Capitolo settimo

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Angel.
Sono le 4 e non ho ancora chiuso occhio. Non faccio che ripensare a quello che è successo gli è andata in contro, pensavo scappasse molto prima, certo che uriel ha esagerato, gli avevo detto di fare il gentile. Forse lei accetterà il fatto che sono un demone forse sarà comprensiva. No ok angel smettila, non puoi svelare la tua identità, ricorda, non puoi avere rapporti con loro, ricorda, ricorda. Mi alzai dalla poltrona e mi andai a fare una doccia calda.
Alle 7 Suonò la sveglia, era ora di prepararsi e andare a scuola, oddio che brutto, ora capisco perché i ragazzi la odiano. Arianna si svegliò spense il telefono, e si stiracchiò, sbadigliando.

"Buongiorno signorina" e appoggiai il vassoio con la colazione. Mi guardò così intensamente che avrei voluto baciarla, quelle labbra, mi fanno venire voglia di morderle.

"Buongiorno, grazie mille davvero, se ti chiedo io un abbraccio infrangi la tua promessa?"

"No, certo che no" allungo le braccia, giro la testa e sbadigliando disse "abbraccio" mi avvicinai, quel profumo, i suoi capelli, aveva la pelle così morbida, la testa iniziò a girarmi e un male lancinante al petto, così mi staccai senza far notare dell'improvvisa fitta, sorrise e si mise a mangiare. Corsi in bagno è seduto c'era uriel, dovevo aspettarmelo.

"C'era bisogno di farmi così male?"

"Fidati è l'unico modo per interrompere una cosa del genere"

"La stavo solo abbracciando"

"Ma se avevi già fuori i canini e le unghie"

"non è vero, stavo solo fantasticando sul suo odore, non so se hai sentito quanto è profumata."

"Angel, ora mi ascolti?" feci segno di resa con le mani.

"Bene. Allora prima cosa, non fargli mai più avere un contatto così ravvicinato con un demone, il signore mi ha fortemente sgridato, devi scoprire perché non credono non fargli credere. Punto due, stai infrangendo le regole, e sai che io devo dirlo. Punto terzo, sai anche che io non dirò nulla ma non ti permetterò di fare oltre con quella ragazza"

"Uriel, sei davvero un amico. Ma ti prego, lei mi piace, mi piace così tanto"

"Amico, metti il fatto che io ti lasciassi fare, tu piaci a lei e tutte quelle robe lì, quando la baci riuscirai a controllarti? Riuscirai a non mordere a non strappare la carne? Ma soprattutto riuscirà a non ucciderla?"

"Ucciderla? Non potrei mai"

"Lo dici ora, ma sai meglio di me cosa fa un demone accecato dal desiderio"

"Ok, ma tu lasciami fare e coprimi, se ti becca mi subisco io tutte le responsabilità"

"Ok, ma non andare oltre."

"Arianna sei pronta? Andiamo?"

"Si, grazie a dio è l'ultimo giorno e poi ci sono le vacanze di natale, non ne posso più" ci mettemmo il cappotto e andammo a scuola in macchina, quella notte aveva nevicato ed era troppo freddo per andare fino la a piedi.

"Io amo la neve, mi da allegria, a te no?"

"Oh, si certo! Ho un idea"

"Per favore no, se è come quella di ieri sera non voglio più saperne, non voglio nemmeno più parlarne ho deciso che le mie avventure con i demoni sono finite"

"No, questa è bella giuro. Usciti da scuola ti porto a sciare"

"Si si si, non ci sono mai stata"

"Pensi che tuo padre sia d'accordo?"

"Ehm, si penso di si"
Entrammo a scuola, la odiavo già il secondo giorno.

Non sono come luiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora