Capitolo 12 - Understanding (Wash it all away)

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Can't wash it all away, 
Can't wish it all away,
Can't cry it all away, 
Can't scratch it all away.

Understanding (Wash it all away) - Evanescence


Il tavolo dei Grifondoro, a colazione, era sempre animato da un chiacchiericcio allegro e dalle risate degli studenti. Quella mattina, Hermione si sentiva particolarmente serena e, per la gioia di Harry, ascoltò attentamente mentre lui esponeva la terribile novità del giorno.

«Hagrid mi ha mandato un gufo per farmi sapere che Aragog sta male», stava spiegando. «Gli si sono irrigidite le zampe e continua a rifiutare il cibo. Deve aver contratto qualche malattia.»

«Meglio così», intervenne Ron, che dal canto suo non sembrava minimamente intenzionato a rifiutare il suo toast imburrato. «Almeno non correremo più il rischio che voglia mangiare noi.»

«Hagrid è davvero giù di morale», proseguì Harry, ignorando l'amico. «Dice che non riesce ad aiutarlo in nessun modo e ha paura che possa morire presto.»

«E qual è la cattiva notizia?», domandò Ron, guadagnandosi le occhiate furiose di Harry e Hermione.

«Harry io non so molto delle Acromantule», ammise la strega, un po' in difficoltà. «Solo quello che ho letto in tre o quattro libri. Magari se potessi vederlo...»

«Assolutamente no», sbottò Ron, che evidentemente aveva ancora ben chiaro il ricordo dell'ultimo incontro con l'aracnide gigante e la sua numerosa progenie.

«Ehm, forse Ron ha ragione, non è una buona idea», convenne Harry. «Vorrei poter aiutare Hagrid, ma davvero non è il caso di rischiare di farci ammazzare. Non più del solito, intendo.»

Hermione scrollò le spalle. «Farò qualche ricerca in biblioteca.»

«Grande!», esclamò Harry, stringendole una spalla in un gesto affettuoso. Ron grugnì, preferendo probabilmente che Aragog fosse lasciato al suo destino, poi prese a parlare di Quidditch con Seamus.

«Sai, per un po' ho creduto che avessi qualche problema di cui non volevi parlarci», disse Harry a Hermione, approfittando della distrazione dell'amico. Non la guardava negli occhi, chiaramente a disagio. «Poi Ginny mi ha fatto notare che magari volevi soltanto tenere per te qualche novità che avresti preferito condividere con una ragazza, piuttosto che con me e Ron.»

Lei si accigliò, senza capire dove volesse arrivare.

«E ha suggerito che potesse trattarsi di un ragazzo», concluse imbarazzato da quei discorsi. «Insomma, io volevo solo dirti che, per qualsiasi cosa, tu avrai sempre il nostro appoggio, anche se non ti va di parlarcene apertamente.»

Hermione sorrise intenerita da quelle parole e abbracciò l'amico, che si limitò a batterle goffamente una mano sulla schiena.

«Grazie, Harry», disse semplicemente, senza perdere però la convinzione che c'erano ragazzi che lui e Ron non avrebbero mai approvato.

«Figurati, Hermione, gli amici servono a questo. Forse non sentirai mai Ron fare un discorso del genere, ma non perché non ti voglia bene, anzi. È solo un po' geloso che qualcuno ti porti via da noi.»

Lei annuì. «E tu?»

«Be'...», iniziò il ragazzo, di nuovo imbarazzato.

Hermione rise apertamente. «Non essere sciocco, Harry. Nessuno mi porterà via da voi.»

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