Non sei così

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Ludovica pov's
"Cazzo Ludovica apri" è Andrea dall'altra parte della porta, continuna a bussate e ha un tono pacato ma riesco a capire che è arrabbiato per qualcosa.

Asciugo le lacrime con i bordi delle maniche della felpa, li accartoccio per coprire tutte le mani con esse e poi apro piano la porta. Entra nel bagno e chiude la porta.
"Mi raccomando piano che da qui si sente tutto" urla Benedetta alludendo ad un doppio senso.

Andrea trattiene un sorrisetto mentre io non faccio nulla, sorrido e basta.
"Che sono quelle?" dice indicando il mio telefono.
In ansia glie lo rubo dalle mani e per la fretta con cui ho fatto questo gesto, stava anche per cadere.
La chat con Edoardo è aperta.
"Sei la sua ragazza o la sua troia?Eh?" continua a tenere un tono pacato per non disturbare gli altri due ma io so che in questo momento urlerebbe così forte da farsi sentire fino a Palermo.

"Andrea, non è come dici te." cerco di difendermi, mi sento toccata da queste parole. Non pensavo potesse pensare queste cose.
"Allora com'è? Sei solo una troia cazzo!" questo lo urla senza scrupoli.
In fondo ha ragione, me lo dice anche Edoardo e se sono in due a farlo forse un pizzico di verità c'è.

"Hai ragione..." sussurro. Spalanca gli occhi come sorpreso da questa mia affermazione. È abituto a vedere una Ludovica che non ammette i suoi errori, che ha sempre da ridire, ha sempre da difendersi fino a che la verità non esce fuori ma quella non sono io. Non più.

"Cazzo Ludovica pensavo non fossi così" non so perché a queste parole vedo un luccichio nei suoi occhi.
"Pensavi male, ora lasciami il braccio" dico appena sento che mi ha afferrato il polso. Non voglio contatto con lui, ho perso la stima che avevo per questo ragazzo. Non riesco a sentirlo vicino, non posso pensare di avere vicino una persona come lui, che pensa queste cose di me.

"Lasciami il braccio Andrea" ripeto.
Lo lascia e fa un passo avanti.
"Non sei così cazzo, tu non-" si blocca e fa un altro passo verso di me. Istintivamente ne faccio uno indietro per tenere la distanza.
È come se mi avesse dato uno schiaffo in pieno viso, come se mi avesse colpito alle spalle. So che così non è stato ma sono delusa da lui,  la persona che mi aveva dato così tante speranze pensa questo di me.

L'unica cosa che voglio e mettere fine a tutto ciò perché non ce la faccio, anche con Andrea ora mi sento a disagio, mi sento sporca anche con lui. Gli passo affianco dandogli una spallata per andare verso Benedetta.

"Cosa è successo?" sussurra al mio orecchio.
"Nulla tranquilla...stupidate" giustifico così il tutto, mentendo a tutti con immense bugie.
Mike sembra a conoscenza di tutto, o almeno lui sa quel che sa Andrea.

Andrea è ancora in bagno, si gira, guarda Benedetta che mi abbraccia mentre io cerco di trattenere le lacrime, poi guarda Michael che lo sta fissando con aria indecifrabile.
"Una partitina a monopoli?" propone poi sfoggiando un sorrisetto finto e speranzoso.
Andrea annuisce e esce dal bagno, Benny si stacca da me dandomi una pacca sulla spalla. Solo lei ora può aiutarmi, solo la mia amica può farlo.

Andrea mi passa vicino e mi guarda dall'alto e sussurra "Ti stai facendo del male da sola" e poi va a sedersi a tavolo mentre Mike tira fuori il Monopoli. Li seguo e mi siedo di fronte a Benedetta che è di fianco a Andrea, così che io possa stargli lontana quanto più possibile.

Prendiamo una pedina ciascuno e iniziamo a giocare. Il primo a tirare i dadi è Mike che avanza di tre caselle.
Ricordo quando giocavo con Monopoli da piccola, con mamma, papà e Marta. Ero piccola e felice o almeno, più di ora.

Comunque ho intenzione di parlarne con Michale e Andrea, non posso tenermi questa cosa dentro per altro tempo. Ho solo paura di quel che potrà accadere

Brillo con i miei - 𝕾𝖍𝖎𝖛𝖆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora