Capito tredicesimo

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Angel.
La voglia di spaccare la faccia a quell'essere, ha rovinato la nostra cena e non voglio che Arianna mi veda così. Vado da lei, voglio assicurarmi che stia bene.

"Ari, sei in camera?" Apre la porta, è così bella in pigiama.

"Posso entrare?"

"Certo"

"Ero solo venuto a scusarmi per averti rovinato la cena, non volevo che tu mi vedessi così, ho mostrato i denti, non voglio sembrarti un animale"

"Tranquillo, so quello che sei e mi posso aspettare queste cose, stavi solo cercando di proteggere ciò che è tuo, un po come i leoni proteggono il proprio territorio"

"Stai dicendo che sei mia?"

"E di chi altro Senó? "

"No infatti, sei la mia preda"

"Ehi angel, non è così carino" volevo fargli un po di paura, a volte mi diverto. Gli vado incontro e tiro fuori le mie ali.

"Ehi angel stai bene?" La circondo con le ali.

"Hai detto che ti piacciono tanto"

"Si, ma così fai un po paura. Posso chiederti una cosa?"

"Tutto quello che vuoi"

"Qual'è la tua forma naturale?"

"Non ti piacerebbe"

"Vorrei vederla"

"Nella mia forma naturale ho meno controllo"

"Ah, vorrei comunque vederla" mi tiro su la manica e gli mostro una bracciale, il braccialetto che mi teneva in forma umana, mi lasciava solo le mie ali. Se lo toglievo, usciva il vero demone.

"Questo è tutto ciò che mi tiene più a freno, tutto ciò che protegge te dalle mie sconsiderate azioni"

"Dammelo"

"Ari, non avrei più la ragione"

"Dammelo" non sapevo che fare, non mi fidavo di me da "umano" figuriamoci dalla mia normale forma. Però, se è felice lei. Lo slacciò e lo lancio sul letto prima di perdermi nella ragione. Sento che il mio corpo cambia, la vedo un po intimorita ma infondo la mia forma normale non è delle migliori. Sono quasi uguale solo con occhi rossi, unghie lunghe e taglienti come rasoi, zanne da tigre lingua biforcuta e enormi corna.

"Angel, mi senti" si, Arianna ti sento ma non so che fare. Mi avvicino, le prendo la testa e la annuso, voglio annusarla, ne sento il bisogno.

"Angel, non mi fai paura" non volevo parlare, la mia voce è cupa in questa forma.

"Parlami ti prego"

"Arianna lo sento che hai paura"

"Senti male allora" mi rispondeva?

"Non si risponde a un demone è da imprudenti" mi accarezza la testa con entrambe le mani, è così dolce.

"Hai degli occhi bellissimi, io ad halloween me le facevo con le lenti sai?" Vuoi vedere il demone? Ti accontento. Faccio due passi in dietro appoggio le mani a terra e mostro i denti, la lingua esce dalla mia bocca, poi punto in avanti le corna e spiegò le ali.

"Sei magnifico" anche lei mi imita. Che cosa diavola fa? Mi sta sfidando?

"Vediamo chi vince a testate? Sembra eh ma ho la testa dura"

"Ti mancano solo le corna e le ali"

"Le ali posso avercele se mi fai volare" non riesco a ritrarre i denti, è troppo tempo che sono sotto questa forma. Credetemi è la cosa più difficile che abbia mai fatto.

"Allora? Demone ti sto sfidando" bene, come vuole signorina. Con uno scatto gli andai in contro la presi in braccio e mi sollevai da terra.

"Ho vinto?"

"Si, ma solo perché non ho combattuto" inizia a dimenarsi e si lancia giù, una volta a terra corre in balcone e si mette sulla ringhiera. Sei pazza?

"Se mi lancio mi prendi?"

"Vuoi volare angelo?"

"Angelo? No non fa per me, io voglio essere come te" che? Voleva essere un demone? Ok, portiamola sul tetto.

"Vieni, ti faccio volare" la prendo tenendola verso di me, sento il bisogno di proteggerla. Una volta sul tetto la appoggio e mi ci metto dietro.

"Ascoltami bene, per essere un demone devi pensare come noi, devi vedere come noi e volare come noi, ma sopratutto essere coraggiosa come noi, lanciati se ne hai il coraggio".
Uriel era giù pronto a prenderla ma questo non volevo diglielo, volevo vedere a che punto si spingeva.

"Tu mi prendi vero?"

"Vedrò" mi metto sul bordo e spiego le ali.

"Tutto quello che devi fare è buttarti aprire le braccia e goderti tutto quanto, al resto penso io" si avvicina al bordo, si vedeva che aveva paura. Si butta, e io la seguo, aveva gli occhi chiusi.

"Disastro aprili" con fatica li apre, la fatica era più per il vento.

"Non ci credo volo, sto volando al fianco di un demone" inizia ad urlare, è veramente pazza. Ci stavamo avvicinando al suolo

"Angel, puoi prendermi ora"

"Nah" e mi fermo.

"No no no angel, no"

"Ah, presa"

"Ma che?"

"Salve disastro"

"Mi avete fatto prendere un colpo"

"Forza vieni cucciolo"

"No" stava attaccata a uriel con la faccia nella sua spalla, non guardava niente.

"Potevo morire"

"Ma non sei morta"

"Questa me la pagate tutti e due"

"Guarda che se mi stai così attaccata qualcuno si ingelosisce"

"Non è vero sa che sono sua. Ma tu non mi hai quasi ucciso quindi preferisco stare qua"

"Ehi, grazie eh" finalmente mi guarda, mi fa la linguaccia e torna con la faccia nella spalla di uriel.

"Ti va di volare? Questa volta ti tengo stretta"

"Posso restare qua? Non mi fido del passaggio, non mi piacciono i vostri scherzi"

"Va bene. Uriel, vedi di tenerla stretta"
Volo in alto e uriel mi segue.

"Non vuoi nemmeno guardare?"

"No mi rilassa stare qua" voliamo per un tempo che sembrava infinito, lei si era addormentata ormai, ma non volevo svegliarla.

Sono le due, e decido di tornare in stanza.

"Appoggiala pure" l'ho messa nel mio letto, non mi fido a lasciarla sola. Prendo il braccialetto che si era messa in tasca e me lo metto. Ok, decisamente meglio.

"L'umana è forte"

"È fantastica"

"Sembra così fragile quando dorme"

"È il suo bello. È un angelo uriel"

"No, fidati di me, lei è proprio come te, un demone, un demone libero"

"Non voglio che diventi come me, voglio il meglio per lei"

"E con quel vincolo?"

"Se deciderà di andarsene morirò per qualcuno che amo"

"Angel ma secondo te gli angeli sanno di lei?"

"Non credo l'avrebbero già cercata, sapendo quello che sta facendo"

"Non gli dirai nulla vero?"

"No non sarò di certo io a dirgli che lei è uno degli angeli più forti che siano mai esistiti" uriel la accarezza e se ne va. Ho visto che anche lui si sta affezionando alla ragazza, anche lui sente il bisogno di proteggerla, ci è sempre stato, è sempre ci sarà.

Non sono come luiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora