Da Mike

1.8K 64 14
                                    

Sono in ospedale per fare una visita e capire finalmente cosa ho. Mia sorella è di fianco a me con la testa china e lo sguardo rivolto verso il telefono. Una signora anziana alla vista di questa scena direbbe:"Ah questi giovani di oggi", insomma la solita frasetta.
Ha un sorrisetto in viso e non sta parlando con Francesco, ha l'app di Zara aperta e le se riempie il cuore solo a vedere tutti quei vestiti.

Io invece sembro una mummia o un essere indefinito. Ho la fobia degli ospedali, degli aghi e addirittura delle pasticche. Insomma ce ne sono alcune così grandi che non vanno giù neanche con tre bicchieri d'acqua, ho l'estrema paura che una possa rimanermi in gola e poi soffocarmi.

Andrea non mi ha più bloccato ma comunque anche se lo avesse fatto non sarebbe cambiato niente.
Non capisco il ragionamento delle persone; non è che se mi blocchi scompaio automaticamente dalla tua vita. Vorrei tanto fosse così semplice ma no, non è così. Che lo voglia o no io faccio parte della sua vita e se così non fosse, lui fa parte della mia.

Odio sentirmi così emotiva ma di certo non sono bugiarda, odio mentire soprattutto a me stessa.
Accendo anche io il telefono, odio anche aspettare troppo e diciamo che siamo sedute in sala d'attesa da quaranta minuti circa.

nuovo gruppo
"Pizzata"

Michael💊
raga che ne dite
di un incontro

Arrigoni🖤
con certa gente
eviterei

anche io eviterei


Benny️ 🔐
@tu che poi
non stai male te?

sono in ospedale
per vedere cosa
ho che non va

Arrigoni🖤
che hai?

non sono affari
tuoi🥴

Michael💊
....

Benny️🔐
uno peggio
dell'altra eh

Arrigoni🖤
a parte qualche
persona indesiderata
per me va bene

Michael💊
oggi da me
alle 19

sarò puntuale

Arrigoni🖤
si spera.


Mi dà soddisfazione dargli del filo da torcere. Lui a me da sempre tanto fastidio, controbbatte sempre e qualsiasi cosa è buona per essere sfruttata come ripicca contro di me.
Vuole giocare? Giochiamo.

***

Il dottore mi ha visitato, gli ho detto di avere una fobia assurda per i medici e tutto ciò che riguarda essi, mi ha detto di non preoccuparmi.
Generalmente a queste parole mi preoccupo di più ma questa volta il medico ispirava fiducia e ho fatto bene a credergli.

Ora sto meglio, ho avuto una polmonite ma nulla di che. Posso tornare a scuola tra tre giorni ovvero lunedì e ho il via libera per andare a casa di Mike sta sera.
Ha mandato un messaggio per chiedere che pizze ordinare e io, scontata come nulla al mondo, ho chiesto una margherita. Benedetta ha preso la boscaiola, mentre Michael e Andrea, come dei veri uomini hanno deciso di affrontare il fiammante fuoco della pizza alla diavola.
Una buona pizza si ma se mettono il salame realmente piccante, non riesco a reggerla molto, forse una fetta.
La boscaiola è sempre la mia seconda scelta quando voglio 'cambiare' ma poi mi rendo conto che prendo sempre le stesse cose.

Parlerei di pizze per ore ma non penso interessi a qualcuno.

"Nulla di che alla fine" dice Marta aprendo la portiera dell'Audi e mettendosi al posto del conducente.
Non rispondo semplicemente perché non voglio. Mi siedo e chiudo la portiera il più delicatamente possibile, poi Marta mette in moto mentre io guardo la strada dal finestrino.

Arriviamo a casa e appena entro butto lo zaino di fianco alla parete.
Entro in camera e metto le cuffie, parte Pleasentville di Nitro e non posso fare a meno di piangere, pensando come alcune frasi mi ricordino Andrea.

Apro le ante dell'armadio e penso a cosa mettere, poi ricordo che ognuno di loro mi ha già visto in pessime condizioni quindi qualsiasi cosa andrà bene. Tolgo le cuffie quasi subito, cambio molto velocemente idea su quello che voglio fare e mi stanco molto facilmente delle cose.

Andrea pov's

Sono a casa di Mike stiamo aspettando Benedetta e l'altra. Si dico l'altra perché non voglio pensarci, ieri mi sono svegliato con lei sopra che dormiva ancora beata, con la bocca aperta e le guance rosse.

Sono stato un po' di tempo ad accarezzarle i capelli poi mi sono ricordato del resto.

Sembrerò esagerato ma non potete capire la sensazione che provo io.
So che sta male, lo vedo da un miglio, mi da fastidio il fatto che lei non mi dica la verità continuando a nascondere tutto per paura di non so cosa. Mi fa male vederla triste, vederla vulnerabile. Un pochino è strano vederla così, lei che è sempre così distaccata e sicura di se e delle sue azioni, lei che è sempre così non curante del resto.

Non potete immaginare quanto sia brutta la sensazione di impotenza.
Immaginate di vedere una persona a voi cara che pian piano sprofonda, vorreste fare qualcosa ma non potete fare nulla perché siete rinchiusi in una gabbia e piangete disperatamente, cercando di fare il possibile anche da lì.

Immaginate di essere lì, in quella gabbia, che urlate il più possibile per farvi sentire, che sentite il sudore che cade dalle tempie e si mescola alle goccioline che escono costantemente dai vostri occhi.
Immaginatelo perché non consiglio di viverlo, a nessuno.

Improvvisamente i miei pensieri vengono interrotti dal campanello.
"Vado io" dice Michael alzandosi dal divano per andare ad aprire.
Ed eccola che entra spostando una ciocca dei suoi lunghi e morbidi capelli biondi dietro un orecchio.

Lancia un'occhiata nella mia direzione, sono seduto sul divano a gambe aperte, un modo molto shallo se si può dire. Vedo freddezza, solo due occhi di ghiaccio. Ricambio lo sguardo, cercando di sembrare indifferente, quanto più possibile.

"Allora se vorreste smetterla con queste occhiatacce" annuncia Benny tossicchiando.
"Vogliamo vedere qualche film?" propone Michael con il telecomando in mano.

Ludovica annuisce e io faccio lo stesso. Il mio amico si siede di fianco a me e Benedetta vicino a lui, rimane solo un posto di fianco a me che viene occupato da lei. Braccia conserte, gambe unite e spalle alzate, è tutta attaccata al poggiolo del divano per non sfiorarmi. Allargo una gamba verso di lei e la tocco con il ginocchio, lei tossisce e accavalla le gambe.

Finalmente Michael decide cosa guardare:Your name. Sembra carino quindi decido di guardarlo, spostando ogni tanto lo sguardo verso Ludovica e il suo viso illuminato fiocamente dalle diverse luci della televisione.

Finiamo il film che siamo tutti un po' assonnati, sembriamo dei vecchietti.
Finalmente arriva il fattorino con le pizze, così mi alzo e vado a prenderle.

"Allora miei cari, Mike una diavola, Benny una boscaiola e a te una margherita. Bon appétit." dico posando i cartoni con le rispettive pizze di fronte ad ognuno di loro.
Ludovica sembra scossa da qualcosa, subito poggia il telefono sul tavolo e si dilegua dicendo:"Devo andare in bagno".

Appena si allontana prendo il suo telefono tra le mani.
"Andre..." sussurra con tono di rimprovero la sua amica.
Non ho intenzione di sentirla, devo capire che cosa l'ha turbata tanto.

Spero non abbia cambiato password e ovviamente non è così. Vado su whatsapp, una chat in alto, l'ultima persona che gli ha inviato un messaggio è un certo Edoardo.
Apro la chat e scrollo, mi arriva il sangue al cervello e mi alzo di conseguenza per andare da quella sorta di essere umano che fino a quel momento avevo vicino.

"Cazzo Ludovica apri" dico bussando.

E nulla vi lascio così per oggi.
Chissà😼
lascio il dubbio e vi faccio un po' immaginare il resto.
G✨💕

Brillo con i miei - 𝕾𝖍𝖎𝖛𝖆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora