Sono un casino

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Manca poco a quando ho dato appuntamento ai ragazzi a casa mia per festeggiare, o almeno provarci. Non so esattamente cosa indossare perciò mi farò dare consigli da mia sorella. "Martaa, vieni in camera mia tipo subito!" urlo il più forte possibile per farmi sentire da mia sorella che dopo poco è in camera mia. "Dimmi sorellina, bisogno di consigli di stile?" mi conosce, e non poco. "Non so cosa indossare" la mia consulente di stile personale va in camera sua senza dire nulla. Torna in camera mia con un vestito, decisamente troppo corto. "Questo ti starà-" "Ma te lo puoi scordare, non metterò mai una cosa simile" mi rifiuto completamente.

Sa che non mi convincerà mai, perciò si dirige verso il mio armadio e comincia a rovistare tra i miei vestiti. Trova una gonna e una felpa, poi mi presta una delle sue collane. 

"Beh sorellina mia, non è esattamente il mio stile ma stai bene" ha ragione, mi piace come mi sta nel complesso

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"Beh sorellina mia, non è esattamente il mio stile ma stai bene" ha ragione, mi piace come mi sta nel complesso. "Se non fosse stato per te questa roba sarebbe rimasta per sempre nella parte più oscura del mio armadio"dico e mi metto a ridere al ricordo delle varie storielle che mi raccontava quando ero piccola, ambientate nel fondo del mio armadio. Non riuscivo più ad aprirlo perché mi aveva convinto del fatto che si nascondesse un mostro di vestiti al suo interno. "Va bene, io esco mi raccomando papà non è a casa e io torno domani mattina, mi fido di te" la saluto ed esce lasciandomi da sola ad aspettare. Arrivano per primi Micheal e Andrea, con in mano due buste e due bottiglie di vodka. "Auguri Lulù!" urla Mike entrando in casa e ammirando la grandezza dell'ingresso. Si toglie la giacca, la lancia su un tavolino lì davanti e va in salotto. Continua ad ammirare la mia casa come se fosse un castello, con la testa alta e la bocca spalancata. "Mike chiudi quella bocca che ci entrano le mosche!" esclamo ridendo mentre il mio amico si gira e mi guarda per poi chiudere la bocca. "Auguri" dice Andrea per poi entrare anche lui in casa. Si è sprecato. "Manca solo Benedetta" annuncio chiudendo la porta d'ingresso.

I ragazzi sanno che non adoro i compleanni e hanno rispettato la mia scelta. Poso i miei regali in salotto vicino al divano, dove i miei due amici sono seduti. "Fai 17 anni mica ciccia e brufoli" esclama Mike con tono sarcastico. "Sapevo che la tua casa fosse grande ma non così tanto" continua poi il mio amico e Andrea gli risponde "Ora capisco perché non ti sei fatta problemi a abbandonare il quartiere" ancora con questa storia? Se l'è presa davvero sul personale allora. Mi dispiace averlo ferito ma non era mia intenzione. "Andrea io sarei anche potuta restare ma lì, a confronto tuo, non ho assolutamente nessuno" il moro abbassa la testa "Avevi me" sussurra mentre Mike è davanti ad una foto appesa al muro raffigurante me da piccola assieme ai miei cugini e a mia sorella. Sinceramente, non me lo aspettavo. Questi due mi nascondono qualcosa, io ne sono sicura, ma non posso costringerli a dirmelo se non vogliono. 

Suona il campanello. "Benny!" vado verso la porta e la apro. "Auguri troia!" esclama in modo molto dolce, come al solito. "Ti voglio bene anche io" entra in casa con una busta e, entrando in salotto la posa vicino alle altre per poi salutare Michael e Andre. So che non li adora particolarmente perché fanno parte di una gang e non si fida molto, ma per me fa uno sforzo, così come io sopportavo i  suoi cugini alle cene di famiglia, perché si, la famiglia di Benedetta mi invita alle loro rimpatriate, e io la invito alle mie. 

Brillo con i miei - 𝕾𝖍𝖎𝖛𝖆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora