 𝘝𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘴𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘵𝘶𝘦 𝘭𝘢𝘣𝘣𝘳𝘢 𝘎𝘪𝘰𝘳𝘨𝘪𝘰